LAVORI IN CORSO LA PARTE CHE SEGUE RIPRODUCE LA PAGINA CHE FINO AL 18 MARZO 2024 ORGANIZZAVA PER GENERI O EPOCHE LE FAVOLE DI QUESTO SITO |
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FAVOLE GRECHE LA NASCITA DEGLI DEI |
DECAMERON |
FAVOLE
LATINE E ITALIANE ANTICHE E MODERNE |
CARTA FIABESCA DELLA SUCCESSIONE |
FAVOLE D'AMORE IMPOSSIBILE | FAVOLE LIRICHE |
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Se
li mangiava quando uscivano dal sacro seno della
madre, / appena le toccavano le ginocchia, li
inghiottiva tutti / il grande padre Cronos, pensando
di evitare che qualcun altro / della stirpe di Urano
ricevesse il dominio della dignità regale; / avendo
saputo da Gaia e da Urano stellato / quello che era
fissato per lui, per quanto forte fosse, / che uno
dei figli lo avrebbe sottomesso, per il volere / del
grande Zeus, il padre Cronos con gli occhi ben
aperti / stava in guardia e inghiottiva i suoi
figli; la madre Rea / ne sentiva un insopportabile
dolore; ma quando stava per partorire / Zeus padre
degli dei e degli uomini, allora supplicò i suoi
genitori... (Teogonia, 459-469)
Tutta la mitologia greca è presente nel poema di Esiodo, di poco più di mille versi. Il testo ha goduto di grandissima fortuna, quandoveniva studiato come compendio e introduzione alla mitologia. Potrebbe ancora avere questa funzione. |
Umana cosa è l’avere compassione degli afflitti, e come che a ciascuna persona stea bene, a coloro è massimamente richesto li quali giá hanno di conforto avuto mestiere ed hannol trovato in alcuni; tra li quali, se alcuno mai n’ebbe bisogno o gli fu caro o giá ne ricevette piacere, io sono un di quegli. Per ciò che, dalla mia prima giovanezza infino a questo tempo oltre modo essendo stato acceso d’altissimo e nobile amore, forse piú assai che alla mia bassa condizione non parrebbe, narrandolo io, si richiedesse, quantunque appo coloro che discreti erano ed alla cui notizia pervenne io ne fossi lodato e da molto piú reputato, nondimeno mi fu egli di grandissima fatica a sofferire: certo non per crudeltá della donna amata, ma per soperchio fuoco nella mente concetto da poco regolato appetito, il quale, per ciò che a niun convenevole termine mi lasciava contento stare, piú di noia che bisogno non m’era spesse volte sentir mi facea. |
Culla
di fiabe, l'Italia ha le prime fiabe pubblicate nel
mondo - sec. XVI - e la prima raccolta del mondo -
sec. XVII. Un piccolo esercito di demologi ha raccolto
in tutte le regioni italiane, tra la fine del XIX e
l'inizio del XX secolo, fiabe tradizionali. Da
queste raccolte Calvino ha tratto le sue Fiabe
italiane (1951), da queste raccolte provengono
le fiabe dialettali di questo sito, ritradotte in
italiano a partire dal 1996, e quelle di Fabulando. Carta fiabesca della
successione.
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Inquietudine, attraversando un fiume, prese della terra argillosa e le diede forma. Chiese a Giove di dargli vita, e il Signore degli dei gli infuse lo spirito vitale. Quando Inquietudine volle dargli nome, Giove affermò che l'onore spettava a lui, che gli aveva dato lo spirito. Allora parlò anche la Terra, dicendo che l'onore spettavaa lei, che aveva fornito la materia per il suo corpo. Fu chiamato a dirimere la contesa, Saturno, la cui sentenza fu questa: Giove, signore degli dei, gli aveva dato lo spirito, e per questo lo spirito avrebbe dominato la materia, il corpo. A Terra, che aveva fornito la materia, humus, andava l'onore di dargli il suo nome: uomo. E Inquietudine, che lo aveva plasmato, avrebbe potut impedirsi dello spirito in qualunque moment. (Da Igino, Fabulae, CCXX) | Il Lago della Generazione al
centro della Carta fiabesca della successione
di Fabulando, unisce le acque dei
quattro fiumi che, fungendo da coordinate, separano
e uniscono tutti i quadranti. I fiumi sono emissari
del Lago, alimentati dalle sue acque, perché il
flusso dei discendenti si forma dall'unione degli
ascendenti. Ma sono anche immissari del Lago,
attanti filiali maschili e femminili che venendo da
luoghi diversi èortano le loro acque nel Lago della
Generazione, trasformandosi così, nel tempo, da
discendenti, o attanti filiali, in ascendenti, o
attanti genitoriali. Vedi anche l'e-book e-book |
L'ultimo romanzo di Thomas Mann (L'Eletto, 1951) riprende il romanzo cortese medievale Gregorius oder Der gute Sünder, Gregorio o il buon peccatore, di Hartmann von Aue. Gregorio è figlio di due fratelli gemelli che lo abbandonano alla nascita, e ignorando la sua origine diventa cavaliere e sposa sua madre. Quando scopre il suo peccato si ritira in penitenza, nutrendosi per molti anni solo di rugiada. Ma due patrizi romani, ispirati dallo stesso sogno, vengono a cercarlo per elevarlo al soglio pontificio. Quando la madre, penitente anche lei, si recherà dal papa a chiedergli perdono: riconoscendosi i due peccatori otterranno il perdono divino, e saranno sepolti in San Pietro. La loro tomba appartiene al centro della cristianità come quella di Edipo rendeva sacro il demo di Colono e vittoriosa la città di Atene. |
PER NON MORIRE |
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ultima revisione: 18 marzo 2024
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