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ADALINDA GASPARINI              PSICOANALISI E FAVOLE
Il vento si muove lentamente.
Passa sopra il mare
e lo ascolta raccontare.
Passa accanto al sole
e lo sente chiacchierare.
Passa sopra la luna
e la ode sospirare.
Continua a viaggiare



e le fiabe raccolte
lo cavalcano gridando.
Entra in una casa
e le storie vanno
nella bocca di una madre.
Le racconta al bambino
che ride nella culla.
(Elena, V elementare)
PERSEO E MEDUSA
DISEGNI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE DI SCUOLA MATERNA A.S. 2009-2010
ESPERIENZA CONDOTTA DALL'INSEGNANTE PAOLO ANSELMI DOPO UNA VISITA A PALAZZO VECCHIO
SEGUENDO IL CORSO  IL MITO COME ESPRESSIONE CORALE  (LE CHIAVI DELLA CITTÀ, COMUNE DI FIRENZE)

NOTA INTRODUTTIVA IL RACCONTO DELL'INSEGNANTE I DISEGNI DEI BAMBINI La VERSIONE COLLETTIVA

INDICE DELLE VERSIONI COLLETTIVE 1995-2012



 
NOTA INTRODUTTIVA
L'insegnante Paolo Anselmi ha partecipato con la sua classe a una visita guidata a Palazzo Vecchio, durante la quale i bambini e le bambine hanno guardato quadri di soggetto mitologico, e ascoltato il racconto dei miti raffigurati. Si sono soffermati, in particolare, a guardare il dipinto del 1570 di Giorgio Vasari La nascita del corallo (Perseo e Andromeda), nello Studiolo di Francesco I.
Tornato a scuola, l'insegnante, che stava frequentando il corso nell'ambito delle Chiavi della città Il mito come espressione corale, ha rinarrato la storia di Perseo e Andromeda secondo questa sua versione, poi ha chiesto ai bambini e alle bambini di disegnare quel che volevano. I disegni, che non sono stati organizzati né presentati secondo i criteri della versione collettiva, rappresentano una bella testimonianza della risonanza che può avere il mito nella scuola materna. Le didascalie sotto ai disegni riproducono quello che ha annotato l'insegnante sui disegni, avendo chiesto ai bambini chi avessero rappresentato. Altre notazioni sono nostre, e datano come l'ultima revisione di questa pagina.
Osserviamo che la maggior parte dei disegni rappresenta diversi personaggi su un unico piano, come attori teatrali che si presentano tutti insieme alla fine della loro rappresentazione. Alcuni disegni invece potrebbero costruire agevolmente una sequenza narrativa, rappresentando momenti particolari della storia. Cosa induce i bambini a privilegiare una sequenza narrativa, un motivo - o una funzione, nei termini di Propp - invece che personaggi staccati dalla loro storia?

Durante questa revisione non sono riuscita a resistere al desiderio di costruire ora una versione collettiva dai bellissimi disegni raccolti da Paolo Anselmi. Legati da una struttura narrativa, i disegni dei bambini, nessuno escluso, formano un coro, la versione collettiva. Slegati uno dall'altro parlano uno ad uno, separati: non si chiamano, non si rispondono, non formando una storia. Mi è spesso capitato, presentando ai bambini, con l'aiuto di un videoproiettore, la loro versione collettiva, che qualcuno di loro esclami: Come siamo stati bravi! o anche: Mi pareva di essere al cinema! Capita anche che i bambini chiedano di disegnare e di scrivere nuovamente: purtroppo non ho trovato modo di fare interventi più lunghi: si tratterebbe della secondaversione collettiva dei bambini, basata sulla loro prima versione... chissà che non possiamo  riuscire a farlo. Quest'anno è nato, ed è in corso di realizzazione, un progetto che unirebbe alla fiaba, la rappresentazione teatrale, nella quale si realizzerebbe una versione collettiva non scritta né disegnata, ma rappresentata, e magari filmata. Progetti come sogni, panorami di lavoro che a volte si ha la costanza e la fortuna di realizzare.

 





PERSEO E IL MOSTRO MEDUSA
RACCONTO DELL'INSEGNANTE

C’era una volta un re di nome Acrisio che regnava su una città chiamata Argo.

