ADALINDA GASPARINI              PSICOANALISI E FAVOLE
 


L'AMOROSA VISIONE DI GIOVANNI BOCCACCIO
OVVERO L'ACROSTICO PIÙ GRANDE DI OGNI TEMPO E PAESE





                                                                                              

Nelli tre infrascritti sonetti si contengono per ordine tutte le lettere principali de' rittimi della infrascritta Amorosa Visione.
E però che in quelli il nome dell'autore si contiene, altrimenti non si cura di porlo. I sonetti sono questi.

SONETTO PRIMO
CANTI I-XVI
Dedica all'amata. Sonetto caudato con una terzina, 17 versi.
Canti I-XVI; lettere del sonetto e terzine del poema: da 1 a 463
1-26
27-51
52-78
79-106

107-132
133-159
160-185
186-215

216-243
244-269
270-292

293-319
320-348
349-380

381-407
408-433
434-463
A
B
B
A

A
B
B
A

C
D
C

C
D
C

E
F
E
Mirabil cosa forse la presente
Visïon vi parrà, donna gentile,
A riguardar, sì per lo nuovo stile,
Sì per la fantasia ch’è nella mente.

Rimirandovi un dì subitamente
Bella, leggiadra et in abit’umíle,
In volontà mi venne con sottile
Rima tractar parlando brievemente.

Adunque a voi, cui tengo Donna mia,
Et chui sempre disio di servire,
La raccomando, madama Maria:

E prieghovi, se fosse nel mio dire
Difecto alcun, per vostra cortesia
Correggiate amendando il mio fallire.

     Cara Fiamma, per cui ’l core ó caldo,
     Que’ che vi manda questa Visïone
     Giovanni è di Boccaccio da Certaldo.


SONETTO SECONDO
CANTI XVI-XXXI

Dedica all'amata. Sonetto caudato con un distico; 16 versi
Lettere del sonetto e terzine del poema: da 464 a 850
464-494
495-522
523-548
549-579

580-613
614-643
644-670
671-692

693-716
717-745
746-773

774-801
812-824
825-851

852-877
878-903
A
B
B
A

A
B
B
A

C
D
E

C
D
E

E
D
Il dolce inmaginar che ’l mio chor face
Della vostra biltà, donna pietosa,
Recam’una soavità sì dilectosa,
Che mette lui con mecho in dolcie pace.

Poi quando altro pensiero questo disface
Piangemi dentro l’anim’angosciosa,
Cercando come trovar possa posa,
Et sola voi disiar le piace.

Et però volend’i’ perseverare
Pur nello ’nmaginar vostra biltate,
Cerco con rime nuove farvii onore.

Questo mi mosse, Donna, a compilare
La Visïone in parole rimate,
Che io vi mando qui per mio amore.

     Fatele onor secondo il su’ valore,
     Avendo a tempo poi di me pietate.


SONETTO TERZO
CANTI XXXI-L


Dedicato ai lettori (a me che studio, a te che leggi)
Quartine rinterzate con due settenari, terzine rinterzate con un settenario, caudato con una terzina rinterzata con due settenari, 25 versi.
Lettere del sonetto e terzine del poema: da 851 a 1502
904-929
930-942
943-965
966-993
994-1009
1010-1040

1041-1067
1068-1081
1082-1113
1114-1144
1145-1163
1164-1189

1190-1219
1220-1247
1248-1264
1265-1295

1296-1323
1324-1350
1351-1368
1369-1395

1396-1420
1421-1436
1437-1463
1464-1477
1478-1502

A
a
B
B
b
A

A
a
B
B
b
A

C
D
d
C

D
C
c
D

E
e
E
f
F
O chi che voi vi siate, o gratiosi
     Animi virtuosi,
In cui amor come ’n beato loco
Celato tene il suo giocondo focho;
     I’ vi priego c’un poco
Prestiate lo ’ntelletto agli amorosi

Versi, li quali sospinto conposi,
     Forse da disiosi
Voler troppo ’nfiammato: o se ’l mio fioco
Cantar s’imvischa nel proferer broco,
     O troppo è chiaro o roco,
Amendatel’acciò che ben riposi.

Se in sè fructo, o forse alcun dilecto
Porgesse a vo’ lector, ringratiate
     Colei, la cui biltate
Questo mi mosse a ffar come subgiecto.

E perchè voi costei me’ conosciate,
Ella somigli’ amor nel su’ aspecto,
    Tanto c’alcun difecto
Non v’á a chi già ’l vide altre fïate;

E l’un dell’altro si gode di loro,
     Ond’io lieto dimoro.
Rendete a llei 'l meritato alloro,
     E più non dic’omai,
Perché decto mi par aver assai.





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Soon
As
Possible

Prima
Possibile













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