FENYSIA                                                                                                                                                          FAIRITALY ONLUS
NELLO SPECCHIO DELLA FIABA
RIFERIMENTI BIBLIOSITOGRAFICI

PRIMO INCONTRO
Giovannin senza paura
SECONDO INCONTRO
Pelle d'asino

TERZO INCONTRO
Sivka-Burka

QUARTO INCONTRO
Vallepelosa e Camporotondo
QUINTO INCONTRO
Il narratore potenziale
SESTO INCONTRO
Versione collettiva

4 novembre 2020
11 novembre 2020
18 novembre 2020
25 novembre 2020
2 dicembre 2020
9 dicembre 2020
PRIMO INCONTRO - 4 NOVEMBRE 2020
GIOVANNIN SENZA PAURA
CINQUECENTO ANNI DI EQUIVOCI SUL CORAGGIO

Giovan Francesco Straparola (1551-53) Flamminio senza paura http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FD_Veneto_Flamminio_senza_paura.html

Veneto, Fiabe antiche e popolari d'Italia, testi originali e traduzioni a cura di Adalinda Gasparini e Claudia Chellini, Santarcangelo di Romagna: Foschi Editore 2018, "Flamminio senza paura", pp. 190-213

Wilhelm Grimm (1818) nella traduzione di Antonio Gramsci (1929) Giovannino e la pelle d'oca
http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Pelledoca/Pelledoca-IT.html

Commento nel Fairinfo di Fabulando: http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Fairinfo-IT.html#Pelledoca
Giuseppe Pitrè
(1885)
Giovannin senza paura
Toscana, Fiabe antiche e popolari d'Italia, testi originali e traduzioni a cura di Adalinda Gasparini e Claudia Chellini, Santarcangelo di Romagna: Foschi Editore 2019, "Giovannin senza paura", pp. 67-73

Italo Calvino
(1956)
Giovannin senza paura
http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Giovannino/Giovannino-IT.html

Commento nel Fairinfo di Fabulando: http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Fairinfo-IT.html#Giovannino


Per rivedere le illustrazioni mostrate nel primo incontro, quelle in questa pagina e altre relative alla fiaba nella versione di Wilhelm Grimm:

https://grimmbilder.fandom.com/de/wiki

/Märchen_von_einem,_der_auszog_das_Fürchten_zu_lernen_(Illustrationen)?file=Von_einem_der_auszog_Wehnert.jpg









SECONDO INCONTRO - 11 NOVEMBRE 2020
PELLE D'ASINO
AMORE INCESTUOSO E CRISI DELLA BELLEZZA


Giambattista Basile (1634-36)

L'Orsa

http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Orsa/Orsa-IT.html

Commento nel Fairinfo di Fabulando: http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Fairinfo-IT.html#Orsa


Charles Perrault (1697) nella traduzione di Collodi (1876)


Pelle d'asino


http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Pelle-asino/Pelle-asino-IT.html

Commento nel fairinfo di Fabulando: http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Fairinfo-IT.html#Pelle-asino
Marian Roalfe Cox (1893)




Cinderella, Three Hundred and Forty Five Variants of Cinderella, Catskin and Cap of Rushes, Abstracted and Tabulated with a discussion of Mediaeval, Analogues and Notes
https://archive.org/details/dli.granth.110869/page/n5/mode/2up



Giuseppe Pitrè (1894)
La novella della Cenerentola (pp. 441-448)

https://archive.org/details/archivioperlost01inkngoog/page/n460/mode/2up
Adalinda Gasparini (1999)
La luna nella cenere. Analisi del sogno di Cenerentola, Pelle d'asino, Cordelia http://alaaddin.it/_PUBBLICAZIONI/pu_1999_a_La_luna_nella_cenere.html


https://fr.wikipedia.org/wiki/Peau_d%27%C3%A2ne_(film,_1970)


Jacques Demy (1970)
Peau d'Ane
Interpreti: Catherine Deneuve, Jean Marais

https://fr.wikipedia.org/wiki/Peau_d%27%C3%A2ne_(film,_1970)


TERZO INCONTRO - 18 NOVEMBRE 2020
SIVKA-BURKA
IL VOLO DEL PRINCIPE TRA ORIENTE E OCCIDENTE




Nezami-ye Ganjavi
Turandot
In: The Haft Paikar (The Seven Beauties).Containing the Life and Adventures of King Bahrām Gūr, and the Seven Stories Told Him by His Seven Queens. By Nizāmī Of Ganja. Translated from the Persian, with a Commentary, by C. E. Wilson, B.A. Vol. I: Translation. Vol. Ii: Commentary. Accessibile/Availabrle online: Persian Literature in Translation. The Packard Humanities Institute; http://persian.packhum.org/persian/main?url=pf%3Fauth%3D176%26work%3D001; consultato/accessed: 17/10/16.

