ADALINDA GASPARINI              PSICOANALISI E FAVOLE
SCUOLA: TESI DI LAUREA E VERSIONE COLLETTIVA

ROSSANA BARALLA
FIABA, PSICOANALISI, APPRENDIMENTO
Un approccio qualitativo e una verifica quantitativa nella scuola dell’obbligo

Estratto dalla Tesi di Laurea in Psicologia di Rossana Baralla
Università di Firenze AA 2002-2003





Re porco

            e Ginevra
Re Porco e Ginevra - disegno di alunna di IV elementare durante il lavoro condotto da Rossana Baralla
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ROSSANA BARALLA - ESTRATTO DALLA TESI DI LAUREA


FIABA, PSICOANALISI, APPRENDIMENTO

Un approccio qualitativo e una verifica quantitativa nella scuola dell’obbligo

di Rossana Baralla



In questo lavoro si presentano i risultati osservabili utilizzando nella scuola un metodo di lavoro con la fiaba orientato secondo criteri psicoanalitici.

Uno dei parametri di base per la valutazione dell’alunno a scuola è il rendimento dal punto di vista linguistico in quanto l’insegnamento del linguaggio convenzionale rientra tra i principali obiettivi dell’istituzione scolastica. L’acquisizione del linguaggio convenzionale, necessaria perché il bambino si inserisca adeguatamente nella società, non basta tuttavia a garantire la maturazione individuale, né la correttezza espressiva garantisce l’efficacia dell’atto comunicativo, fondamentale nei rapporti interpersonali.

Il contributo di ricerca prende avvio dalla lettura di due saggi di Gasparini (1997; 1999) che, dopo  molteplici esperienze di lavoro psicoanalitico nella scuola, elabora una tecnica di lavoro con la fiaba, il metodo della versione collettiva, e osserva, in  diversi contesti non sperimentali, casi di notevole incremento nel rendimento, in particolare linguistico e comunicativo, in seguito all’utilizzo di tale metodo.

Abbiamo voluto verificare se i positivi risultati osservati da Gasparini siano effettivamente tanto rilevanti da risultare significativi anche ad una misurazione oggettiva.

Questo non  per  avvalorare  le  chiare osservazioni ottenute secondo criteri psicoanalitici, ma per due motivi: per le potenzialità di arricchimento dello “strumento-fiaba” in ambito educativo e per la rilevanza della valutazione quantitativa in ambito scolastico.

 

Il nostro obiettivo è dimostrare che un metodo qualitativo, improntato a principi psicoanalitici di ascolto e osservazione, può produrre risultati quantitativamente verificabili e apprezzabili in ambito scolastico. A questo scopo abbiamo svolto la procedura che segue.

 



PROCEDURA


1

Abbiamo selezionato un campione di 104 alunni di IV elementare, che è   stato suddiviso in due gruppi

   → Gruppo 1: lavora con le fiabe

   → Gruppo 2: non partecipa agli incontri

 


2

 Abbiamo svolto un ciclo di 10 incontri (trattamento) finalizzati all’utilizzo della fiaba secondo il metodo della “versione collettiva”.


Ad ogni fiaba sono dedicati due incontri di circa un ora ciascuno.

1° incontro : Il conduttore legge una fiaba antica in lingua originale o in italiano corrente. Al termine del racconto è richiesto agli alunni di scrivere o disegnare una parte o l’intera storia. Gli scritti e i disegni raccolti saranno utilizzati per creare una nuova versione della storia.

2° incontro : All’inizio del secondo incontro si può ricostruire oralmente la storia letta oppure presentare subito la versione collettiva della fiaba letta, usando esclusivamente ed esattamente le parole scritte dai bambini, e illustrandola con i disegni raccolti.

In sintesi:

Le fiabe antiche consentono:
Sperimentazione, con adulti e coetanei, di forme linguistiche complesse e culturalmente condivis

Libertà espressiva: attraverso l’identificazione con i personaggi della fiaba, il bambino finisce per parlare di sé, trovando una forma di rappresentazione socialmente condivisibile di contenuti che l’educazione chiede solitamente di non esprimere.