Un giorno il re andò da un oracolo per farsi predire il futuro e l’oracolo disse:  “Guardati dal figlio di tua figlia”. Così, quando la principessa Danae, figlia del re, partorì un bambino  e gli mise nome Perseo, il re fece rinchiudere figlia e nipotino in una cassa di legno, ordinando alle guardie di gettarla in mare. La cassa, dopo essere stata tre giorni in mare, arrivò nella spiaggia di un’isola dove un pescatore la prese e la portò dal re dell’isola, Polidette. Il re aprì la cassa e ne uscì fuori, bagnata, stanca ma splendente di bellezza, la principessa Danae col piccolo Perseo in braccio. Il re si innamorò immediatamente di Danae e le chiese di sposarlo ma la principessa gli disse che non le piaceva neanche un po’ e rifiutò così la proposta. Il re, rimasto di sasso, si infuriò e ordinò alle sue guardie di arrestare Danae e farla diventare sua schiava. Il piccolo Perseo si trovò così a crescere come figlio di una schiava, diventando col passare degli anni, sempre più bello, forte e generoso. Il re, trascorso un po’ di tempo, iniziò a preoccuparsi, temendo che Perseo volesse vendicarsi delle prepotenze subite. Mandò allora a chiamare Perseo e gli disse: “Visto che sei così forte e coraggioso, ti affido un compito: devi liberare il mondo dal mostro Medusa che da anni semina il terrore fra gli uomini. Và dunque e uccidilo!”.

Medusa era stata un tempo una splendida fanciulla ma una dea, gelosa della sua bellezza, l’aveva tramutata in un essere orribile e spietato: sul capo, al posto dei capelli, aveva cento serpenti sibilanti e velenosi e chiunque aveva la sventura di incontrare il suo sguardo, diventava una statua di pietra.

Perseo non si perse comunque d’animo e, abbracciata la madre, partì quel giorno stesso, armato di una spada e di uno scudo di rame. Cammina cammina, un bel giorno si trovò in un deserto tutto bianco e silenzioso dove non si vedeva niente, solo immobili statue di pietra. Perseo capì così di essere arrivato nel regno di Medusa e cominciò a camminare all’indietro, guardando dove andava tramite il riflesso del lucido scudo di rame. Così riuscì ad avvicinarsi a Medusa senza mai incrociarne lo sguardo. Quando giunse a due passi dal mostro chiuse gli occhi e...zac! gli tagliò la testa con un colpo di spada. La testa cadde a terra e, incredibilmente, ne uscì fuori uno splendido cavallo bianco con due ali sul dorso : si chiamava Pegaso! Perseo raccolse la testa e dopo averla avvolta in un panno decise di portarla con sé. Montò poi sul dorso di Pegaso e, volando, arrivò davanti al re Polidette che, trovandosi davanti agli occhi la testa di Medusa, fu tramutato in una statua di pietra (restando così di sasso.. ma questa volta per sempre!). Perseo abbracciò la madre finalmente libera e si rimise poi in viaggio, sul dorso di Pegaso.

Un bel giorno, mentre stava sorvolando il mare, Perseo vide una bella fanciulla di nome Andromeda che piangeva disperatamente perché era incatenata ad uno scoglio e un drago marino, a pochi passi da lei, minacciava di divorarla con tutta la bocca spalancata. Perseo si buttò giù a capofitto ed uccise il mostro con un sol colpo di spada. Liberò la fanciulla e la condusse in salvo, portandola a riva. I due giovani si guardarono negli occhi: questo bastò per farli innamorare l’uno dell’altra. Perseo voleva abbracciare Andromeda ma aveva le mani coperte di sangue e così andò a lavarsele nel mare. Posò la testa di Medusa su un tappeto di ramoscelli portato a riva dalle onde del mare e come per magìa questi si tinsero prima di rosa poi di rosso lucente: i ramoscelli erano diventati splendidi coralli… il dono di Medusa ai due innamorati.




DISEGNI DEI BAMBINI
Click sui disegni per ingrandirli.


IL CAVALLO PEGASO
IL PADRE DI PERSEO TRASFORMATO IN PIETRA - LA PRINCIPESSA DI CUI SI ERA INNAMORATO PERSEO - PERSEO - MEDUSA
Titolo dell'insegnante: Polidette pietrificato, Andromeda, Perseo, Medusa anguicrinita



MEDUSA - IL RE TRASFORMATO IN PIETRA
IL CAVALLO - PERSEO
Titolo dell'insegnante: Medusa, Pegaso, Polidette pietrificato, Perseo


MEDUSA - LA PRINCIPESSA - IL PESCATORE - IL RE
IL CAVALLO PEGASO - PERSEO
Titolo dell'insegnante: Medusa, Pegaso, Andromeda, Pescatore, Perseo, Polidette


LA BAMBINA ESCE VIENE PORTATA VIA DALLE GUARDIE
titolo dell'insegnante: Andromeda condotta a morte


LA PRINCIPESSA CON IL BAMBINO IN BRACCIO - PERSEO - IL CAVALLO
Titolo dell'insegtnante: Andromeda col bambino, Perseo e Pegaso


MEDUSA
Titolo dell'insegnante: Medusa anguicrinita


IL CASTELLO - LA PORTA - LA STATUA DI PIETRA
Titolo dell'insegnante: Polidette pietrificato davanti al castello