Le sette principesse. Introduzione e traduzione di Alessandro Bausani. Milano: Rizzoli BUR 1982. Rist. 1996, pp. 332.

Pétis de La Croix
Les Mille e un jours
Les mille et une jour, Contes Persans, traduise en François par M. Pétis de la Croix; Paris 1710-1712;
Le Cabinet des Fées ou Collection Choisie des Contes de Fèes et Autres Contes Merveilleux, Ornées des Figures. Tome Quatorzième. Ces volume contient Les Mille et une Jour, Contes Persans, traduise en François par M. Pétis de la Croix, Doyen des Secrétaires-Interprètes du Roi, Lecteur et professeur au Collége Royal. Tome Premier. A Amsterdam et se trouve à Paris, Rue et Hotel Serpente, 1785; Internet Archive, https://archive.org/details/cabinetdesfeso14maye; ultimo accesso: 25/03/17.

I mille e un giorno; tr. it. e introduzione di Massimo Jevolella; Milano: Mondadori 1985, 2 voll.

Turandot
(Immagine dalla Turandot di Friedrich von Schiller, 1859)
Testo dell'Opera teatrale di Carlo Gozzi (prima rappresentazione: Venezia 1762)
Libretto dell'Opera Turandot 273 di Ferruccio Busoni (data di composizione: 1917)

https://www.rodoni.ch/busoni/opere/turandot/gozzi.html; ultimo accesso: 24/11/2020

Turandot
(Locandina della prima della Turandot
di Puccini, 1926)
Una sintesi dalla Persia di Nizami a Puccini: http://meykhane.altervista.org/QMEY5_Turandot_x_MEYKHANE.pdf

Trama e libretto dell'Opera di Puccini.
http://www.cantarelopera.com/libretti-d-opera/turandot-di-giacomo-puccini.php
; ultimo accesso: 24/11/2020

Live from the Royal Opera House (Alagna Kurzak Lindstrom) 2017
https://www.youtube.com/watch?v=s1CoPJ5WTfI
; ultimo accesso: 24/11/2020


Versioni russa e inglese; con una traduzione italiana

Sivka-Burka


http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/AF/AF_RU_Sivka-Burka.html

Per altre notizie, riferimenti e collegamenti sulla fiaba: https://fr.wikipedia.org/wiki/Sivko-Bourko
Victor Vasnetzov (1917 c.a.) Sivka-Burka
https://skazki.land/article/sivka-burka
V.V. Vladimirov Sivka-Burka
https://fr.wikipedia.org/wiki/Sivko-Bourko#/media/Fichier:Sivka-Burka_(Vladimirov_VV).jpg

Victor Vasnetzov (1917 c.a.) Sivka-Burka
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/d/d7/%D0%A1%D0%B8%D0%B2%D0%BA%D0%B0-%D0%91%D1%83%D1%80%D0%BA%D0%B0.jpg

Сивка-Бурка. Русская народная сказка
Sivka-Burka
https://www.youtube.com/watch?v=Mi-9G3I0Akw
(15:57)
Сивка-Бурка. Русская народная сказка
Sivka-Burka
https://www.youtube.com/watch?v=mu_yfiUe6wM
(12,26)

https://www.youtube.com/watch?v=wH1y4i45D5Y

Viktor Vasnetsov L'uccello di fuoco
https://www.wikidata.org/wiki/Q19694502



QUARTO INCONTRO - 25 NOVEMBRE 2020
LA PRINCIPESSA DI VALLEPELOSA E IL PRINCIPE DI CAMPOROTONDO
IL LIETO FINE?