        Il metodo della versione collettiva:

consente l’uso di molteplici registri espressivi: scritto, orale, grafico, facilitando la partecipazione anche di soggetti con difficoltà nell’uso del linguaggio convenzionale

stimola la produzione linguistica attraverso la rielaborazione scritta e orale dei testi

incoraggia la cooperazione tra compagni valorizzando le narrazioni prodotte dalla classe e rende i bambini consapevoli della loro forza espressiva

favorisce l’eliminazione delle gerarchie basate sul rendimento spesso presenti a scuola valorizzando il contributo di ogni bambino, indipendentemente dal rendimento scolastico

 

In particolare i bambini svantaggiati vengono rivalutati di fronte alla classe - compagni e insegnanti - che risulta arricchita dalla loro partecipazione e risente positivamente della riduzione delle condotte di disturbo.

Si crea dunque un ambiente più favorevole all’apprendimento, ed è per questo che i miglioramenti legati all’uso di questa tecnica non si verificano solo durante gli incontri, ma si estendono anche ad altre attività scolastiche.

Questa ricerca mostra i risultati nel rendimento linguistico.



3

Abbiamo confrontato il rendimento linguistico, all’inizio e alla fine dell’anno scolastico, negli alunni dei due gruppi, che hanno partecipato agli incontri sulla fiaba e che non vi hanno preso parte.

    Schema della ricerca:

Inizio anno scolastico

 

Fine anno scolastico

1° misurazione

Abilità linguistica

(in tutto il campione)

(Pre-test)

Gruppo 1

Partecipa agli incontri sulla fiaba

2° misurazione

Abilità linguistica

(in tutto il campione)

(Post-test)

Gruppo 2

Non lavora con le fiabe

 


4

Abbiamo misurato quattro aspetti dell’abilità linguistica:

          1. comprensione       Capacità di comunicazione orale
                    2. produzione
                    3. correttezza grammaticale       Capacità di comunicazione scritta
                    4. capacità di costruire ed articolare una composizione.


 

Materiale

strumenti

Sono stati utilizzati tre strumenti di verifica della competenza linguistica, ricavandone quattro punteggi.

1) La prima prova è costituita dal test Prova di Comunicazione Referenziale (Camaioni, Ercolani, Lloyd, 1995), che valuta l’abilità di comunicazione orale in comprensione, con il punteggio Ascoltatore, e in produzione con il punteggio Parlante.

2)  La seconda prova è costituita dal dettato della poesia di G. Leopardi “L’Infinito”, che valuta l’abilità linguistica scritta in termini  di correttezza ortografica attraverso il conteggio del numero di errori.

3)  La terza prova è costituita dalla composizione dal titolo “Racconto come vorrei essere da grande”, che valuta l’abilità compositiva scritta come capacità di costruire ed articolare una composizione in termini di numero di congiunzioni subordinanti presenti nel testo.

Questo criterio è stato scelto dopo la rilevazione della frequenza percentuale di composizioni di livello 1, 2, 3 secondo Scardamalia (1981), che valuta gli scritti in base alla qualità dei connettivi usati (presenza o assenza di congiunzioni, coordinanti o subordinanti).

 

 

IPOTESI
Ci aspettiamo che gli alunni che lavorano con la fiaba
secondo il metodo della versione collettiva
abbiano, al termine dell'esperienza, un miglioramento significativo
nel rendimento linguistico nelle diverse abilità valutate


Si ipotizza che gli alunni che lavorano con la fiaba presentino un significativo incremento del rendimento linguistico, nei diversi aspetti misurati, e un livello linguistico medio, al termine degli incontri, superiore a quello dei coetanei che non hanno lavorato con la fiaba.

 


Presentazione e discussione dei risultati

 

Le nostre aspettative risultano confermate.

Dalla verifiche svolte è emerso che il metodo di lavoro proposto  ha prodotto, NEL GRUPPO CHE HA PARTECIPATO AGLI INCONTRI, miglioramenti significativi in tutti gli aspetti dell’abilità linguistica misurati.

 

In particolare:

Capacità di comunicazione orale: Ascoltatore

Grafico ascoltatore


L’effetto del trattamento si verifica confrontando le medie prima-dopo.

