|
C'era una volta una
bella ragazza che si chiamava Caterina che viveva con la
brutta sorella e con la mamma | che non la voleva | quindi
gli facevano fare dei lavori brutti | pulire la casa, pulire
lorto, togliere le ragnatele | pulire il pavimento |
coltivare l’orto, lavare il bucato e cucire | tagliare le
foglie secche dalle piante ecc… così lei cioè la brutta potè
diventare bella e Caterina brutta. |
La mamma e la brutta
sorella erano gelose di Caterina perché era la più bella
della familia e pian piano cresceva era sempre più bella |
mentre quella brutta più cresceva più diventava brutta. |
Visto che Caterina non si
imbruttiva la mamma disse alla brutta: “ascolta adesso la
mandiamo dalle fate così non la rivedremo più.” Si ci stò
disse la brutta | così la faranno morire o la trasformeranno
in una ranocchia o qualcosaltro |
La matrigna disse a
Caterina: “Caterina vai a prendere lo staccio dalle fate”.
Caterina tutta triste disse alla matrigna. “no non fatemi
andare dalle fate, farò tutto quello che volete ma non
fatemi andare | io non voglio andare dalle fate potrebbero
farmi degli incantesimi o farmi morire. | devi andare per
forza!!
Caterina tutta spaventata
| andò piangendo perché esse erano cattive | tutta piangendo
e dicendo “Ve ve… le fate mi faranno le brutte magie e mi
trasformeranno in una gallina ve ve” |
Caterina camminò camminò
e | mentre era nel bosco incontro un vecchietto che era
tutto sporco pieno di pidocchi sui capelli | seduto su un
tronco tagliato | un vecchio ma così vecchio che aveva la
pelle tutta rugosa | fù fermata allimprovviso [...] e li
disse: “dove vai piccola fanciulla tutta piagnucolando?” e
Caterina rispose | che piangeva perché doveva andare dalle
fate a prendere il setaccio, per sua madre che non gli
voleva bene e che diceva che era una smorfiosa. |
E il vecchio rispose:
“Davvero?!” e la bella Caterina rispose “Si, ma la mia mamma
e mia sorella non mi vogliono bene” e il vecchio dandoli un
pettine disse: “Tieni mentre mi racconti la tua storia mi
puoi pettinare i capelli?” |
Caterina gli rispose che
lo farebbe volentieri, Caterina si tolse il grembiule | il
suo grembiule bianco | e lo mise a spalle del vecchio | e
cominciò
a pettinare al vecchio i capelli tutti sporchi pieni di
pidocchi che cadevano sul crembiule di Caterina. |
Così raccontando la
storia pettinava e pettinava e tutti i pidocchi e la
sporcizia che c’era sulla testa del vecchio si misero sul
suo grembiule | tantissime pulci e tanto sporco. |
E il nonnino dice: “Che
cosa trovi nei miei capelli? E Caterina risponde: “Cose
belle”. Fai cose belle e avrai cose belle dice il nonnino |
Quando aveva finito tolse il grembiule lo scuoteva e era ben
pulito e se lo mise. | Dopo di che il vecchio ringraziò
Caterina | gli disse a Caterina di sedersi vicino a lui e
gli spiegò cosa dovrebbe fare. |
“Ascolta Caterina
arrivata al castello, quando bussi al castello ti diranno:
“Metti il dito cosi vediamo chi sei”. Tu | non metterlo
metti uno stuzzicadenti perche te lo rompono | poi ti
diranno entra pure | e ti aprono | dopo vedrai tantissimi
gatti nella cucina che puliscono | ti diranno di aspettare e
non devi aspettare ma devi aiutare i gattini | dopo verrà
giù un gatto gigante | e i micini diranno al gatto mammone
mao mao Caterina mi a aiutato a lavare i piatti mao mao mia
cucito mao mao a tirato via le ragnatele poi gli ti dirà di
seguirlo seguilo | e lui ti chiedera vieni con me e lui ti
porterà su pelle scale devi toglierti le scarpe perché senò
rompi le scale di cristallo | e tu senza farti vedere ti
togli le scarpe | e sali le scale con calma, arrivata alla
fine delle scale ci saranno delle stanze in una ci saranno
due fate con dei dolcetti e ti chiederanno | “vuoi una
torta o un pezzo di pane seccho? Tu rispondi: “un pezzo di
pane secco mi basta. Poi continua, | ci sono altre fate che
ti dice vuoi un vestito di cotone o un vestito di seta col
