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             ADALINDA GASPARINI              PSICOANALISI E FAVOLE              

       PUBBLICAZIONI
         



2024

2023
MASSIMO FOSCHI EDITORE
SANT'ARCANGELO DI ROMAGNA





Sono italiane le fiabe più antiche. Pubblicate nel Cinquecento a Venezia e nel Seicento a Napoli, vi hanno attinto grandi narratori come Perrault e i Fratelli Grimm. Ed è formidabile anche il nostro patrimonio di fiabe popolari, raccolte a cavallo fra Otto e Novecento in tutte le regioni d'Italia. Da queste Italo Calvino aveva tratto le sue Fiabe italiane, auspicando che la sua opera ne favorisse la conoscenza. La collana Sorgente di meraviglie rende finalmente accessibile questo straordinario patrimonio, proponendo una parte dei testi dialettali di ogni regione corredati da una nuova traduzione italiana. Letterarie e popolari, le fiabe italiane, essendosi formate nel corpo a corpo costante con popoli colonizzatori e colonizzati, sono insuperabili per pregnanza, varietà di motivi e potenza narrativa.
Attingere a questo patrimonio significa far tesoro dell'eredità del passato, la cui memoria forma un ponte verso il futuro. Raccontare fiabe è ancora, come sempre, un atto d'amore.

FIABE DELLA CALABRIA

L’opera di Letterio di Francia, dalla quale abbiamo tratto quasi tutte le fiabe calabresi, è una delle raccolte regionali più belle. Questo piccolo libro custodisce come uno scrigno le fiabe, alcune delle quali fanno risuonare le lingue antiche delle isole alloglotte occitana e albanese. E ancora altri gioielli: canti d’amore e ninne nanne dolci come il miele in grecanico, vive testimonianze di antiche civiltà poco ricordate. L’ultimo gioiello è il dono di un teologo francescano secentesco, che, citando autori antichi ci racconta fra l’altro che Ascanez, pronipote di Noè, navigando dalla Palestina si fermò con tutto il suo seguito in Calabria, sedotto dalle sue incomparabili ricchezze. La regione è tanto bella da ricordare il paradiso perduto, vi abbondano le verdure delle dilitiosissime piante, si producono in abbondanza mirabile i più belli e soavi frutti, quali mai da ingegno humano si possono imaginare, da lingua esplicare, e  da delicata penna scrivere. Una favola.




FAVOLE, SOLO FAVOLE?
La passione per le fiabe e i miti mi accompagna da sempre, e quella per la psicoanalisi dagli ultimi anni del liceo. Forse si tratta della stessa passione, se è vero, come osservava Wittgenstein, che la psicoanalisi è una potente mitologia contemporanea.
 [...]
A differenza dei miti le fiabe non possonp sostenere ordini gerarchici né legittimare l'imposizione, più o meno sanguinaria, di un popolo su un altro.
...





GLI ASINI
108/maggio-giugno 2023

Tutto è fiaba



 GALASSIE COMPLESSE

Il desiderio di trascendere i limiti fa parte della natura umana, tra consapevolezza, coraggio e paura: nella psicoanalisi sono molti i significati del volo e delle sue complessità.
[...]
Quando solo gli dei e i demoni potevano volare, l'ambivalenza e il rischio mortale dell'incontro fra cielo e terra, fra divino e umano, poteva essere sperimentato nell'amore, irresistibile per chi era colpito dalle frecce d'oro di Eros.
...


LIBER
138/aprile-giugno 2023

Pagine volanti
Narrazioni, migrazioni e trasformazioni



2022



2021




Educazione sentimentale n. 35
Transdisciplinarità
(vol. I)
FrancoAngeli
Milano
Metamorficamente.
Miti e psicoanalisi

(pp. 92-109)
Seguendo l'ipotesi che la psicoanalisi sia una potente e preziosa mitologia contemporanea l'A. ripercorre le lotte fra generazioni dell'antica cosmogonia greca, che possono illuminare aspetti sottesi della vicenda edipica. I miti hanno una molteplicità di versioni, che sono tutte vere e tutte false, e la loro polisemia fa sì che, come nei sogni e nell'inconscio, allestiscano uno spazio nel quale può transitare la follia.  La psicoanalisi come il mito non esclude la follia, e riconosce per prima l'umanità profonda e perturbante di sofferenze che sono state sistematicamente rimosse dal senso comune e dalle istituzioni psichiatriche. Se mantiene come Freud lo sguardo sui sintomi nevrotici e sui deliri psicotici la psicoanalisi non può diventare un sistema compiuto e univoco, ma questo che sembra uno svantaggio è invece la potenza della psicoanalisi, che è e resta una scienza delle domande, non delle risposte: sono le domande che aprono lo spazio metamorfico. Le analogie con la geometria non euclidea e la fisica quantistica sono importanti, ma è solo con le risorse originali della sua storia, della sua teoria e della sua clinica che la psicoanalisi potrà riconoscersi ed essere riconosciuta come scienza


The Art of Theatre at the Heart of Society 5.0

L’arte del teatro al cuore dell’educazione nella società 5.0

Claudia Chellini, Giovanni Carli, Adalinda Gasparini

1. Educazione, arte, creatività.
2. Il teatro e la sua dimensione relazionale
3. Giocare al teatro, giocare alla vita
4. I gigli del campo e la rosa del giardino
Possiamo proporre di rivedere l’affermazione di Freud sui tre mestieri impossibili: educare,governare e curare sono processi umani fondamentali per ogni individuo e ogni comunità,impossibili da definire, misurare, stimolare secondo un piano centripeto, come quello delcostruttore di orologi. Ma il piano di costruzione centrifugo, che da sempre fa crescere eprosperare le creature viventi, è in noi e intorno a noi, anarchico rispetto a ogni intervento misuratore e sezionatore, pronto a manifestarsi se ce ne occupiamo come un giardiniere che cura la sua rosa.


2010-2020
Editore Foschi
Sant'Arcangelo di Romagna
Gruppo editoriale Rusconi


Sorgente di meraviglie.Fiabe antiche e popolari d'Italia.
Testi originali con traduzione a fronte a cura di Adalinda Gasparini e Claudia Chellini
Il volume dedicato alla Toscana, che non ha bisogno di traduzione italiana ha un numero doppio di fiabe. (2019)

Quello dedicato all'Emilia-Romagna può vantare, in lengua bulgnesa, la prima traduzione del Cunto de li cunti di Giambattista Basile. È l'opera preziosa e pressoché di due coppie di sorelle, Manfredi e Zanotti, che nel Secolo dei Lumi, operarono all'interno delle mura domestiche. (2019)

Il volume dedicato alla Sardegna ha la prefazione impossibile di Grazia Deledda, seconda donna a ricevere il Nobel per la letteratura, e unica fra le italiane,