Giambattista Basile (1634-1636)

Lo Viso, testo originale e traduzione italiana a fronte


c. s.
La principessa di Vallepelosa e il principe di Camporotondo

http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Vallepelosa/Vallepelosa-IT.html
e-book con versione originale e traduzione italiana a fronte

http://www.alaaddin.it/_TESORO_FIABE/FA_1996/FA_XVII_Lo_Viso.html



Michelangelo Picone e Alfred Messerli (2004) Giambattista Basile e l'invenzione della fiaba
Michelangelo Picone (2008)
Boccaccio e la codificazione della novella. Letture dal Decameron
Claudia Chellini
Boccaccio inventore della moderna novella laica. Lezioni tenute all'interno del progetto di educazione degli adulti I dintorni dell'arte (a.s. 2013-2014)

http://www.percorsidipensiero.it/spigolature-letterarie/144-don-giovanni-moliere










QUINTO INCONTRO - 2 DICEMBRE 2020
IL NARRATORE POTENZIALE DI CLASSE
LABORATORIO


Pinto Smauto (e-book con testo originale e traduzione italiana a fronte: http://www.fairitaly.eu/joomla/Fabulando/Panepinto/Panepinto-IT.html)



Ecco il mio racconto:

C’era una volta una principessa molto brava a cucinare, in particolare i dolci. Un giorno suo padre doveva intraprendere un viaggio e le chiese cosa avrebbe voluto in dono. Lei gli chiese zucchero e mandorle, e con questo dopo lavorò per impastare un principe di marzapane. Lo face bellissimo, biondo e con gli occhi azzurri. Era così bello, che lei decise di pregare la dea dell’Amore per farlo vivere, perché aveva sentito che a Cipro una statua aveva cominciato a vivere grazie all’intervento della dea.
Il padre si stupì a vedere uscire un giovane così bello dalla stanza della figlia, ma lei gli spiegò che si trattava del suo futuro marito. Si celebrarono così le nozze, ma il principe fuggì su una carrozza con sei cavalli, e la principessa fu costretta ad andarlo a cercare. Mentre viaggiava, incontrò una vecchia strega che le regalò delle formule magiche. A causa del lungo viaggio le sue vesti si sciuparono e lei sembrava a tutti una pezzente. Arrivò infine in un castello e scoprì che il suo amato si trovava lì. Pronunciando le famose formule magiche, una alla volta, riuscì a convincere la nuova moglie a cedergli il marito per una notte in cambio di ricchi doni. Alla fine della terza notte, lui capì chi fosse questa donna che lo aveva cercato a lungo, rubò tutte le ricchezze che la regina aveva sottratto alla sua prima moglie e insieme uscirono dal regno. Trovarono il re, il padre della principessa, in ottima salute e vissero tutti felici e contenti perché, come dice il proverbio, chi la fa l’aspetti.


Questa è la storia di Betta, bambina ribelle e capricciosa, figlia di un mercante che volendo maritarla assecondava i suoi desideri. Dovendo recarsi ad una fiera esaudì le richieste della figlia portando zucchero a velo, mandorle, perle e quant'altro lei avesse richiesto. La figlia ritiratasi nella sua stanza con tutto quel ben di dio ne fece un pupazzo che, meraviglia delle meraviglie, diventò un bel principe. Presentato questo bel ragazzo al padre, anch'egli stupefatto di tanta bellezza, decise di acconsentire alle nozze. Le nozze avvennero in gran pompa. Il principe, creato dalle mani di Betta, brillava di bellezza, ingenuità e inesperienza delle cose del mondo. Così venne concupito dalle invitate in cerca di marito e con un espediente fatto salire su una carozza da una nobildonna che se lo portò al proprio castello. Betta non si perse d'animo e intraprese un viaggio nel quale ebbe un incontro provvidenziale, seppur causale, di una vecchia che le suggerì tre frasi fatte di parole incomprensibili.
Nel suo peregrinare Betta si presentò ad un castello, proprio quello in cui il principe aveva ormai trovato dimora come sposo di chi lo aveva rapito. Usando le parole che la vecchia le aveva suggerito, Betta per ben tre volte riuscì a materializzare dei tesori (un uccello magnifico, sete e tessuti preziosi) che fecero gola alla Padrona di casa, che in cambio le fece passare la notte con il principe. Dopo la delusione delle prime due notti in cui il suo amato se la dormì della grossa però Betta riuscì a farsi riconoscere e a raggiungere il suo scopo.