mare e i pesci colorati | Poi continua e altre fate ti
diranno: vuoi una collana di plastica o una collana di
smeraldi? Tu rispondi: una collana di plastica. | tu scegli
quello più semplice, | se ti chiedono due cose digli la cosa
piu brutta e ti daranno la più bella". |
Dopo se avrai seguito le
mie indicazioni ti daranno le indicazioni per tornare a casa
sana e salva. |
Caterina ascoltò ben bene
che cosa doveva fare, poi ringraziò il vecchietto | Il nonno
disse: adesso vai nel bosco. |
La bella Caterina | si
mise in cammino | andò e si trovò davanti a lei un portone
grandissimo di un grosso castello | Caterina bussa le fate
cattive dicevano fammi vedere questo dito ma Caterina metto
uno stecchino come aveva detto il vecchietto. Ma le fate
spezarono lo stecchino | dissero di aprire il portone ed
entrare dentro | ando dentro e gli disse per favore mi
potete dare lo staccio li serve alla mia mamma e gli dissero
aspeta qui | e una delle 2 fate disse: “te lo daremo dopo
però tu ci devi aspettare qui” e la portarono in una cucina
| e vide dei gatti che facevano i lavori | duri uno toglieva
delle ragnatele con le zampe. Così la bella Caterina |
disse: “Ma poveri gattini come fate lavorare così?” | fermi
gatti faccio tutto io!! |
Cominciò ad aiutarli
perché gli facevano molta pena | li aiutò a pulire la
cucina, a lavare i piatti, a togliere le ragnatele ecc…
Quando arrivò il gatto Mammone i gatti dissero: “Mao mao la
bella Caterina ha pulito i piatti e un altro disse Mao
Mao mi ha tolto le ragnatele ecc…” e così | il gatto Mammone
disse vieni sù con me lei senza farsi sentire si tolse le
scarpette di cristallo e andò su | e salì senza rompere gli
scalini.
Arrivarono alla cima e
videro una porta | busso nella prima porta e gli dissero le
fate | vuoi il pane secco o una torta di crema? Mi va bene
il pane secco e loro gli diedero la torta di crema. Poi salì
| busso nella seconda porta e le fate gli dissero | se
voleva un vestito di stracci o un vestito di diamanti e
perle brillanti e la bella Caterina rispose che intanto che
era una ragazza povera voleva un vestito di stracci e le
fate gli diedero il vestito di diamanti e perle brillanti |
ando nella terza porta e le dissero vuoi una collana di
plastica o di diamanti? di plastica Dopo il gatto Mammone
disse adesso puoi andare ma pero quando senti un'asino
rogliare non girarti ma quando senti che il gallo canta
girati! ora vai a casa e Caterina se ne andò.
Allora Caterina eseguì
tutte le spiegazioni | sentì l’asino non si voltò quando
sentì il gallo si voltò e gli venne una bellissima stella
sulla fronte |
Quando ritornò a casa era
più splendente del sole | era diventata anche una vera
signora. Tornata a casa la mamma e la sorella erano ancora
più invidiose | vedendo la collana di smeraldi il vestito di
seta si arrabbiarono e quando Caterina parlava dalla bocca
gli uscivano i fiori e quando si pettinava gli uscivano
perle dai capelli | E le due continuarono a farle fare
lavori durissimi. |
La brutta visto che era
gelosa andò anche lei dalle fatine. | Quando partì fece
tutto il contrario della bella Caterina: non pettino il
vecchio, messe il dito nella serratura, picchiò i gatti, non
si tolse le scarpe sulle scale di cristallo. | Le fate gli
fecero il contrario di quello che fecero a Caterina | Mangiò
mangiò il pezzo di pane perché aveva scelto la torta, scelse
il vestito più bello e gli diedero il più brutto, scelse la
collana di rubini e gli diedero quella di plastica, poi nel
ritorno a casa fece quello che gli dissero le fate così gli
spunto una coda di asino sulla fronte | e tornò a casa tutta
schifosa e con la coda d'asino sulla fronte | la mamma cercò
di tagliargliela ma non ci riuscì. |
Allora dalla finestra
c'era Caterina , dopo un po' passò una carrozza con su il
principe, il principe vide la ragazza sul balcone | e si
innamorò | allora si fermò e disse mi apri per piacere?