Il grafico illustra che, a parità di medie dei gruppi alla prima misurazione, la media del gruppo G1, che ha svolto il trattamento, aumenta in misura altamente significativa, in particolare, in una scala di punteggio da 0 a 66, i punteggio medio aumenta da 40,59 a 48,48.

Invece  il livello del gruppo G2, che non ha partecipato agli incontri, ha un aumento non significativo.


Capacità di comunicazione orale: PARLANTE


Il

              grafico evidenza l'efficacia del messaggio prodotto dal

              bambino

In modo analogo all’abilità di Ascoltatori, il grafico indica che, a parità di livello  iniziale, il gruppo G1 ha avuto un miglioramento altamente significativo (su una scala di punteggio da 0 a 35: da 29,89 a 33), G2 è rimasto quasi allo stesso livello.  All’ascolto e narrazione di fiabe si accompagna una maggiore abilità nella conversazione orale in qualità di parlanti al termine degli incontri, analogamente a quanto mostrato per la capacità come ascoltatori.

Correttezza ortografica 

Il grafico mostra il miglioramento nell'ortografia

          dopo dieci incontri con la fiaba

Il grafico  indica i risultati nella prova di dettato e mostra una significativa riduzione del numero medio di errori di ortografia e grammatica (da 17,04 a 9,89) nel  gruppo G1 che  ha  sperimentato  il  metodo  della versione collettiva;

Dal grafico  si vede un iniziale differenza, non significativa, tra i due gruppi e anche una diminuzione, non significativa, del numero di errori del gruppo G2, in seguito a un anno di istruzione scolastica.

Il gruppo con trattamento ha una riduzione molto più evidente.


 

Abilità compositiva 

PROVA DI COMPOSIZIONE

"Racconto come vorrei essere da grande"

Livelli di abilità compositiva (Scardamalia 1981)

Qualità congiunzioni
1. Proposizioni unite da segni di interpunzione
2. Congiunzioni coordinanti (Costruzione paratattica)
3. Congiunzioni subordinanti (Costruzione ipotattica)


Differenza di distribuzione percentuale in base al trattamento:

Incremento

          delle congiunzioni subordinanti (ipotattiche) nei testi

          prodotti dagli alunni dopo dieci incontri sulla fiaba

La correzione delle composizioni secondo i livelli di Scardamalia (1981) ha consentito di rilevare la qualità delle congiunzioni utilizzate dagli alunni per comporre i testi.     

   Liv 1   Proposizioni unite da segni interpunzione (nessuna congiunzione)

   Liv 2 Cong. Coordinanti (e..)

   Liv 3 Cong. SUBORDINANTI (causali, finali,…)

 

Abbiamo osservato la frequenza percentuale dei tre tipi di composizione nei 2 gruppi G1 e G2 per verificare eventuali differenze.

Queste sono illustrate nei grafici a torta: in giallo è indicata la percentuale di  composizioni di livello 3, in azzurro quella di elaborati di livello 2, in viola il livello 1 di composizione.

Quasi nessun alunno produce composizioni di livello 1, probabilmente a causa del livello di scolarità dei soggetti, già al secondo ciclo di scuola elementare.

I primi due grafici evidenziano che nel gruppo  G1, partecipante agli incontri, dal pre-test al post test aumenta il numero di composizioni di livello 3, nelle quali compaiono connettivi subordinanti, e diminuiscono quelle di livello 2. Nel gruppo G2, che non ha svolto il trattamento, avviene il contrario: la percentuale di composizioni di livello 3 diminuisce nella seconda rilevazione, mentre aumentano le composizioni di livello 2, come  mostrano i successivi due grafici a torta.

 

Sulla base di questa constatazione, abbiamo rilevato in che misura gli alunni utilizzano la modalità compositiva più complessa, contando il numero di congiunzioni subordinanti, al fine di  rilevare eventuali differenze quantitative tra un soggetto e l’altro nel livello di articolazione del testo.

 I bambini che hanno partecipato

              all'esperienza padroneggiano forme sintattiche più

              complesse rispetto al campione di controllo

Dal grafico emerge di nuovo che, a parità di livello iniziale (differenza non significativa), si registra un incremento nell’articolazione dei testi, significativo nel gruppo che partecipa agli incontri, non significativo nell’altro gruppo.