Arrivò al palazzo, fece scaricare questo cavallo, e fece portare questa scatola nella sua camera per dormire, poi chiamò la madre e gli disse: "Madre mia, io sono andato a caccia, ma mi sono trovata la moglie" - "Ma cos'è, una popa, una morta?" - "Madre mia, - rispose il figlio, - lei non s'interessi di quello che è: questa è mia moglie". (Siena, XIX sec. La scatola di cristallo) Quand la fò fora ad porta e ch la vèst che quest u la seguiteva la i dèss, par carité, ch un andess dri a lì, parchè lì l’andeva a fes magné da e dregh e che la stessa sorta la sreb tucheda a chi ch’andeva dri a lì. Lò e’ dess che s l’andeva a fes magné, lì, l’era cuntent ad fess magné cun lì. (Lugo di Romagna, XX sec. Il drago dalle sette teste )
Sono nata in Sardegna, ho vissuto coi venti. Così intitolai il mio intervento all'Accademia di Stoccolma, per il Nobel che mi conferirono quasi un secolo fa. Scrissero che lo meritavo per la mia potenza di scrittrice, e la forza del mio ideale che mi permetteva di raccontare al mondo la mia terra, così singolare.
Fra tre anni sarà un secolo da quando conferirono il premio Nobel a me, seconda donna a ottenerlo, prima, e tuttora unica, italiana.


dal 23 gennaio in libreria 2020
Firenze
Tunuè
Collana Narativa straniera  curata da Giuseppe Girimonti Greco
Sigillare una finestra è chiduere fuori un'anima

Ti posso parlare, perché non ti ho mai incontrato. Noi due non ci conosceremo. Ti troverai in questa stanza dopo che io l’avrò lasciata, quando le cameriere avranno fatto le pulizie, cambiato le lenzuola, riempito il bar, rifornito il bagno con le bottigliette di shampoo e di balsamo. Aprirai il cassetto, e leggerai la mia storia, o forse la lascerai nel cassetto, perché la legga il prossimo ospite, o anche un dipendente dello staff della direzione. Sarai comunque un perfetto estraneo. Così è meglio. I perfetti estranei non devono fermarsi per salutarsi. 
[...] Ignora la mia storia se vuoi, estraneo, io però non posso ignorarla. E non posso nemmeno raccontarla nel mio solito mondo.
(Da La notte della felicità)

Non ho potuto fare a meno di tradurre Tabish Khair, per prima in italiano (Il bus si è fermato, Roma 2010, Jihadi Jane. Da Londra alla Siria, Santarcangelo 2019) perché la grazia della sua scrittura è unita a un continuo lavoro in direzione opposta alla rimozione, lo stesso del lavoro psicoanalitico. I suoi romanzi uniscono le mie passioni, quella per le storie, che mi spinge da sempre, e quella della psicoanalisi, che comprende molte storie e accompagna chi vuole aprire finestre, che mi spinge dagli anni del liceo. Tabish Khair apre finestre, finestre sia verso l'esterno che verso l'interno, ma non costringere il lettore a vedere. Si può leggere Khair senza permettere allo sguardo di andare oltre il confine tra la vita e la morte, come nella Notte della felicità, fra bisogno di libertà e fondamentalismo, come in Jihadi Jane, fra pietà e indifferenza o fra Danimarca e India, come nel Bus si è fermato.
Vedi anche, in questo sito, Straordinariamente sensibile (2013), e Bhoolbholaiya, un labirinto mobile (2014).


2019
Trento
Erickson
Collana Notti di luna vuota diretta da Marco Dallari
Adalinda Gasparini e Claudia Chellini


Setole e spine. La crescita segreta del maschile e del femminile

Illustrazioni di Federico Gennari

Per vedere l'indice del libro

L’irrealismo del compito è la sua realtà: incontrarsi, regnare insieme, è un compito impossibile e allo stesso tempo irrinunciabile. Il senso comune che caratterizza la coscienza non ha strumenti per affrontare i compiti impossibili, semplicemente perché non se li può rappresentare. La fiaba ci invita a procedere lungo un percorso, non a sezionarla per interpretarla come un linguaggio allegorico decodificabile.

Consumare sette paia di scarpe di ferro [si sta parlando del compito di Ginevra, nella fiaba del Re Porco] è al di là delle possibilità di Ginevra, per quanto sia intenzionata a farlo, e del resto non è nemmeno possibile che una regina partorisca un porcellino. Ma se possiamo pensare che si racconti della complessità della crescita per ogni essere umano, maschio o femmina, e di quanto sia difficile incontrarsi e restare uniti, la fiaba acquista un senso e può favorire la comprensione di questo compito. (p. 108)



 





LiBeR 121
gennaio-marzo 2019
Dall'Indice del numero 121:

Fiabe
Narrazioni, cura e gratitudine, Marco Dallari (p. 55-56)
La Torre della segregazione, Adalinda Gasparini (p. 57)
Da Cenerentola a Rapunzel, Claudia Chellini (p. 58-59)
Fabulando: Carta fiabesca della successione, Adalinda Gasparini e Claudia Chellini (p. 60)
L’ingiunzione della Torre della segregazione racconta di un’opposizione fra la figura materna – madre, matrigna, strega - e la figura della giovane attante protagonista. La Torre, come le altre nove ingiunzioni, apre una vicenda piena di pericoli, ma sempre coronata dal lieto fine. Quel che appare una vessazione – né più né meno della richiesta materna di riordinare la propria stanza o di non uscire dopo una certa ora – è un limite coercitivo che però somiglia alle regole di ogni forma espressiva, dalla poesia con i suoi vincoli di verso e rima, alla musica con la sua armonia. Le variazioni sono innumerevoli, ma non c’è espressione senza costrizione, né crescita senza limiti.















Prospero editore

2018c
Zona Letteraria
studi e prove di letteratura sociale

LA COLPA DI ESSERE POVERI
novembre 2018

Editoriale di Giuseppe Ciarallo

Silvia Albertazzi, Edoardo Balletta, Riccardo Burgazzi, Stefano Calanchi, Fasto Capitanio, Giuseppe Ciarallo, Luigi Frachi, Adalinda Gasparini, Luca Gavagna, Andrea Gialloreto, Milena Magnani, Gianfranco Manfredi, Giovanni Marchetti, Carmine  Mezzacappa, Franco Minganti, Nancy Motta, Cristina Muccioli, Carmen Pisanello, Gino Scatasta, Sonia Trovato, Paolo Vachino, Alberto Sebastiani, Massimo Vaggi.
FAME DI FIGLI

Abstract
I divini genitori della Teogonia di Esiodo, che impediscono ai figli di venire alla luce comprimendoli in seno alla Terra o ingoiandoli come tuorli d’uovo, e le streghe delle fiabe che imprigionano Hansel Gretel e Prezzemolina, sono geniali figure che ci parlano del presente, solo se li avviciniamo senza paura, senza arroganza, senza masochismo.




Forlì
Massimo Foschi Editore
2018b
Sorgente di meraviglie. Fiabe antiche e popolari nei diversi idiomi d'Italia.

