|
Un approccio qualitativo e una verifica
quantitativa nella scuola dell’obbligo
di Rossana Baralla
Uno dei
parametri di base per la valutazione dell’alunno a scuola è
il rendimento dal punto di vista linguistico in quanto
l’insegnamento del linguaggio convenzionale rientra tra i
principali obiettivi dell’istituzione scolastica.
L’acquisizione del linguaggio convenzionale, necessaria
perché il bambino si inserisca adeguatamente nella società,
non basta tuttavia a garantire la maturazione individuale,
né la correttezza espressiva garantisce l’efficacia
dell’atto comunicativo, fondamentale nei rapporti
interpersonali.
Il
contributo di ricerca prende avvio dalla lettura di due
saggi di Gasparini (1997; 1999) che, dopo molteplici
esperienze di lavoro psicoanalitico nella scuola, elabora
una tecnica di lavoro con la fiaba, il metodo
della
versione collettiva, e osserva, in
diversi contesti non sperimentali, casi di notevole
incremento nel rendimento, in particolare linguistico e
comunicativo, in seguito all’utilizzo di tale metodo.
Abbiamo
voluto verificare se i positivi risultati osservati da
Gasparini siano effettivamente tanto rilevanti da risultare
significativi anche ad una misurazione oggettiva.
Questo non per avvalorare le chiare
osservazioni ottenute secondo criteri psicoanalitici, ma per
due motivi: per le potenzialità di arricchimento dello
“strumento-fiaba” in ambito educativo e per la rilevanza
della valutazione quantitativa in ambito scolastico.
Il nostro obiettivo
è dimostrare che un metodo qualitativo, improntato a
principi psicoanalitici di ascolto e osservazione, può
produrre risultati quantitativamente verificabili e
apprezzabili in ambito scolastico. A questo scopo abbiamo svolto la procedura che
segue.
PROCEDURA
Abbiamo
selezionato un campione di 104 alunni di IV elementare, che è stato suddiviso in due
gruppi
→ Gruppo 1: lavora con le
fiabe
→ Gruppo 2: non partecipa
agli incontri
Abbiamo
svolto un ciclo di 10 incontri (trattamento)
finalizzati all’utilizzo della fiaba secondo il metodo della
“versione collettiva”.
Ad ogni fiaba sono
dedicati due incontri di circa un ora ciascuno.
1° incontro : Il conduttore legge una fiaba antica in lingua
originale o in italiano corrente. Al termine del racconto è
richiesto agli alunni di scrivere o disegnare una parte o
l’intera storia. Gli scritti e i disegni raccolti saranno
utilizzati per creare una nuova versione della storia.
2° incontro : All’inizio del secondo incontro si può
ricostruire oralmente la storia letta oppure presentare
subito la versione collettiva della fiaba letta, usando
esclusivamente ed esattamente le parole scritte dai bambini,
e illustrandola con i disegni raccolti.
In sintesi:
Le fiabe antiche
consentono:
Sperimentazione,
con
adulti e coetanei, di forme linguistiche complesse e
culturalmente condivis
Libertà
espressiva: attraverso
l’identificazione
con i personaggi della fiaba, il bambino finisce per parlare
di sé, trovando una forma di rappresentazione socialmente
condivisibile di contenuti che l’educazione chiede
solitamente di non esprimere.
Il metodo
della versione collettiva:
consente l’uso di molteplici registri
espressivi: scritto, orale, grafico, facilitando la
partecipazione anche di soggetti con difficoltà nell’uso del
linguaggio convenzionale
stimola la produzione linguistica
attraverso la rielaborazione scritta e orale dei testi
incoraggia la cooperazione tra
compagni valorizzando le narrazioni prodotte dalla classe e
rende i bambini consapevoli della loro forza espressiva
favorisce l’eliminazione delle
gerarchie basate sul rendimento spesso presenti a scuola
valorizzando il contributo di ogni bambino,
indipendentemente dal rendimento scolastico
In
particolare i bambini svantaggiati vengono rivalutati di
fronte alla classe - compagni e insegnanti - che risulta
arricchita dalla loro partecipazione e risente positivamente
della riduzione delle condotte di disturbo.
Si crea
dunque un ambiente più favorevole all’apprendimento, ed è
per questo che i miglioramenti legati all’uso di questa
tecnica non si verificano solo durante gli incontri, ma si
estendono anche ad altre attività scolastiche.
Questa
ricerca mostra i risultati nel rendimento linguistico.
Abbiamo
confrontato il rendimento linguistico, all’inizio e alla
fine dell’anno scolastico, negli alunni dei due gruppi, che
hanno partecipato agli incontri sulla fiaba e che non vi
hanno preso parte.
