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ADALINDA GASPARINI              PSICOANALISI E FAVOLE
Il vento si muove lentamente.
Passa sopra il mare
e lo ascolta raccontare.
Passa accanto al sole
e lo sente chiacchierare.
Passa sopra la luna
e la ode sospirare.
Continua a viaggiare



e le fiabe raccolte
lo cavalcano gridando.
Entra in una casa
e le storie vanno
nella bocca di una madre.
Le racconta al bambino
che ride nella culla.
(Elena, V elementare)


INDICE DELLE VERSIONI COLLETTIVE


LA BELLA CATERINA O LA NOVELLA DE' GATTI [O I' GATTO MAMMONE]
A.S. 2001-2002 VERSIONE COLLETTIVA DELLA TERZA B ELEMENTARE DI CASTELMELLA (BS)
PROGETTO E REALIZZAZIONE
DI ADALINDA GASPARINI
NELLA BIBLIOTECA COMUNALE
ALLA FONTE
DEL RACCONTO




VERSIONE COLLETTIVA DE
LA BELLA CATERINA O
LA NOVELLA DE' GATTI [O I' GATTO MAMMONE]
Le immagini sono state proiettate su grande schermo leggendo le didascalie, qui riportate in tondo, per restituire ai bambini la loro versione della fiaba.
In questo file si riportano, dove presenti, le didascalie scritte dai bambini, in corsivo. I nomi sono stati cancellati per rispetto della privacy, mantenendo l'indicazione M/F
Quando i bambini disegnano, più che scrivere, le loro tavole possono essere usate per la versione collettiva come le tavole di un cantastorie.
La Novella de' Gatti è stata rinarrata come versione collettiva della classe commentando i disegni


F
  C'era una volta la Bella Caterina ma la mamma era cattiva e voleva bene solo alla sorella che somigliava a lei,
e facendola sempre lavorare speravano che diventasse brutta

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F
Siccome non diventava brutta, allora la mandarono a prendere lo staccio dalle fate
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 La Caterina passò molte avventure, e siccome era obbediente e ascoltava tutti, quando ascoltò il gallo le spuntò una stella in fronte
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M
La sorella brutta allora andò dalle fate, ma sccome non ascoltava nessuno fece solo dei guai, come rompere tutte le scale di cristallo delle fate
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M
Il principe si era innamorato della Bella Caterina, ma lo avevano imbrogliato e gli avevano dato la brutta,
coprendole con un velo tutto il viso perché non si vedesse la coda di asino

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Ma la Bella Caterina riuscì a liberarsi e disse al principe che stava sposando quella sbagliata
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M

Si racconta che quando il principe vide la brutta sotto il velo si fece un sacco di risate _______________________________________________________________________________________________________



La brutta se ne andò triste e scornata
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M
- Ecco -, disse il Principe, - prendi questi fiori e andiamo a sposarci!
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F
Com'era bella Caterina con quella stella in fronte!
 
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F
Intanto una farfalla con le ali variopinte volava là intorno



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M
Anche se quel giorno il tempo non era bello, agli sposi pareva di volare per la gioia

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Andarono a palazzo e fecero sapere a tutti com'erano contenti

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F
Era bello sapere com'erano contenti il principe e la Bella Caterina

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Mentre i bambini disegnavano, dopo aver ascoltato la mia lettura delle fiaba, una bambina ha cominciato a piangere. Mi sono avvicinata al suo banchino e la maestra la stava rimproverando:
"Non devi copiare! la dottoressa ha detto che dovete disegnare quello che volete, ma della storia, invece tu copi la figura dell'astuccio!"
Ho rassicurato l'insegnante che si poteva considerare libera anche la copia della farfalla, e così ho potuto rassicurare la bambina.
Poi, durante la versione collettiva, il disegno della farfalla, che in greco si chiamava Psiche, è diventato una variante poetica del racconto: volava intorno alla Bella Caterina.

 
Un  bambino di questa classe, che le insegnanti definiscono molto disturbato ed è seguito a scuola da personale specializzato, non ha disegnato, ma ha scritto:

La Caterina diventa buona e diventò anche sua  amica e aveva anche fame e sete e così gli preparò da mangiare e da bere gli chiede cosa vuole da mangiare e da bere gli rispose una minestra e un bicchiere d’acqua calda e poi era molta stanca e dormì sul divano dopo un po’ che si è svegliata arrivò un vecchieto che si sposa.

Quello che appare privo di senso può rappresentare la particolare ricezione della storia da parte di questo bambino, che racconta della composizione di un conflitto, e di una condizione in cui i bisogni fondamentale vengono soddisfatti: mangiare, bere, dormire...
E una volta soddisfatti i suoi bisogni, dopo essersi riposata, la protagonista può sposarsi. Non col principe, ma col vecchietto: relazione erotica, ovvero d'amore, d'affetto, di protezione. Spingendo l'interpretazione, nel vecchietto dellafavolail bambino potrebbe vedere unafigura genitoriale che comprende e spiega come vincere i trabocchetti e ottenere il meglio. Così possiamo considerare il discorso di questo bambini, in apparenza sbagliato, come efficace illustrazione di come la fiaba si depositi dove ciascuno può riceverla.

Ultima revisione 18 novembre 2018