Testi originali con traduzione a fronte a cura di Adalinda Gasparini e Claudia Chellini


Sono in libreria i primi due volumi della collana Sorgente di meraviglie. Fiabe antiche e popolari d'Italia a cura di Adalinda Gasparini e Claudia Chellini, con testi originali e nuove traduzioni italiane (Massimo Foschi Editore, Forlì 2018).
Questi due volumi sono dedicati alla Sicilia, che ha avuto il più grande racoglitore di fiabe popolari d'Italia e forse d'Europa, Giueppe Pitrè, e al Veneto, dove nel secolo XVI sono state pubblicate per la prima volta nel mondo delle fiabe, nel senso moderno del termine, nelle Piacevoli notti, raccolta di novelle di Gianfrancesco Straparola.

Le fiabe più antiche sono italiane. Pubblicate nel Cinquecento a Venezia e nel Seicento a Napoli, a queste hanno attinto i più grandi narratori come Perrault e i Fratelli Grimm. Ed è formidabile anche il patrimonio di fiabe popolari, raccolte a cavallo fra Otto e Novecento in tutte le nostre regioni. Italo Calvino ne ha tratto le sue Fiabe italiane, auspicando che la sua opera ne favorisse la conoscenza. La collana Sorgente di meraviglie rende finalmente accessibile questo straordinario patrimonio, proponendo una parte dei testi dialettali di ogni regione corredati da una nuova traduzione italiana. Letterarie e popolari, le fiabe italiane, essendosi formate nel corpo a corpo costante con popoli colonizzatori e colonizzati, sono insuperabili per pregnanza, varietà di motivi e potenza narrativa. Attingere a questo patrimonio significa far tesoro dell'eredità del passato, la cui memoria forma un ponte verso il futuro.

Raccontare fiabe è ancora, come sempre, un atto d'amore, verso chi ce le ha tramandate e verso le generazioni che abiteranno il futuro.


"Rusidda, lu veru lu vô sapiri comu io mi chiamu" - "Sì, sì, sì!" - "Ora vidi che io mi chiamo lu Re d'Amuri!" e dicennu accussì, spirisci iddu, spirisci lu vacili, spirisci lu palazzu, e Rusidda si ttrova jittata 'nta 'na chianura senza un'arma chi l'ìajutassi. (Palermo, XIX sec., Il Re d'Amore)

La poavola, vedute le superbe nozze di l'una e l'altra sorella, e il tutto aver sortito salutifero fine, subito disparve.   E che di lei n'avenisse, mai non si seppe novella alcuna. Ma io giudico che si disfantasse, come nelle fantasme sempre avenir suole.
(Venezia, XVI sec., Bambola Poavola)





settembre 2018a
Forlì
Massimo Foschi Editore


Tabish Khair
Jihadi Jane
Traduzione di Adalinda Gasparini in collaborazione con David Ginsborg

(primo e ultimo capitolo, dalla traduzione provvisoria)

E io, o credenti, gridò Rumi,
(che aveva perduto l'uomo che amava)
io che non sono né dell'Est
né dell'Ovest, non cristiano
né musulmano, né ebreo,
non figlio di Adamo ed Eva,
cosa posso amare se non il mondo,
cosa posso baciare se non la carne?

Note di lettura in italiano di Amitav Gosh e della traduttrice. Link  alle pagine relative all'Autore e alle diverse edizioni del romanzo nell'originale inglese.

Essendo insegnante lui stesso, Tabish Khair comprende intuitivamente sia il misterioso potere dell'educazione sia il nichilismo che può derivare dai fallimenti pedagogici. Ed è proprio questo che rende Jihadi Jane un'opera straordinaria, per la profonda comprensione di un fenomeno che per molti di noi si fa beffe di ogni tentativo di comprensione. Tabish bada bene a non attribuire alle sue protagoniste la sua critica della loro ideologia e delle loro motivazioni, e proprio questo rende potente la sua narrazione, perché c'è una profonda comprensione di quanto il loro radicalismo sia estraneo alla fede e alla pratica religiosa della grande maggioranza del mondo islamico. Jihadi Jane è un romanzo intenso, travolgente, incalzante, che ci insegna a guardare con compassione le due protagoniste, senza mai farci chiudere gli occhi di fronte all'orrore delle loro scelte. (Dal blog di Amitav Gosh, http://amitavghosh.com/blog/)






2017
Trento
Erickson
Collana Notti di luna vuota diretta da Marco Dallari
Adalinda Gasparini e Claudia Chellini
Lupus in Fabula. le fiabe nella relazione educativa

Adalinda Gasparini e Claudia Chellini ci fanno capire come la conoscenza dei territori per determinare consapevolezza e senso delle direzioni da scegliere per i viaggi che intendiamo fare non riguardi solo la geografia dei luoghi ma anche quella della psiche. Non a caso sia in questo libro che nel prezioso sito Fabulando da loro costruito, le autrici collocano una mappa, una grande, complessa e bellissima carta geografica che indica collegamenti e sovrapposizioni fra l’universo delle fiabe con le loro ambientazioni, i loro personaggi e i loro simboli e l’universo della psiche, con le sue risorse di conoscenza e di arbitrio, i suoi affetti, le sue contraddizioni, i suoi misteri. (Dalla Prefazione di Marco Dallari - click per la prefazione completa)





2015b
Paris,
Éditions des crépuscules
Navigare necesse est, vivere non necesse. Une trajectoire profonde, cohérente et réfléchie.
In: Œdipe le salon. Œdipe à Cadix. Moby Dick ou le désir dont il s’agit. Pp. 141-150.
(Versione italiana online)

Serge Sabinus, Jean-François Bohi, Françoise Decant, Nicole Milgram, Monique Zerbib, Denise Sauget, Bernard Balavoine, Françoise Hermon, Annick Galbiati, Isabelle Bonvalot, Annik Bianchini, Richard Abibon, Laura Pigozzi, Xavier Moya Plana, Philippe Beucké, Francis Cohen, Adalinda Gasparini, Claude Maillard, Serge Sabinus.


L’incertitude vient des rêves, pour celui qui ne sait pas détourner le regard de leur épiphanie, et se glisse dans le jour. Et pour celui qui les écoute, les chemins de surface bien assurés révèlent leur instabilité souterraine; on voit que l’abîme peut s’ouvrir à chaque pas. Le vrai et le faux ne sont plus séparés par des bornes rassurantes, et ainsi qu’il est difficile de renoncer à certaines illusions il est impossible de récupérer les illusions perdues.

L’incertezza viene dai sogni, per chi non sa distogliere lo sguardo dalla loro epifania, e s’insinua nel giorno. Per chi li ascolta le vie ben tracciate della terra possono rivelare la loro instabilità sotterranea, e l’abisso può aprirsi a ogni passo. Vero e falso perdono i loro confini rassicuranti, e se è difficile rinunciare a certe illusioni, è impossibile recuperarle una volta che se ne sono comprese sia la natura che la funzione.