aspetta devo chiederlo a mia mamma!! Si può venire allora la
mamma apri la porta e il principe | entrò subito e disse
alla madre: "Voglio sposare sua figlia" la madre gli disse
se per caso era la brutta ma il principe gli disse che era
l'altra.
La madre gli disse quando
sarebbe venuto il principe disse che sarebbe venuto la
settimana dopo. |
Caterina preparò le
valige tutta contenta |
La mamma buttò Caterina
nella cantina, prese i suoi vestiti | e tutte le robe di
Caterina. La mamma chiuse Caterina in cantina e con i
vestiti suoi | li messe alla sorella brutta. |
Quando il principe suonò
la brutta era pronta la mamma disse è lui figlia vai allora
andarono via. | Fece andare la brutta sulla carrozza ma a un
certo punto sentì sussurrare nelle sue orecchie: “Mao
maolino la bella è nel tino la brutta è in carrozza e il re
se la porta” | Si fermo e disse questa è la voce della mia
sposa tiro su il velo vide la brutta il principe scese dalla
carrozza | e il principe la cacciò via perché aveva visto la
coda | cacciò la madre e la brutta dal regno |
Andò a cercare nella
cantina Caterina e quando la trovò | prese la bella bambina
la portò al palazzo | si sposarono | al matrimonio
invitarono le fate e gli altri | e vissero con un bambino e
una bambina felici e contenti.
4f ...che non la voleva,
12m La mamma e la brutta non gli voleva bene quindi gli facevano fare dei lavori brutti
4f pulire la casa, pulire lorto, togliere le ragnatele...
21f pulire il pavimento
14m coltivare l’orto, lavare il bucato e cucire
10m tagliare le foglie secche dalle piante ecc… così lei cioè la brutta potè diventare bella e Caterina brutta.
2f ...la mamma e la brutta sorella erano gelose di Caterina perché era la più bella della familia e pian piano cresceva era sempre più bella.
21f mentre quella brutta più cresceva più diventava brutta
6f Visto che Caterina non si imbruttiva la mamma disse alla brutta: “ascolta adesso la mandiamo dalle fate così non la rivedremo più.” Si ci stò disse la brutta
10m così la faranno morire o la trasformeranno in una ranocchia o qualcosaltro
17f La matrigna disse a Caterina: “Caterina vai a prendere lo staccio dalle fate”. Caterina tutta triste disse alla matrigna. “no non fatemi andare dalle fate, farò tutto quello che volete ma non fatemi andare
20m io non voglio andare dalle fate potrebbero farmi degli incantesimi o farmi morire
4f devi andare per forza!!
2f Caterina tutta spaventata...
3m ...andò piangendo perché esse erano cattive.
10m tutta piangendo e dicendo “Ve ve… le fate mi faranno le brutte magie e mi trasformeranno in una gallina ve ve”
4f Caterina camminò camminò e
1f mentre era nel bosco incontro un vecchietto che era tutto sporco pieno di pidocchi sui capelli
2f seduto su un tronco tagliato...
5f ...un vecchio ma così vecchio che aveva la pelle tutta rugosa...
10m La bella Caterina fù fermata allimprovviso da un vecchio anziano che li disse: “dove vai piccola fanciulla tutta piagnucolando?” e Caterina rispose
21f che piangeva perché doveva andare dalle fate a prendere il setaccio, per sua madre che non gli voleva bene e che diceva che era una smorfiosa.