Schema
della ricerca:
Inizio anno scolastico |
|
Fine anno scolastico |
1° misurazione Abilità linguistica (in tutto il campione) (Pre-test) |
Gruppo 1 Partecipa
agli
incontri sulla fiaba |
2° misurazione Abilità linguistica (in tutto il campione) (Post-test) |
Gruppo 2 Non lavora con le fiabe |
Abbiamo misurato quattro aspetti dell’abilità linguistica:
1. comprensione →
Capacità di comunicazione orale
2. produzione
3. correttezza grammaticale →
Capacità di comunicazione scritta
4. capacità di
costruire ed articolare una composizione.
Materiale
Sono stati utilizzati tre strumenti di
verifica della competenza linguistica,
ricavandone quattro punteggi.
1) La
prima prova è costituita dal test Prova di Comunicazione
Referenziale (Camaioni, Ercolani, Lloyd, 1995), che valuta
l’abilità di comunicazione orale in comprensione, con il
punteggio Ascoltatore, e in produzione con il punteggio
Parlante.
2) La seconda prova è costituita dal
dettato della poesia di G. Leopardi “L’Infinito”,
che valuta l’abilità linguistica scritta in termini di correttezza ortografica
attraverso il conteggio del numero di errori.
3) La
terza prova è costituita dalla composizione dal titolo “Racconto come vorrei essere da grande”, che
valuta l’abilità compositiva scritta come capacità
di costruire ed articolare una composizione in termini
di numero di congiunzioni subordinanti presenti nel testo.
Questo criterio è stato scelto
dopo la rilevazione della frequenza percentuale di
composizioni di livello 1, 2, 3 secondo Scardamalia (1981),
che valuta gli scritti in base alla qualità dei connettivi
usati (presenza o assenza di congiunzioni, coordinanti o
subordinanti).
IPOTESI
Ci aspettiamo che gli alunni che lavorano con la fiaba
secondo il metodo della versione collettiva
abbiano, al termine dell'esperienza, un miglioramento
significativo
nel rendimento linguistico nelle diverse abilità valutate
Si ipotizza che gli alunni
che lavorano con la fiaba presentino un significativo
incremento del rendimento linguistico, nei diversi aspetti
misurati, e un livello linguistico medio, al termine degli
incontri, superiore a quello dei coetanei che non hanno
lavorato con la fiaba.
Presentazione e
discussione dei risultati
Le nostre
aspettative risultano confermate.
Dalla
verifiche svolte è emerso che il metodo di lavoro
proposto ha prodotto, NEL
GRUPPO CHE HA PARTECIPATO AGLI INCONTRI, miglioramenti
significativi in tutti gli aspetti dell’abilità
linguistica misurati.
In
particolare:
Capacità
di comunicazione orale: Ascoltatore
L’effetto del trattamento si
verifica confrontando le medie prima-dopo.
Il grafico
illustra che, a parità di medie dei
gruppi alla prima misurazione, la media del gruppo G1,
che ha svolto il trattamento, aumenta in misura altamente
significativa, in particolare, in una scala di punteggio
da
Invece il
livello del gruppo G2, che non ha partecipato
agli incontri, ha un aumento non significativo.
Il grafico
indica i risultati nella prova di dettato e mostra
una significativa riduzione del numero medio di errori di
ortografia e grammatica (da
Dal grafico si vede un iniziale differenza,
non significativa, tra i due gruppi e anche una diminuzione,
non significativa, del numero di errori del gruppo G2,
in seguito a un anno di istruzione scolastica.
Il gruppo con trattamento ha
una riduzione molto più evidente.
Abilità compositiva
La correzione delle composizioni secondo i
livelli di Scardamalia (1981) ha consentito di rilevare la qualità delle congiunzioni utilizzate dagli
alunni per comporre i testi.
Liv 1 Proposizioni unite da segni
interpunzione (nessuna congiunzione)
Liv
2 Cong. Coordinanti (e..)
Liv
3 Cong. SUBORDINANTI (causali, finali,…)
Abbiamo osservato la frequenza percentuale dei
tre tipi di composizione nei 2 gruppi G1 e G2
per verificare eventuali differenze.
Queste
sono illustrate nei grafici
a torta: in giallo è indicata la percentuale di composizioni di livello
Quasi nessun alunno produce composizioni di
livello 1, probabilmente a causa del livello di scolarità
dei soggetti, già al secondo ciclo di scuola elementare.
I primi due grafici evidenziano che nel gruppo G1, partecipante agli
incontri, dal pre-test al post test aumenta il numero di
composizioni di livello 3, nelle quali compaiono connettivi
subordinanti, e diminuiscono quelle di livello 2. Nel gruppo
G2, che non ha svolto il trattamento, avviene il
contrario: la percentuale di composizioni di livello 3
diminuisce nella seconda rilevazione, mentre aumentano le
composizioni di livello 2, come mostrano
i successivi due grafici a torta.