ZIAÌDA  E TATANTÒNIO


Adalinda Gasparini © 2015a
Nuova edizione digitale

non commerciale


Ravenna Fernandel 2000a




                                                  

La mia storia di rane che saltano ormai spellate, e di battiti sulle braccia, e di tante altre cose contenute in casa mia, e nelle case ad essa collegate per parentela, mi portava a San Salvi per motivi che dovevano poco all'imitazione degli antipissichiatri di quegli anni illusi e fervidi. Il pissichiatra pissicanalista Mori non aveva l'aura dell'uomo di scienza, né la curiosa solennità di Freud, che si può sentire sia guardando le sue foto che leggendo le sue opere. Ma pensai che era in me il difetto, se non vedevo nella sua forma l'eccezionalità umana, il vigore rivoluzionario di chi sa muoversi nell'immenso paese che ci abita, l'inconscio. Doveva dipendere dalla mia impreparazione e dalle mie lacune, che ero ovviamente decisa a colmare, se mi sfuggiva in lui ogni traccia di singolarità: ipotizzai che avesse raggiunto quello stato eccezionale e lo dissimulasse, come un monaco orientale può dissimulare la sua comprensione dell'universo, o come Socrate celava nel suo aspetto di Satiro la figura aurea e divina (p. 29-30).

E chiedeva appena poteva quattro paste, un dito con la crema, un bignè alla cioccolata, una fedora e un be' bombolone, le facevano un bel pacchettino con la scritta elegante Scudieri, e la zia Ida lo pagava svelta alla cassa, sempre muovendosi come se godesse di un privilegio, per la sua disgrazia e per l'allegria da Stan Laurel con cui la sua anima la sopportava, e la zia Ida si muoveva sicura e umile nella pasticceria migliore di Firenze come se avesse ordinato una torta di dieci chili per un banchetto al Poggio Imperiale, e uscivamo leste tornando alla fermata, le paste le portava lei, si riprendeva il Quattordici e via dopo via, piazza dopo piazza, fermata dopo fermata, si arrivava all'immensa villa col parco, San Salvi, e si scendeva, e si entrava dal cancello aperto, dove si assiepavano i matti più sfacciati, quelli, diceva la zia Ida, che non hanno nessuno che li va a trovare.Per questo prendevano qualcosa della visite degli altri, di quelli che non erano del tutto dimenticati, si avvicinavano e chiedevano cento lire, e una sigaretta, ancora oggi ci sono tra i viali, solo più rari, chiedono mille lire e una sigaretta, come allora dimenticati da tutti i parenti, gli amici e i conoscenti, hanno visto l'illusione fervida dell'antipsichiatria, la confusa applicazione della legge 180, la costruzione di mini appartamenti dove non vivono autonomi come non erano autonomi nelle camerate di allora. E mentre gli altri, i normali, hanno giocato al grande cambiamento rivoluzionario, loro sono rimasti incrollabilmente fedeli a se stessi, perché la follia è una forza della vita cieca, oscura, e immensamente potente.
Eravamo dunque a San Salvi, e mi difendeva dall'ebbrezza e da una sofferenza che allora mi avrebbe ucciso la convinzione dei miei studi, e della professione che, pur fra le innumerevoli incertezze, avrei fatto. Io li avrei ascoltati, i Tatantònio, e i Nonnolìni, e poi avrei parlato con le Nonnelìnde e le Zieìde, rassicurandole sulla loro cura, li avrei ascoltati come esseri umani, e saremmo stati, io e loro, felici
(pp. 42-43).
2014a
Newcastle upon Tyne

Cambridge Scholars Publishing
Bhoolboohlaiya. A moving labyrinth: The Bus Stopped by Tabish Khair

In: Tabish Khair: Critical Perspectives. Edited by Christina M. Gámez-Fernández and Om Prakash Dwivedi. Pp. 51-70

https://www.kriso.ee/tabish-khair-critical-perspectives-db-9781443855990.html
Adalinda Gasparini’s essay develops her ideas with an exquisite psychological method. “Bhoolbhoolaiya, a Moving Labyrinth. The Bus Stopped by Tabish Khair” displays very interesting musings on Khair’s literary proposal, far from downtrodden discourses of colonizers and
colonized and in line with inviting the reader to bond with universal human questions. The scholar believes that attentive readers can bring to light a transformation of their inner Self as it emerges from their interior labyrinths since Khair’s novels confront his readers with true human conundrums. (Introduction, p. xviii)


Bholbhoolaiya, Un labirinto mobile:  Il bus si èfermato di Tabish Khair  (Versione italiana inedita)
2014 b
Paris

Éditions des crépuscules
Tan m'abellis vostre cortes deman...
Formazione amorosa come peregrinatio e periclitatio/Formation de l'amour comme peregrinatio et periclitatio

In: Œdipe à Florence. Dante: divan et divine comédie/Edipo a Firenze. Dante: divano e divina commedia
Les désirs de l'homme doivent subir la purgation du feu. Et l'analyste? Quel désir s'anime dans les feux et glaces du transfert? / I desideri dell'uomo devono subire la purificazione del fuoco. E l'analista? Quale desiderio si anima tra i fuochi e i ghiacci del transfert? (Serge Sabinus, pp. 10-11)
2014 c Roma
Edizioni Alegre
Incorporazioni, rigetti, generazioni.
In: Nuova rivista letteraria. Semestrale di letteratura sociale.
n. 10 novembre 2014. Pp. 73-78.

Silvia Albertazzi, Harry Browne, Marco Boccaccini, Wolf Bukwosky, Marco Caselli Nirmal, Giuseppe Ciarallo, Maria Rosa Cutrufelli, Franco Foschi, Adalinda Gasparini, Agostino Giordano, Fabrizio Lorusso, Lorenzo Mari, Cristina Muccioli, Alberto Prunetti, Sergio Rotino, Viviana Salvati, Gino Scatasta, Alberto Sebastiani, Massimo Vaggi, Paolo Vachino
.
Anche il nostro tempo ha un mito di successione, solo in apparenza meno crudele di quello delle fiabe o dei miti. Le giovani generazioni non godrebbero delle risorse loro dovute perché le vecchie generazioni le avrebbero consumate con lo stesso piacere incosciente di Pinocchio nel Paese dei balocchi. La loro vita sarebbe stata facile, mentre ai discendenti non prometterebbe nulla di buono, e la terra stessa, ormai avvelenata, sarebbe un ambiente malsano e forse letale. Una delle ultime versioni di questa distopia è raccontata nel film Avatar...(James Cameron, USA 2009), al termine del quale i terrestri, capitalisti e guerrafondai, vengono rispediti sul loro pianeta morente, mentre l’eroe umano vive solo perché ha potuto morire e rinascere nella forma allungata e con la pelle blu dei Na’vi, popolo senza scrittura del pianeta Pandora. Il nome della donna insidiosa della Teogonia, mandata dagli dei per introdurre fra gli esseri umani la sofferenza e la morte è in questa distopia il nome del pianeta dove regna una divinità femminile unica e abita un popolo innocente che la onora.
2013


Cat Cinderella - Gatta Cenerentola - App iPad

Una nuova versione della fiaba che fa rivivere la tradizione da Basile a Disney, e le illustrazioni di Arthur Rackham, rielaborate e animate. Un racconto recitato magistralmente con musiche appositamente arrangiate, con gli elementi inquietanti senza i quali le fiabe perdono parte della loro vita.