MEDUSA
Titolo: Medusa anguicrinita davanti al castello


LA MAMMA DI PERSEO - MEDUSA
Titolo dell'insegnante: Danae e Medusa anguicrinita


Titolo dell'insegnante: ;Medusa anguicrinita e Perseo


UN SIGNORE TRASFORMATO IN STATUA DI PIETRA - MEDUSA - IL CAVALLO PEGASO - IL RE PIETRIFICATO
Titolo dell'insegnante: Un signore pietrificato, Medusa anguicrinita, Pegaso e Polidette pietrificato davanti al castello


Titolo dell'insegnante: Perseo a cavallo di Pegaso


MEDUSA
Titolo dell'insegnante:
Il bambino potrebbe aver disegnato tre edifici per aver sentito che Medusa aveva tre sorelle, le altre due Gorgoni.


MEDUSA
Titolo dell'insegnante: A



LA PRINCIPESSA - PERSEO
Titolo dell'insegnante: O
Chissà cosa voleva raccontarci questo bambino disegnando Perseo con la spada puntata non su Medusa o sul drago, ma contro la principessa, che si piega all'indietro per evitare il colpo? Ma siccome consideriamo improbabile questa inversione, guardando meglio ipotizziamo che la bambina abbia disegnato Medusa - la figura ha una chioma indubbiamente anguicrinita - chiamandola poi la principessa. Quel che è certo è che le favole, sia miti, sia fiabe, sono strumenti potenti per parlare ai bambini, invitarli a parlare, ascoltarli, comprenderli.


IL MARE - LA CAPANNA
PERSEO CHE TAGLIA LA TESTA A MEDUS
A
Titolo dell'insegnante:



IL MARE
MEDUSA - PERSEO
Titolo dell'insegnante: O



LA MAMMA E IL BAMBINO NELLA TOMBA
Titolo dell'insegnante: Danae sepolta viva con Perseo bambino


MEDUSA
Titolo dell'insegnante:
Medusa anguicrinita contenuta in una rete






VERSIONE COLLETTIVA CON I DISEGNI DEI BAMBINI
DI ADALINDA GASPARINI, 23 NOVEMBRE 2018
Click sui disegni per ingrandirli.


Il dio Giove amò la bellissima principessa Danae e la mise incinta. Ma quando nacque il bambino il re padre di Danae volle uccidere la figlia e il nipote, che si chiamava Perseo, perché gli era stato predetto che il nipote fosse cresciuto gli avrebbe rubato il trono. Così seppellì la principessa e il bambino sotto terra.
Ma Andromeda e il suo bambino riuscirono a salvarsi, e furono ospitati dal re straniero Polidette.
   





Il re Polidette però voleva sposare Danae, e per questo mandò via suo figlio Perseo, dicendogli di andare a tagliare la testa a Medusa,
che era una delle tre Gorgoni. Medusa era bella e le sue sorelle brutte. Un dea gelosa le aveva trasformato i magnifici capelli in serpenti,
e chiunque la guardasse diventava una statua di pietra.

Polidette sperava di far morire Perseo per prendere in moglie sua madre Danae, ma si sbagliava.



Perseo era un eroe e un semidio, perché era figlio del grande Giove, poi aveva armi magiche e così riuscì nell'impresa di uccidere Medusa tagliandole la testa. Dalla testadi Medusa nacque il cavallo alato Pegaso. Perseo prese la testacome arma e Pegaso come cavalcatura.


Partì in volo sul cavallo alato Pegaso e andò a fare i conti col re Polidette, che pretendeva di sposare sua madre


Perseo arrivò volando nel regno di Polidette, liberò sua madre e trasformò in pietra quel re prepotente

Poi volando In un altro regno c'era una principessa che avevano arrestato e portato sugli scoglie dove sarebbe venuto un drago e l'avrebbe divorata.

Ma con le sue armi magiche e il suo coraggio Perseo liberò Andromeda uccidendo il drago, e il re padre della principessa gliela diede in sposa.
Ed ecco qua il cavallo Pegaso in volo, il padre di Perseo trasformato
in pietra, la principessa, Perseo e Medusa anguicrinita

Qui c'è un signore pietrificato, accanto c'è Medea,
poi il cavallo Pegaso e il re Polidette pietrificato
Qui si possono vedere Medusa e Polidette,
e anche Pegaso e l'eroe Perseo


Qui si vedono tanti personaggi:che possiamo salutare: Medusa, la principessa, il pescatore,
il re, il cavallo Pegaso cone le ali e l'eroe Perseo
MEDUSA E DANAE: UNA VARIANTE INTRODOTTA DA UNA BAMBINA DELLA CLASSE