Sulla base di questa constatazione, abbiamo
rilevato in che misura gli alunni utilizzano la modalità
compositiva più complessa, contando
il numero
di
congiunzioni subordinanti, al fine di rilevare eventuali differenze
quantitative tra un soggetto e l’altro nel livello di
articolazione del testo.
Dal grafico
emerge di nuovo che, a parità di livello iniziale
(differenza non significativa), si registra un incremento
nell’articolazione dei testi, significativo nel gruppo che
partecipa agli incontri, non significativo nell’altro
gruppo.
In sintesi
nelle varie abilità testate, i due gruppi mostravano, nella
prima
misurazione (Pre-test) all’inizio dell’anno scolastico,
livelli di rendimento medio simili.
Nella seconda misurazione
(Post-test), alla
fine dell’anno scolastico, nel gruppo che ha
partecipato agli incontri si rileva:
1 - un aumento altamente
significativo del punteggio medio nel test Prova di
Comunicazione Referenziale (Abilità di Ascoltatore e Parlante)
2 -
significativa riduzione del numero medio di errori di
ortografia e grammatica prodotti nel dettato
3 - aumento
significativo nell’uso delle congiunzioni
subordinanti, cioè la
produzione di composizioni più
articolate
Questi miglioramenti non si rilevano in misura
altrettanto significativa, nel gruppo che
non ha partecipato agli incontri.
Conclusioni
Il metodo di lavoro con la fiaba in ambito
scolastico proposto da Gasparini (1997) si è rivelato particolarmente proficuo ad una
verifica oggettiva.
Questa tecnica, ispirata a criteri psicoanalitici
di ascolto e osservazione, e che si stacca dai canoni di
valutazione dell’istituzione scolastica, consente di
ottenere consistenti miglioramenti nell’apprendimento del
linguaggio consensuale nelle classi che lo hanno
sperimentato.
L’analisi condotta
dimostra infatti che l’ascolto di fiabe e l’abitudine a
rielaborarle in forma orale e scritta attraverso il metodo
della versione collettiva ha permesso, agli alunni che hanno
partecipato agli incontri, di ottenere dei miglioramenti
significativi nel rendimento linguistico, in tutti gli
aspetti verificati: linguaggio orale, correttezza
ortografica, abilità compositiva.
Capacità
di comunicazione orale: tAscoltatore e Parlante
Il
linguaggio orale migliora sia in produzione che in
comprensione, come indicano i risultati medi ottenuti nel
test “Prova di Comunicazione Referenziale”, sia come
Ascoltatori che come Parlanti, dagli alunni che hanno
partecipato agli incontri. Questi bambini risultano prendere
parte alla conversazione con maggiore competenza e
consapevolezza dei coetanei che non hanno lavorato con la
fiaba: comprendono meglio i messaggi prodotti
dall’interlocutore, si rendono conto con maggiore prontezza
della loro eventuale inadeguatezza o ambiguità e sanno porvi
rimedio ponendo domande adeguate, e sono in grado di
produrre messaggi più informativi.
I
risultati della prova di dettato indicano
invece che, per quanto l’istruzione scolastica produca dei
miglioramenti (anche se non statisticamente significativi)
nella correttezza ortografica e lessicale dell’espressione
linguistica, le variazioni positive rispetto ai risultati
iniziali nelle classi che hanno preso parte agli incontri
sono molto più rilevanti, con una riduzione altamente
significativa del numero medio di errori prodotti.
Linguaggio
scritto: Abilità compositiva
Inoltre
gli alunni che hanno partecipato al ciclo di dieci incontri producono, alla fine dell’anno
scolastico, composizioni
scritte più ricche ed articolate rispetto a quelle prodotte
all’inizio e rispetto ai testi dei coetanei che non hanno
sperimentato questo metodo: come se aumentasse la voglia e
la capacità di raccontarsi, gli stessi concetti espressi
all’inizio dell’anno scolastico sono ora narrati con un
maggior numero di particolari e descrizioni.
Tali riscontri
risultano di particolare utilità al fine di presentare il
lavoro con la fiaba secondo il metodo della versione
collettiva come concreta proposta di strumento per
l’apprendimento nella scuola.
Sulla
base di questi promettenti riscontri, i nostri studi
potrebbero proseguire in diverse direzioni, verificando la
relazione tra questo metodo di intervento nella realtà
scolastica e altre diverse abilità cognitive attraverso
l’utilizzo di diversi strumenti di misura oppure verificando la significatività dei
risultati in diverse fasce di età e di rendimento, in
particolare in caso di soggetti problematici.