Già disponibile come I-Pad, la fiabatornerà online appena possibile (ASAP-PP)





2011e Milano
Il Saggiatore
Un pensiero solitario
In: aut aut (n. 352/2011): Elvio Fachinelli. Un freudiano di giudizio, a cura di Antonello Sciacchitano
La rivista comprende quattro saggi già presentati al Convegno Estasi laiche. Intorno a Elvio Fachinelli.
Sarà inoltre presentata dall'Associazione Fairitaly ONLUS a Firenze, Biblioteca delle Oblate, il 5 maggio 2012 alle ore 18
.
2011d Firenze
Le Cáriti Editore
Logos, n. 18

VIVIANA AGOSTINI-OUAFI: NEL BUIO REGNO. PROUST, MICHELET E DEBENEDETTI

INTRODUZIONE DI DARIA GALATERIA

POSTFAZIONE DI ADALINDA GASPARINI: BRAS IMPUISSANTS ET TENDRES.

Le braccia più impotenti e tenere sono quelle dell'infante, eppure, quando si tendono, il genitore non può fare a meno di rispondere al loro richiamo. Questa è la meta, a nostro parere tutta laica, della Recherche, di quella di Proust come di quella che ancora si pratica facendo il mestiere che Freud ha inventato: capire come la forza più grande sia nella tenerezza che non dispone di armi di conquista. Le nude parole hanno la stessa potenza.
2011c
Roma
Edizioni dell'asino

RINFRESCA ANCHE LA TERRA NUDA. DOPO FACHINELLI

In: Gli asini. N. 4

Non bagnare solo |il prato fresco o solo quello arido: | rinfresca anche la terra nuda. (Bertold Brecht)

Penso che chi si occupa della cura di persone piccole o grandi possa farlo se sente la richiesta d'acqua della terra nuda, dove l'occhio non vede nulla, e che a partire da questo debba scegliere se rispondere o no, e poi come rispondere. Non perché dispone di un metodo che dà garanzie di crescita, di sviluppo, di guarigione, ma perché il desiderio di prendersi cura dell'altro, di essergli accanto quando è colpito e sofferente, è irrinunciabile. Perché è sensibile all'appello, e sentirebbe su se stesso la ferita dell'altro, il suo dolore, se si allontanasse senza ascoltare, perché la sofferenza dell'altro è nostra, se la vediamo, se non riusciamo a evitarla. Se l'io sovrano scende dal trono, ha il tempo di annaffiare la nuda terra.

2011 Kolkata & London
Roman Books
EXCEPTIONALLY SENSITIVE
TRAVELLING WITHIN THE BUS STOPPED BY TABISH KHAIR


Versione italiana: STRAORDINARIAMENTE SENSIBILE
VIAGGIANDO CON IL BUS SI È FERMATO DI TABISH KHAIR
© In Tabish Khair: A Critical Companion, edited by Om Prakash Dwivedi,  Kolkata & London: Roman Books 2013

2010d
Roma
Nova Delphi
OSCAR WILDE: L'USIGNOLO E LA ROSA E ALTRI RACCONTI
INTRODUZIONE DI ADALINDA GASPARINI


2010c
Roma
Nova Delphi
TABISH KHAIR
IL BUS SI è FERMATO. TRADUZIONE DI ADALINDA GASPARINI

Stories can knit the world together, stories can blow the world apart. The choice is always ours. (Tabish Khair, corrispondenza personale)
Già gratuitamente disponibile in questo sito dal 2010, questo romanzo tradotto in italiano risultava inaccessibile online per motivi che sfuggono alla nostra comprensione.

2010b
Campi Bisenzio
LIBeR
SE LE METAFORE GIOCANO. FIABA E PSICOANALISI

87/2010, Con le fiabe ai piedi. Idest Campi Bisenzio
Le esche di menzogna adatte a far affiorare carpe di verità variano nel tempo, e quel che fino al secolo scorso era regno incontrastato della vaghezza, impensabile come campo di ricerca scientifica, diventa con Freud un campo di ricerca rigoroso. Ma il passaggio dal lavoro intorno a oggetti vaghi, poetici, circondati da un alone di mistero che li rende affascinanti e vivi, a un lavoro scientifico, è lento e pieno di trabocchetti. Lo psicoanalista che consideri la teoria di riferimento della sua scuola come più vera delle altre, o che, peggio ancora, consideri se stesso e i suoi 'compagni di scuola' i soli eredi legittimi di Freud, negherà, trattandosi dell'interpretazione di una fiaba o di un suo minimo intreccio, come la puntura di Rosaspina col fuso, l'efficacia delle diverse interpretazioni. Non si accorgerà che è proprio l'efficacia di ogni interpretazione, se colta nel suo carattere vago, come quello delle pulsioni, a costituire la forza dell'interpretazione stessa.
2010a/en New Delhi
Sarup & Sons
FAREWELL, FATHER ŒDIPUS. FREEDOM AND UNCERTAINTY IN VIKRAM CHANDRA'S SACRED GAMES.
Versione italiana: ADDIO PADRE EDIPO.  LIBERTÀ E INCERTEZZA NEI GIOCHI SACRI  DI VIKRAM CHANDRA
© ENTWINING NARRATIVES. CRITICAL EXPLORATIONS INTO VIKRAM CHANDRA'S FICTION, New Delhi  2010, by Sarup & Sons of Delhi, on behalf of WASLE (World Association for Studies in Literatures in English). Editors:  Sheobhushan Shukla, Christopher Rollason, Anu Shukla.


2000-2009
2009b/en New Delhi
Atlantic
FROM A MURDERING GAANDU TO ANOTHER DAY. BEYOND THE Phallic Axis in Vikram Chandra's Sacred Games
Versione italiana
DA UN GAANDU ASSASSINO A UN'ALTRO GIORNO.  Al di là dell’axis fallico nei Giochi sacri di Vikram Chandra
© Published in POSTCOLONIAL INDIAN FICTION IN ENGLISH AND MASCULINITY,  a volume of critical essays edited by Rajeshwar Mittapalli (Kakatiya University, India) and Letizia Alterno (University of Manchester, UK);  Delhi. Atlantic, 2009
(http://www.flipkart.com/postcolonial-indian-fiction-english-masculinity/8126910984-ou23f2teee)

2009a
Bologna
CLUEB
ANNA ANTONIAZZI  E  ADALINDA GASPARINI

NELLA STANZA DEI BAMBINI.
TRA LETTERATURA PER L'INFANZIA E PSICOANALISI

Quanti sogni si sono rifugiati nella stanza dei bambini? E i bambini li usano per crescere, per diventare adulti capaci di sognare, o ne sono ostaggio, perché devono rappresentare la speranza che i loro genitori non sono riusciti a proteggere?
Forse non c'è una risposta, certo non nella grande letteratura per l'infanzia, che con le fiabe antiche condivide un'incertezza sulla possibilità e il senso della crescita, e quindi dell'educazione. Incertezza, o vaghezza, bellezza, da praticare regolarmente, se non si vuole, da educatori ammaestratori o psico-ortopedisti, fare la fine del Grillo Parlante giustiziato da Pinocchio.
2008b/en
New Delhi
Pencraft International
TALES FROM AN INNER DIASPORA
Versione italiana: RACCONTI DI UNA DIASPORA INTIMA

© To be published in a Volume on INDIAN DIASPORIC WRITERS, Edited by Prof. A.N. Dwivedi of Allahabad University, INDIA, currently working as a Prof. and Chairman of English Dept, at Taiz University, YEMEN; by Pencraft International, New Delhi, India.

