IL
NARRATORE VIRTUALE DI CLASSE |
FAIRITALY A CASTEL MELLA (BS):
ESPERIENZE DAD NEL MESE DI MARZO 2021
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dite chi nacque prima fra gli dèi.
In verità per primo nacque il Caos,
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e poi la Terra dall'immenso seno |
dopo nacque il nascosto sotterraneo, sotto la Terra dalle larghe vie, Tartaro Inferno d'ogni luce muto, |
poi nacque il più bello degli dei: Eros lo Scioglimembra, domatore nel cuore dei beati e dei mortali di pensieri e propositi sensati. |
Nacquero il Buio e la Notte dal Caos, |
e la Notte in amore mista al Buio due figli generò: Etere e Giorno. |
La Terra generò per suo compagno il vasto Cielo trapunto di Stelle, che tutta la stringesse fra le braccia, casa eterna incrollabile di dèi. |
Terra da sé generò le Montagne, rifugio delle Ninfe innamorate fra gli aspri balzi ed i monti scoscesi. |
Generò il Mare mai stanco, ribolle
e smania e infuria rivoltando l'onde,
da sé lo generò, senza l'abbraccio:
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ma poi col Cielo generò il maestoso Oceano che ha vortici profondi, (vv. 119-133) |
[Ogni notte il Cielo scendeva dalla volta del mondo ammantato di stelle, si stendeva sulla terra e l'amava in ogni parte: generarono figli tracotanti, i sei titani, fratelli e sorelle, i tre ciclopi, che avevano soltanto un occhio sulla fronte, si chiamavano Tuono, Folgore e Lampo, e i giganti che ergevano cinquanta teste, cento braccia agitando] |
Tutti questi terribili figlioli [ma qui comincia
un'altra storia] |
melodia maduvanti |
E mugghiava la grande Terra, oppressa dal peso dei terribili neonati: furba e cattiva escogitò un sistema la grigia specie fece all'istante del ferro adamantino, ed una grande falce forgiò, dalla lama affilata, poi si rivolse ai suoi cari figlioli, li incoraggiò con la pena nel cuore: - Figli miei - disse - e del primo cattivo, se vi fidate della madre vostra, possiamo vendicarci dell'oltraggio che vi fa il vostro cattivo genitore: ha inventato l'azione cattiva. Così parlò e li prese la paura restaron tutti lì senza parole. Ma le rispose coraggioso Cronos, che nutriva Pensierisinuosi, alla sapiente disse il grande figlio: - Madre, io ti prometto che l'impresa condurrò fino in fondo, di mio padre, nome cattivo, non m'importa nulla: ha inventato l'azione scellerata. Così parlò alla Terra dei prodigi balzò di gioia il cuore, madre Terra lo mandò a nascondersi ben pronto con la falce affilata nelle mani istruendolo in tutto per l'agguato. Quando discese portando la notte sulla sua grande sposa, e bramando d'amore l'avvolse in ogni parte Cronos balzò fuori dal nascondiglio, il fallo gli afferrò con la sinistra mentre la destra brandiva la falce, strumento prodigioso, denti aguzzi: afferrò e troncò di netto il fallo del caro padre, e lo scagliò lontano rapido dietro a sé, non volò invano dalla sua mano sulla Terra sposa, che s'impregnò di ogni goccia di sangue, e col passar degli anni mise al mondo le fortissime Furie ed i Giganti, immensi corpi armati rilucenti, lunghissime brandiscono le lance, e mise al mondo anche le Ninfe, Melie sono nomate sulla Terra immensa. Tagliato con la falce adamantina cadde scagliato da Terra nel Mare che smania con le onde e mai si stanca, e il Mare lo portò per tanto tempo: dalla carne immortale del dio Cielo, tutt'intorno sgorgava spuma bianca, e nella spuma crebbe una fanciulla: la tenne il Mare come in una culla giunse prima a Citera, e nell'isola si mostrò agli abitanti benedetti, e giunse poi all'isola di Cipro tutt'intorno lambita dalle onde. Salì dal mare la dea venerata: dove poggiava i morbidi piedi crescevano erbe, sbocciavano fiori, presso i beati e gli uomini mortali è chiamata Afrodite questa dea che è nata e si è nutrita nella spuma, e Citerea dalla bella corona, perché a Citera si mostrò dapprima, e Ciprigna, perché a Cipro è nata, sull'isola lambita dalle onde, e Falloamante è nomata la dea, perché dal fallo è stata generata. Eros lo Scioglimembra l'accompagna, la segue sempre Desiderio bello, da quando è nata e ha volto i suoi passi verso gli dèi beati sempiterni. Ha sempre avuto questa signoria, questo onore fra uomini e beati: regina è di parole di fanciulle, di discorsi leggeri, di sorrisi, dei dolci inganni che allietano il cuore, dell'amore di miele e del piacere. (vv. 160-208) |
Testo e immagini elaborati per Fairitaly
ONLUS da Claudia Chellini, Laura Cioni e Adalinda
Gasparini Libera traduzione dalla Teogonia di Esiodo di Adalinda Gasparini Melodia Maduvanti di Davide Livornese al rabab |