10m E il vecchio rispose: “Davvero?!” e la bella Caterina rispose “Si, ma la mia mamma e mia sorella non mi vogliono bene” e il vecchio dandoli un pettine disse: “Tieni mentre mi racconti la tua storia mi puoi pettinare i capelli?”
21f Caterina gli rispose che lo farebbe volentieri, Caterina si tolse il grembiule
5f ...il suo grembiule bianco...
4f ...e lo mise a spalle del vecchio...
21f e cominciò a pettinare al vecchio i capelli tutti sporchi pieni di pidocchi che cadevano sul crembiule di Caterina.
10m così raccontando la storia pettinava e pettinava e tutti i pidocchi e la sporcizia che c’era sulla testa del vecchio si misero sul suo grembiule
15f tantissime pulci e tanto sporco.
6f E il nonnino dice: “Che cosa trovi nei miei capelli? E Caterina risponde: “Cose belle”. Fai cose belle e avrai cose belle dice il nonnino
15f Quando aveva finito tolse il grembiule lo scuoteva e era ben pulito e se lo mise.
5f Dopo di che il vecchio ringraziò Caterina...
2f ...gli disse a Caterina di sedersi vicino a lui e gli spiegò cosa dovrebbe fare.
6f “Ascolta Caterina arrivata al castello, quando bussi al castello ti diranno: “Metti iò dito cosi vediamo chi sei”. Tu
16m non metterlo metti uno stuzzicadenti perche te lo rompono
14m poi ti diranno entra pure
4f ...e ti aprono dopo vedrai tantissimi gatti nella cucina che puliscono…
14m ti diranno di aspettare e non devi aspettare ma devi aiutare i gattini
4f dopo verrà giù un gatto gigante
14m e i micini diranno al gatto mammone mao mao Caterina mi a aiutato a lavare i piatti mao mao mia cucito mao mao a tirato via le ragnatele poi gli ti dirà di seguirlo seguilo
4f e lui ti chiedera vieni con me e lui ti porterà su pelle scale devi toglierti le scarpe perché senò rompi le scale di cristallo...
5f e tu senza farti vedere ti togli le scarpe
21f e sali le scale con calma, arrivata alla fine delel scale ci saranno delle stanze in una ci saranno due fate con dei dolcetti e ti chiederanno
6f “vuoi una torta o un pezzo di pane seccho? Tu rispondi: “un pezzo di pane secco mi basta. Poi continua,
11m ci sono altre fate che ti dice vuoi un vestito di cotone o un vestito di seta col mare e i pesci colorati
6f Poi continua e altre fate ti diranno: vuoi una collana di plastica o una collana di smeraldi? Tu rispondi: una collana di plastica. Poi altre fate ti diranno: “vuoi un abito di seta o di sacco? Tu rispondi: “di sacco”.
5f tu scegli quello più semplice,
1m ...e poi se ti chiedono due cose digli la cosa piu brutta e ti daranno la più bella".
5f Dopo se avrai seguito le mie indicazioni ti daranno le indicazioni per tornare a casa sana e salva
15f Caterina ascoltò ben bene che cosa doveva fare, poi ringraziò il vecchietto
4f Il nonno disse: adesso vai nel bosco.
10m La bella Caterina
15f si mise in cammino.
10m andò e si trovò davanti a lei un portone grandissimo di un grosso castello
18m Caterina bussa le fate cattive dicevano fammi vedere questo dito ma Caterina metto uno stecchino come aveva detto il vecchietto. Ma le fate spezarono lo stecchino
10m dissero di aprire il portone ed entrare dentro
8m ando dentro e gli disse per favore mi potete dare lo staccio li serve alla mia mamma e gi dissero aspeta qui
10m e una delle 2 fate disse: “te lo daremo dopo però tu ci devi aspettare qui” e la portarono in una cucina
8m e vide dei gatti che facevano i lavori
10m duri uno toglieva delle ragnatele con le zampe. Così la bella Caterina
13m disse: “Ma poveri gattini come fate lavorare così?”