2008a/en © www.alaaddin TEXT AND TEXTURE. ALICE MUNRO, CHILD OF ATHENA
Versione italiana: TESTO E TESSITURA. ALICE MUNRO, FIGLIA DI ATENA
Written for a special Issue of The Journal of the Short Story in English / Les Cahiers de la Nouvelle, guess editors Héliane Ventura, Silvia Albertazzi, Adalinda Gasparini, Presses Universitaires d'Angers. This special issue was never published.

2006
Milano
Il Saggiatore
LA PAURA IN CORPO

aut aut 330; aprile-giugno 2006
a c. di R. Prezzo e A. Sciacchitano

Non trova la morte chi può morire come soggetto colonizzatore, se il germoglio dell'essere può venire alla luce, nella sospensione del fiato sotto l'acqua gelida sul corpo dormiente, nella pelle d'oca per i pesciolini guizzanti sulla pelle. Si ripete, nominabile, il mistero delle origini, dall'acqua materna, gemellato con il mistero della propria fine. Allora il soggetto può sperare di rintracciare un senso, di raccontare la sua storia, se non perde il tempo cercando di riempire la pagina bianca che la precede, che la segue, contigua all'infinito. Se non si muore al primo spavento, si scoprono curiosità e stupore, per l'ustione senza dolore, per un fantasma bianco e sibilante, per la solita brutta vecchia vita, e per la sua scienza degli innumerevoli liquori, unguenti, empiastri, a diversi accidenti appropriati...
2003g

Venezia
Lib.Ed. Cafoscarina
MUTA D'ACCENTO E DI PENSIER Roots and Beginnings. Proceedings of the 2nd Conferenze. AISLI. Atti del II Conv., 3-6/10/02.  Edited  by P. Deandrea and V. Tchernichova.
2003f Pisa
ETS

TRACCE DI COMUNITÀ CREOLIZZATE. DA  IDENTITÀ CONTINENTALI A IDENTITÀ ARCIPELAGICHE
 Il Legame Sociale tra Psicanalisti, a cura di M. V. Lodovichi e A.  Sciacchitano; pp. 145-167.
Le guerre che si combattono in nome di religioni o ideologie, mostrano come la potenza del mito o della favola delle origini e dell’epica, sola legittimazione possibile per la superiorità di una cultura, siano tanto grandi da dissolvere l’esperienza storica e ogni dato dell’esperienza.
A Porto Alegre la madre di Carlo Giuliani ha letto queste righe, che ha trovato nella camera del figlio: Il tuo Cristo è giudeo, la tua automobile giapponese, la tua pizza è italiana, la tua democrazia greca, le tue vacanze turche, i tuoi numeri arabi, la tua scrittura latina, e tu rimproveri al tuo vicino di essere straniero?
2003e Campi Bisenzio Idest

FIABA, PSICOANALISI E APPRENDIMENTO.  TESI DI LAUREA DI ROSSANA BARALLA
BOX in LIBeR, n. 59; lug-sett.
Tesi in Psicologia, all'Università degli Studi di  Firenze - relatrice prof. Silvana Caluori.  - che presenta una sperimentazione dell'uso della fiaba nella scuola e una verifica quantitativa dei progressi dei bambini nell'apprendimento. È possibile osservare in termini oggettivi quanto era emerso nell'esperienza descritta in Re Porco e i bambini narratori. Perfino gli errori di ortografia diminuiscono...
2003d Campi Bisenzio
Idest


FAVOLE A SCUOLA ALL'OMBRA DELLA PSICOANALISI
In: LIBeR, n. 59; lug-sett.
Se un'educazione psicoanaliticamente illuminata, come in certi momenti sembrava vagheggiarla lo stesso Freud, possiamo tentare un'educazione ombreggiata dalla psicoanalisi, che mostrando il primato dell'affettività sia in grado di evitare qualche ustione derivante dall'unilateralità narcisistica che troppo spesso determina la trasmissione della cultura.
2003c Campi Bisenzio
Idest
BREVE STORIA DELLE MILLE VERSIONI
BOX in: LIBER n. 57 gen-mar 2003
Una rimozione secolare continua ad agire sulla storia delle Mille e una notte, misconoscendo la fonte del fascino della raccolta, perché riconoscerla esigerebbe una tolleranza capace di contrastare il potere colonizzatore.
2003b Campi Bisenzio
Idest
IL SEGRETO DI SHAHRAZÀD
LIBER n. 57 gen-mar 2003;
Tra parola e silenzio, Shahrazàd affronta il corpo a corpo col sultano crudele. Dialogo fra potere e racconto, intreccio senza tempo e senza fine come senza fine sono gli antichi manoscritti delle Mille e una notte.
2003a Pisa
ETS

SILVIA ALBERTAZZI E ADALINDA GASPARINI
IL ROMANZO NEW GLOBAL. STORIE DI INTOLLERANZA, FIABE DI COMUNITÀ
Prefazione di Antonio Faeti, postfazione di Sebastiano Tilli
Collana Rappresentazioni
Favola o fiaba, dal latino fabula, che come il greco mythos significa parola e racconto, fino all’Ottocento designava qualsiasi storia priva di riscontro oggettivo. Le storie non vere, nettamente separate dalle vere, riaffiorano nella letteratura 'alta' alla fine del secondo millennio, nella scrittura di autori non occidentali: ma le radici del cambiamento di paradigma, verso una globalizzazione umanizzante e non razzista, sono profonde e molteplici, o forse non sono radici, ma mobili rizomi...
2002 Pisa
ETS
NOTE DA UN'ASSOCIAZIONE PSICOANALITICA
In: Le storie che curano. Collana Rappresentazioni; pp. 167-191.
L'aporia per gli psicoanalisti che si incontrano in associazioni, e hanno bisogno di regole formalizzate, per quanto sotto gli occhi di ciascuno di noi, esaminata tante volte, richiede una costante attenzione, anche se,  come aporia, può essere al massimo contornata, circoscritta...
2001 Campi Bisenzio
Idest
LO SCIOGLIMEMBRA
In: LIBeR, giugno
Per mantenere l'illusione dominante del nostro tempo, che la sessualità umana sia conoscibile in maniera esaustiva dalla scienza medica o dalla psicologia, ci condanniamo a non ascoltare ciò che i bambini e gli adolescenti cercano di dirci, come quando adottano comportamenti bizzarri, che possono rivelarsi comunicazioni molto significative.
2000b Pisa
Edizioni ETS
IL  FIORE CHIUSO. L'ADOLESCENZA E IL TEMPO DELLE STORIE VERE CHE SEMBRANO FALSE
In: l fiore chiuso. Dubbi sulla tentazione di crescere. A cura di S. Caluori; Coll. Rappresentazioni; pp. 253-295
Contenitore dai vaghi confini, l'adolescenza come condizione di passaggio ha due versanti: da una parte, come ricorda l'espressione comune non essere né carne né pesce, è un luogo dal quale uscire rapidamente, dall'altra è uno stato in cui si può rimandare l'assunzione rigida di modelli di comportamento, fruendo di maggiori possibilità di trasformazione. Uno stato della mente che rappresenta l'ambiguità del concetto di crescita.
2000a Ravenna
FERNANDEL
Vedi, da questa pagina, il pdf integrale online, intitolato Ziaìda e Tatantònio
UN FARDELLO DI GRAZIA. STORIE DEL  TATO E DELLA ZIA