RICAPITOLAZIONE 

In sintesi nelle varie abilità testate, i due gruppi mostravano, nella prima misurazione (Pre-test) all’inizio dell’anno scolastico, livelli di rendimento medio simili.

Nella seconda misurazione (Post-test), alla fine dell’anno scolastico, nel gruppo che ha partecipato agli incontri si rileva:

1 - un aumento altamente significativo del punteggio medio nel test Prova di Comunicazione Referenziale (Abilità di Ascoltatore e Parlante)

2 - significativa riduzione del numero medio di errori di ortografia e grammatica prodotti nel dettato

3 - aumento significativo nell’uso delle congiunzioni subordinanti, cioè  la produzione di composizioni più articolate

Questi miglioramenti non si rilevano in misura altrettanto significativa, nel gruppo che non ha partecipato agli incontri.

 

 

Conclusioni

Il metodo di lavoro con la fiaba in ambito scolastico proposto da Gasparini (1997) si è rivelato particolarmente proficuo ad una verifica oggettiva.

Questa tecnica, ispirata a criteri psicoanalitici di ascolto e osservazione, e che si stacca dai canoni di valutazione dell’istituzione scolastica, consente di ottenere consistenti miglioramenti nell’apprendimento del linguaggio consensuale nelle classi che lo hanno sperimentato.

 

L’analisi condotta dimostra infatti che l’ascolto di fiabe e l’abitudine a rielaborarle in forma orale e scritta attraverso il metodo della versione collettiva ha permesso, agli alunni che hanno partecipato agli incontri, di ottenere dei miglioramenti significativi nel rendimento linguistico, in tutti gli aspetti verificati: linguaggio orale, correttezza ortografica, abilità compositiva.


Capacità di comunicazione orale: tAscoltatore e Parlante

Il linguaggio orale migliora sia in produzione che in comprensione, come indicano i risultati medi ottenuti nel test “Prova di Comunicazione Referenziale”, sia come Ascoltatori che come Parlanti, dagli alunni che hanno partecipato agli incontri. Questi bambini risultano prendere parte alla conversazione con maggiore competenza e consapevolezza dei coetanei che non hanno lavorato con la fiaba: comprendono meglio i messaggi prodotti dall’interlocutore, si rendono conto con maggiore prontezza della loro eventuale inadeguatezza o ambiguità e sanno porvi rimedio ponendo domande adeguate, e sono in grado di produrre messaggi più informativi.

Linguaggio scritto: Correttezza ortografica

I risultati della prova di dettato indicano invece che, per quanto l’istruzione scolastica produca dei miglioramenti (anche se non statisticamente significativi) nella correttezza ortografica e lessicale dell’espressione linguistica, le variazioni positive rispetto ai risultati iniziali nelle classi che hanno preso parte agli incontri sono molto più rilevanti, con una riduzione altamente significativa del numero medio di errori prodotti.

Linguaggio scritto: Abilità compositiva

Inoltre gli alunni che hanno partecipato al ciclo di dieci incontri  producono, alla fine dell’anno scolastico,  composizioni scritte più ricche ed articolate rispetto a quelle prodotte all’inizio e rispetto ai testi dei coetanei che non hanno sperimentato questo metodo: come se aumentasse la voglia e la capacità di raccontarsi, gli stessi concetti espressi all’inizio dell’anno scolastico sono ora narrati con un maggior numero di particolari e descrizioni.

 

Tali riscontri risultano di particolare utilità al fine di presentare il lavoro con la fiaba secondo il metodo della versione collettiva come concreta proposta di strumento per l’apprendimento nella scuola.

 

Sulla base di questi promettenti riscontri, i nostri studi potrebbero proseguire in diverse direzioni, verificando la relazione tra questo metodo di intervento nella realtà scolastica e altre diverse abilità cognitive attraverso l’utilizzo di diversi strumenti di misura oppure  verificando la significatività dei risultati in diverse fasce di età e di rendimento, in particolare in caso di soggetti problematici.


conclusioni

Re Porco e Ginevra finalmente sposi

online dal dicembre 2003
ultima revisione: 27 aprile 2023