4f fermi gatti faccio tutto io!!
10m Cominciò ad aiutarli perché gli facevano molta pena
13m li aiutò a pulire la cucina, a lavare i piatti, a togliere le ragnatele ecc… Quando arrivò il gatto Mammone i gatti dissero: “Mao mao la bella Caterina ha pulito i piatti e un altro disse Mao Mao mi ha tolto le ragnatele ecc…” e così
4f il gatto Mammone disse vieni sù con me lei senza farsi sentire si tolse le scarpette di cristallo e andò su.
8m e salì senza rompere gli scalini
15f Arrivarono alla cima e videro una porta
4f Busso nella prima porta e gli dissero le fate
12m vuoi il pane secco o una torta di crema? Mi va bene il pane secco e loro gli diedero la torta di crema. Poi salì
4f Busso nella seconda porta e le fate gli dissero
10m se voleva un vestito di stracci o un vestito di diamanti e perle brillanti e la bella Caterina rispose che intanto che era una ragazza povera voleva un vestito di stracci e le fate gli diedero il vestito di diamanti e perle brillanti
4f ando nella terza porta e le dissero vuoi una collana di plastica o di diamanti? di plastica Dopo il gatto Mammone disse adesso puoi andare ma pero quando senti un'asino rogliare non girarti ma quando senti che il gallo canta girati! ora vai a casa e Caterina se ne andò.
2f Allora Caterina eseguì tutte le spiegazioni
7m sentì l’asino non si voltò quando sentì il gallo si voltò e gli venne una bellissima stella sulla fronte
9m Quando ritornò a casa era più splendente del sole
3m ...era diventata anche una vera signora. Tornata a casa la mamma e la sorella erano ancora più invidiose...
6f vedendo la collana di smeraldi il vestito di seta si arrabbiarono e quando Caterina parlava dalla bocca gli uscivano i fiori e quando si pettinava gli uscivano perle dai capelli.
1m E le due continuarono a farle fare lavori durissimi.
2f ... la brutta visto che era gelosa andò anche lei dalle fatine
5f Quando partì fece tutto il contrario della bella Caterina: non pettino il vecchio, messe il dito nella serratura, picchiò i gatti, non si tolse le scarpe sulle scale di cristallo.
3m ...le fate gli fecero il contrario di quello che fecero a Caterina...
5f Mangiò mangiò il pezzo di pane perché aveva scelto la torta, scelse il vestito più bello e gli diedero il più brutto, scelse la collana di rubini e gli diedero quella di plastica, poi nel ritorno a casa fece quello che gli dissero le fate così gli spunto una coda di asino sulla fronte.
2f ...e tornò a casa tutta schifosa e con la coda d'asino sulla fronte.
6f la mamma cercò di tagliargliela ma non ci riuscì
4f Allora dalla finestra c'era Caterina , dopo un po' passò una carrozza con su il principe, il principe vide la ragazza sul balcone
6f e si innamorò
4f allora si fermò e disse mi apri per piacere? aspetta devo chiederlo a mia mamma!! Si può venire allora la mamma apri la porta e il principe...
1m ...entrò subito e disse alla madre:
"Voglio sposare sua figlia" la madre gli disse se per caso era
la brutta ma il principe gli disse che era l'altra.
La madre gli disse quando sarebbe venuto
il principe disse che sarebbe venuto la settimana dopo.
6f Caterina preparò le valige tutta contenta
3m La mamma buttò Caterina nella cantina, prese i suoi vestiti...
4f ...e tutte le robe di Caterina. La mamma chiuse Caterina in cantina e con i vestiti suoi...
3m ...li messe alla sorella brutta.
4f Quando il principe suonò la brutta era pronta la mamma disse è lui figlia vai allora andarono via.
5f Fece andare la brutta sulla carrozza ma a un certo punto sentì sussurrare nelle sue orecchie: “Mao maolino la bella è nel tino la brutta è in carrozza e il re se la porta”
4f Si fermo e disse questa è la voce della mia sposa tiro su il velo vide la brutta il principe scese dalla carrozza...