Alla Biblioteca Comunale di Castelmella (BS), il 17 novembre 2008, alcuni lettori del Fardello di grazia hanno parlato di questo romanzo. Ringrazio tutti, in particolare Cristina Dossi, per la sensibilità e la generosità.
Chi portava in famiglia il fardello della follia, peso insostenibile, niente affatto leggero, eppure capace di sprigionare una grazia bizzarra quanto irrinunciabile? perché la follia interroga incessantemente l'equilibrio, imponendogli di riconoscersi come labile e incerto, chiedendogli una risposta, perché l'esistenza non degeneri tragicamente, forse più accolto nell'epopea femminile, privata, che nel romanzo affiora...




1988-1999
1999d Bologna
Il Ponte Vecchio
PADRE ABBONDANZA, MADRE MANCANZA
Postfazione di Agata e Pietra Nera. Il difficile sentiero dell'educazione sentimentale.. A cura di Hamelin Ass. Culturale; pref. di A. Faeti.
Come Eros nel Simposio di Platone, il desiderio di apprendere sta tra mancanza e abbondanza, tra la gioia di sapere e lo scacco che deriva dalla frustrazione, dall'errore. Freud diceva che i bambini ai quali vengono date spiegazioni 'scientifiche' sulla sessualità somigliano a quei 'selvaggi' convertiti al monoteismo, che in segreto continuano a celebrare i loro riti: difficile prescindere dall'affettività se si volesse davvero pensare all'educazione sessuale.
1999c Bologna
Il Ponte Vecchio
IL RACCONTO DEL BAMBINO E IL BAMBINO DEL RACCONTO
Postf. di: La prima volta che. Buffe, strane e imprevedibili emozioni nei libri per bambini. A c. di Hamelin Ass. Culturale, pref. di A. Faeti
Per chi si leggono i capolavori della letteratura per l'infanzia, da Pinocchio al Piccolo principe, da Alice a Dorothy col mago di Oz? Si insinua il dubbio che non siano per i bambini, ma per il bambino che l'adulto ha dentro, e, senza saperlo, lo sovrappone al piccolo che è in attesa della sua parola. Come in un film di Luis Buñuel, dove una mamma e un babbo vanno a denunciare il rapimento della loro bambina, senza accorgersi che è accanto a loro...
1999b Torino
Einaudi Ragazzi
L'OROLOGIO E LA GEMMA, OVVERO LA COTICA CLAMOROSA
AA.VV., Percorsi incantati. Viaggi, viaggiatori, percorsi di crescita nella letteratura per l'infanzia;
Il libro tesaurizza una minima parte della felice esperienza di corsi d'aggiornamento e master a Longiano, nelle scuole dell'obbligo delle province romagnole. Ancora la voce ai bambini, loro, davvero, clamorosamente capaci di ascoltare le fiabe e di raccontarle coniugando felicemente il lessico quotidiano contemporaneo e e la lingua dei secoli passati.
1999a Milano
FrancoAngeli
LA LUNA NELLA CENERE. ANALISI DEL SOGNO DI CENERENTOLA, PELLE D'ASINO, CORDELIA
Il sogno del femminile, col principe e il ballo, in cui la donna oscura e disprezzata diventa regina: da relazioni mitiche tra madre e figlia, come quella fra Demetra e Kore, che impedisce le nozze, da relazioni incestuose, come quella di Pelle d'Asino, da richieste d'amore impossibili  da soddisfare, come sa Cordelia... per comprendere l'analisi passa attraverso tante e tante versioni popolari, e accosta voci, come varianti del sogno, tanto grande che la scarpetta abita l'immaginario di ognuno, come la lampada di Aladino. E alla fine, un po' di geometria dei sogni...
1997 Pisa
ETS
RE PORCO E I BAMBINI NARRATORI
In: AA.VV. La crescita misconosciuta; Collana Rappresentazioni.
Il saggio presenta i risultati di un originale lavoro psicoanalitico nella scuola, attraverso il quale si può osservare il primato dell'affettività nei processi di apprendimento. Il lavoro analitico rende comprensibile e indagabile il senso del fascino della fiaba e della grazia espressiva dei bambini. Si riporta il saggio integralmente per favorire gli insegnanti  interessati all'esperienza e ai suoi presupposti teorici.
1996
Firenze, Giunti [Gemini] 1996
Firenze, Giunti Scuola 1999
Brescia, La Scuola, 1999.