E se invece la storia fosse tutta diversa? La bambina che ha fatto questo disegno rappresenta uno scambio fra Medusa, a destra, con capelli o serpenti verdi e gialli, e la madre di Perseo, Danae, amata e fecondata da Giove. I capelli di Medusa sono serpenti? O sono i petali di una fiore? La sta uccidendo o la sta accarezzando? Il serpente è allo stesso tempo simbolo di morte, per il suo veleno e per le sue spire soffocanti, e di vita, come nel simbolo dell'ouroboros. L'espressione conferita alle due creature da questa bambina di scuola materna sembra promettere qualcosa di buono: le auguriamo di averlo coltivato, potrebbe significare qualcosa di buon per il rapporto del suo femminile col materno.

Non credo ci sia nulla di più di un'assonanza fra Medusa e Medea, quel che so è che al fondo della donna, nel suo grembo, c'è la radice dei sogni, perché c'è la radice di ogni nuova vita. E la vita è tale perché è delimitata dall'inesistenza che precede la nascita, e dalla morte.
La mente stessa della donna ha l'attitudine a ospitare qualcosa di cui ancora non conosce il contorno, perché la vita che si rinnova ha bisogno di una gestazione. Occorre saper attendere senza sapere chi, senza dominare quel che cresce dentro, occorre sopportare incertezza e paura, perché solo nell'intimità più segreta dell'essere si forma una vita nuova, solo accettando un rischio - di questo ha bisogno ogni nuova opera, ogni nuovo pensiero.
Medea, figlia del re Eeta, che ha Circe come zia e il Sole come nonno, è farmaco, guarisce e uccide, fa tornare in vita e ringiovanire chi ama ed elimina chi ostacola il suo cammino.
Medusa è bellissima, la sua chioma irresistibile seduce il dio del mare Poseidon/Nettuno, che la prende nel tempio di Atena. Per la sua potenza seduttiva invade l'area sacra alla vergine Atena, dea dell'intelligenza e delle preziose arti domestiche femminili. La dea trasforma la sua chioma magnifica in un volgolo serpenti, e conferisce al suo sguardo la potenza di pietrificare chi guarderà, chi la guarderà. Senza dimenticare che dopo l'impresa di Perseo il capo mozzato di Medusa viene posto da Atena sul suo scudo, arma potentissima per il potere pietrificante. Potenza eccessiva in Medusa, come in Medea, una potenza del femminile esorbitante rispetto ai confini fissati dagli dei, quindi intollerabile per gli immortali. Allo stesso modo Aracne è trasformata in ragno, perché ha osato gareggiare con Atena nella tessitura e nel ricamo, e vincerla. Così Marsia, che per i mortali aveva superato Apollo nella musica, che nel giudizio delle muse era pari al dio, viene  scorticato. Il mito sanziona con la morte, o la metamorfosi in creature non più umane, chiunque sfidi gli dei e li vinca. Ma nel mito sono immortali, come nei disegni dei bambini in cui Medusa e Acrisio, e Andromeda e Perseo e Pegaso sono tutti insieme come gli attori che ricevono gli applausi alla fine della commedia come della tragedia. Ci ricordano, al di là e al di qua di ogni possibile itnerpretazione, quanto della nostra condizione sia molteplice, incerto, fluttuante. I bambini, più degli adulti, sanno comprendere questa mobilità del senso, che si ferma, si solidifica, ed è subito pronto a sciogliersi e scorrere calmoo vorticoso verso nuove forme. Per questo le favole e i miti, dove i confini della vita quotidiana sono permeabili in entrambe le direzioni, il bello e il brutto, il povero e il ricco, lo sciocco e l'astuto, e perfino il mortale e l'immortale, possono trasformarsi uno nell'altro, quasi incessantemente.
Come i sogni notturni sono indispensabili al nostro equilibrio, lo ripetiamo, i sogni a occhi aperti, le favole, i miti, la letteratura, l'arte tutta, sono indispensabili alla nostra vita. Non goderne e non riconoscerne il valore non significa essere più concreti, ma diventare preda di figure e storie misere, d'accatto.
C'è a Firenze una statua che non è mai stata spostata, eppure il committente non è stato soddisfatto del senso dell'opera, pur magnifica. Perseo, che Cosimo I avrebbe voluto come suo rappresentante, leva la testa di Medusa in grado di pietrificare i nemici della Signoria, interni ed esterni a Firenze. Ma Perseo ha lo stesso volto di Medusa, e come lei è pensoso, triste. Nulla del trionfatore commissionato dal granduca. E per giunta, con le forme di un elmo, sulla nuca di Perseo Cellini stesso si è ritratto. (Vedi anche, in questo sito, La favola di Perseo e Medusa).



Ultima revisione: 23 novembre 2018