15f e il principe la cacciò via perché aveva visto la coda.
3m ...andò a cercare nella cantina Caterina e quando la trovò...
15f Prese la bella bambina la portò al palazzo
1m ...cacciò la madre e la brutta dal regno si sposarono
5f al matrimonio invitarono le fate e gli altri
2f... e vissero con un bambino e una bambina
felici e contenti.
__________________________________________________________________________________
Ho raccontato la fiaba della "Bella
Caterina o La novella de' gatti" in una classe terza della
scuola elementare "Collodi", Bovezzo (BS) nel mese di maggio
2003. La narrazione della fiaba è durata mezz'ora, mentre
trenta minuti è il tempo che hanno avuto i bambini per
scrivere o disegnare. Ho chiesto loro di disegnare dopo aver
osservato che in un'altra terza elementare erano prevalsi i
disegni, dato che desideravo di disporre di un materiale
sufficiente a formare una bella versione collettiva testuale.
Presento la versione collettiva, analoga
a quella che ho rinarrato ai bambini usando le loro parole il
secondo giorno dell'esperienza. Si può leggerla con il
semplice a capo che separa i diversi narratori, mentre di
seguito si possono riconoscere, numerate da 1 a 21, le diverse
voci, con la sigla 'm' o 'f' che indica se il narratore è
maschio o femmina.
Per il metodo del racconto e i suoi
criteri, rimando alla pagina
di questo sito dedicata alla scuola.
Si osservi quale potenziale espressivo
emerga in una normale classe terza elementare con questa
proposta di lavoro. Il procedimento ha delle analogie, anche
se viene rovesciato, con quello che guidava i letterati dell'OULIPO
(OUvroir de LIttérature POtentielle; versione italiana; OPLEPO, OPificio di LEtteratura
POtenziale) in Francia negli anni '70, per i quali ogni
opera letteraria ne contiene innumerevoli altre potenziali:
ventitré testi di alunni di scuola elementare, a una prima
lettura appaiono pressoché privi di valore letterario, ma con
pazienza, sensibilità e molte ore di lavoro mostrano di
contenere un piccolo capolavoro espressivo. Il testo
collettivo ricostruito viene riproposto alla classe con la
stessa dignità con cui si è proposta la prima versione della
storia, e i bambini sono presi dall'entusiasmo perché colgono
la ricchezza di senso che sta nelle loro parole, e la forza
narrativa presente nel loro gruppo.
È applicando questo metodo, con l'aiuto
di qualche strumento visivo, come il computer che proietta i
disegni opportunamente scanditi, che si ottengono miglioramenti
significativi nell'apprendimento.
La questione è una questione di senso, e
di piacere del testo, del proprio e del testo altrui. Si
tratta di riconoscere un vantaggio - affettivo, di identità,
erotico - nel lavoro con le parole. Cosa che ben di rado
avviene con i metodi tradizionali, improntati a valutazioni
rigide e schematiche.
Non è difficile osservare come per i
bambini la punteggiatura sia quasi sempre un problema, in
particolare la corretta divisione tra discorso diretto e
indiretto. Ma non sarebbe meglio lasciare quando sono piccoli,
almeno per i primi anni della scuola elementare, che
scrivessero con poche regole di punteggiatura? insegnandole in
un secondo momento si eviterebbe forse che un'alta percentuale
di studenti che all'università sono ancora incapaci di usare
le virgole, nonostante siano stati costretti a usarle troppo
presto, o forse proprio per questo. Non ci dice nulla
ricordare che i gli antichi Greci non solo non usavano alcuna
punteggiatura, ma non separavano nemmeno una parola
dall'altra? Per il bambino la codificazione delle parole è già
abbastanza astratta: probabilmente le regole della
punteggiatura sono troppo astratte per quasi tutti i bambini.
Usano invece volentieri il punto esclamativo e interrogativo,
di cui capiscono la valenza emotiva.
Ho tratto la storia da La
Bella Caterina o la Novella de' gatti di Gherardo
Nerucci, presente in questo sito.