LE PRIME FIABE DEL MONDO. DA BASILE E STRAPAROLA
Le prime fiabe pubblicate nel mondo (Venezia XVI secolo, Napoli  XVII secolo), come quelle popolari raccontate a veglia fino all'avvento della televisione, sono per adulti e bambini: non pedagogizzate, rappresentano per il bambino la realtà psichica, e possono costituire uno straordinario strumento per l'apprendimento della lingua....
1995b Concordia (MO)
Amministrazione comunale
NINO. LA VALLE ROSSA
Prefazione di Mino Milani
Un romanzo per ragazzi - o per giovani adulti - sulla Resistenza. Il protagonista è in realtà Rino Gasparini, comandante partigiano della bassa modenese, medaglia d'oro al valor militare, morto a vent'anni. Di lui non è chiaro se sia morto in un'imboscata, perché non sopravvivesse alla guerra, o se si sia trattato di un incidente. Il romanzo è stato adottato come libro di lettura nelle scuole medie del paese di Concordia, ma l'accoglienza più calorosa questo piccolo romanzo l'ha trovata tra gli ex partigiani della zona.
1995a Milano
Bompiani (I Delfini)
LA VERA STORIA DI ALADINO
Prefazione di Antonio Faeti
Una traduzione-adattamento, suddivisa in capitoli con epigrafi che ne favoriscono la lettura, per rispettare sia le esigenze dei piccoli lettori che la fedeltà al carattere del testo originario, in particolare alla sua articolazione narrativa e alla sua ricchezza simbolica. Presentato da A. Faeti alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, 1.4.94.
1994e San Miniato (PI)
Accademia degli Euteleti.
LA FIABA, LA MORTE, LA PAURA:  UN FUOCO, UN TORNIO, UN BANCO DA EBANISTA
In: Bollettino della Accademia degli Euteleti, n. 61; pp. 27-45.
La celebre fiaba di Giovannino, analizzata in alcune varianti, rappresenta la paura come emozione umana senza la quale il soggetto manca di un elemento essenziale alla vita. Se il protagonista, alla quale la paura manca, ne va in cerca, alla fine diventa ricco e felice, mentre se non ne avverte la mancanza muore vedendo la propria ombra o il proprio sedere.
1994d Firenze
Giunti
L'AMBIVALENZA PERDUTA
In: Schedario, periodico di letteratura giovanile; Biblioteca di Documentazione Pedagogica.
Il piccolo scritto parla di come chi si occupa dell'infanzia, mal tollerando la propria ambivalenza, agisca censurando nei bambini ogni tratto distruttivo o comunque poco comprensibile, costringendoli a rimuovere, per crescere, qualcosa che sarebbe necessario per vivere, come un potenziale creativo temuto in quanto connesso con elementi non padroneggiabili.
1994c Idest
Campi Bisenzio
AMORE DI FIABA
In: LIBeR, n. 24
A chi definisce consolatorio e irreale il finale felice delle fiabe: non si tratta, nelle storie più belle della tradizione, di qualcosa che arriva per caso, ma di una meta da raggiungere attraverso un percorso enormemente complesso, rappresentazione di trasformazioni dolorose che raramente si attraversano in una singola vita.
1994b Pisa
ETS

IL MOTIVO DELL'ENIGMA. TRASFORMAZIONI E COSTANTI DEL DISCORSO INTERIORE
In: AA.VV. Rappresentazioni, n.4, Intorno alla conoscenza;  pp. 93-131.
La differenza di genere letterario tra il romanzo antico, il mito e la fiaba, corrisponde al cambiamento di registro rappresentazionale che possiamo osservare in diverse condizioni psichiche. È sempre la stessa storia del soggetto, ma il passaggio da una narrazione realistica a una fantastica, dove gli eventi dipendono dalla magia o dalla provvidenza, implica significative varianti. Il motivo dell'enigma, ad esempio, nodo del tema dell'incesto e del lutto, nel romanzo antico (Apollonio re di Tiro, sec. III) ha un finale felice, come nella fiaba (Turandot, nella prima versione settecentesca e nell'opera di Puccini), mentre nella tragedia di Edipo la questione è più complessa. Quale via attraverso il parricidio, l'incesto, l'accecamento volontario? il lutto che ne consegue, ha una possibile conclusione? quale senso ha la morte di Edipo nel demo di Colono?
1994a Londra
Al Wasat
3-9 gennaio 1994
CONVERSAZIONE CON ERFAN RASHID
SUL FONDAMENTALISMO ISLAMICO


"Mi sembra che la crescita dell'informazione e della mondializzazione della politica abbiano un impatto violento sulle culture particolari, che rispondono in maniera reazionaria alla sensazione di una perdita di confini, a una perdita di identità collettiva, che è una componente essenziale anche della stabilità del singolo individuo."
...
"Il fondamentalismo risponde a un bisogno di contenimento dell'angoscia al quale la cultura laica non sa rispondere. Per affrontarlo bisogna che la comunità di chi pensa superi le sue divisioni. Non so se questo possa evitare bagni di sangue, so solo che vale la pena operare in questa direzione."
1993b Firenze
Ponte alle Grazie


Milano
Ponte alle Grazie
ALADINO E LA LAMPADA MERAVIGLIOSA. VIAGGIO PSICOANALITICO
Prefazione di Antonio Faeti



ALADINO E LA LAMPADA MERAVIGLIOSA. UNA FIABA IMMORTALE: PSICOANALISI E MISTERI (Rist. Milano: Ponte alle Grazie 1996)

1993a Pisa
ETS

UN ISTANTE PRIMA DI SVEGLIARSI. ANALISI DELLA STORIA DEL PRINCIPE CALLIGRAFO
In AA.VV. Rappresentazioni,  n. 3; pp. 63-91
In un motivo fiabesco delle Mille e una notte si analizza il tema del sapere come potere e prestigio e la sua disgregazione, provocata da una perdita di identità. Le peripezie del principe calligrafo si incrociano con quelle di una principessa posseduta da un demone, e di una principessa maga, che moriranno per lui. Si analizza il bellissimo duello magico fra la principessa maga e il demone, combattimento metamorfico che potrebbe aver ispirato il dipinto di Salvador Dalì Un istante prima di svegliarsi, e il duello tra Mago Merlino e Maga Magò ne La spada nella roccia. di Wald Disney.
1992 London
Al Hayat

30 giugno 1992
ADALINDA GASPARINI UTILIZZA LA FIABA DI ALADINO NELLA PSICOTERAPIA INFANTILE
INTERVISTA DI ERFAN RASHID


1991 Pisa
ETS

A PROPOSITO DELLA FIABA COME RAPPRESENTAZIONE EIDOPOIETICA
In: AA.VV. Rappresentazioni, n.2; pp. 67-112.
Il saggio anticipa il contenuto del primo capitolo del libro Aladino e la lampada meravigliosa.

1988b
Firenze
Archivio Sassolini
LA MAGIA DELLA FIABA
In: AA.VV. Rappresentazioni, n.1; pp. 86- 113
Rielaborazione della conferenza tenuta nel 1987 all'Istituto Gradiva, a Firenze, il saggio si apre su un affresco di Giulio Romano dal ciclo di Amore e Psiche nel Palazzo Te di Mantova: Psiche si è addormentata di fronte alla confusa congeries, all'immenso mucchio di semi che deve ordinare prima del mattino, compito che le formiche assolveranno per lei. Come il mucchio di semi e  di piume, così è la fiaba per il ricercatore: l'indefinito della fiaba, che corrisponde alle sue figurazioni della realtà psichica, esige rigore, a meno che non si voglia sfumare l'interpretazione in senso moralistico o sottometterla a schemi rigidi. Cosa rende le fiabe così affascinanti e sfuggenti? Intorno a una speranza e a un desiderio scorrono prove e perdite, tra le quali la magia è un elemento del discorso, essenziale al funzionamento della sintassi fiabesca. La magia punteggia la trasformazione, e può rappresentare i cambiamenti che si danno nel lavoro analitico.

1988a
Firenze
Paese Sera,
25 aprile 1988

ALADINO SUL LETTINO

Il saggio anticipa la soluzione del 'giallo' della fiaba, raggiunta con una personale filologia psicoanalitica. Per una trattazione esauriente, successivamente confermata dal filologo arabo Muhsin M. Mahdi, vedi il capitolo Kabikaj, una storia della storia di Aladino, nel saggio del 1993,  Aladino e la lampada meravigliosa.




Online dal 15 agosto 2004
Ultima revisione 25 aprile 2024