Un padre aveva una figlia molto bella e il suo più grande desiderio era vederla sposata.
Un giorno la figlia gli disse "se mi vuoi bene Padre prendimi: le mandorle di Palermo, dello zucchero dolcissimo, delle perle e degli zaffiri ed infine dei fili d'oro", il padre stupito dalla richiesta partí per questo viaggio per prendere i regali alla figlia.
Al rientro del padre la figlia corse ad accoglierlo, prese i suoi doni, corse in camera e vi si chiuse.
Iniziò ad impastare la pasta di mandorle, e impastava e impastava, ne fece braccia, gambe, un bel busto e un viso delicato in cui mise capelli d'oro, denti di perla e occhi color zaffiro; tanto pregò e pianse su quell'uomo di marzapane che gli dei l'ascoltarono e gli diedero vita.
Appena Pintosmalto prese vita la principessa corse fuori dalla sua stanza tenendolo per mano per andare a presentare il suo principe al padre Re.
"Padre ecco il mio sposo", il Re felice accettò di celebrare le nozze il giorno dopo. Al ricevimento arrivarono tutti i reali dei regni vicini tra cui una splendida regina, la quale vedendo Pintosmalto se ne innamorò immediatamente.
Durante il ricevimento Pintosmalto accompagnò ogni dama dei regni lontani e vicini alla carrozza, tra cui anche la bellissima regina.
Pintosmalto, ancora ignaro degli intrighi del mondo, fu ingannato dalla Regina, la quale arrivati alla carrozza lo baciò dicendogli che per quello ora lei era sua moglie, salirono sulla carrozza entrambi alla volta del regno di lei.
La bella principessa sposa non vedendo Pintosmalto tornare iniziò a preoccuparsi, lo cercò in tutto il regno ma non trovandolo decise di travestirsi da mendicante e andare a cercarlo sotto mentite spoglie per il mondo.
Un giorno arrivò a casa di una vecchina che ebbe pietà di lei e le disse "Ora ti dirò tre frasi, tu ricordale e un giorno, quando ne avrai più bisogno, ripetile e riceverai un aiuto". La principessa prestò molta attenzione e una volta finito entrambe mangiarono una zuppa calda e si coricarono per la notte. Il mattino seguente la principessa salutò la vecchina gentile e si avviò alla volta del prossimo regno... Il regno della bella regina.
Bussò alle porte del castello e la regina ebbe pietà e la accolse tra le mura.
Il primo giorno la principessa usò le parole del primo indovinello, comparve un bellissimo dono e la regina, invidiosa, le chiese cosa volesse in cambio.
La principessa non chiese denari ma di spendere una notte con Pintosmalto, la regina si insospettì, ma avida com'era acconsentì, prima di mandare lo sposo a coricarsi gli diede dell'oppio.
Pintosmalto si coricó nella camera della principessa e si addormentó all'istante, la principessa vedendolo così, si disperó e pianse e pianse, e tra le lacrime raccontò tutta la sua storia.
Lo stesso accadde la notte successiva.
La terza notte Pintosmalto sputó l'oppio di nascosto così, quando si coricó, sentì tutta la storia della principessa e scoperta la verità, recuperarono le ricchezze e scapparono insieme.

Un padre di una figlia unica desidera assai farle prendere marito, ma la ragazza non vuole saperne.
Un giorno che deve andare alla fiera chiede alla figlia che cosa vuole e lei gli chiede farina mandorle e una quantità di cose preziose. Ottenutele la ragazza, chiusasi in camera, realizza una statua di un giovane bellissimo, e poi a forza di preghiere riesce a fargli prendere vita.
Esce con lui dalla stanza e chiede allo stupito padre di poterlo prendere per marito.
Il padre accetta, alla festa delle nozze, una regina se ne invaghisce e riesce a condurre alla sua carrozza l'ingenuo Pinco(?) e lo rapisce, lui dimentica la vita precedente e la sposa. Quando la ragazza si rende conto della sparizione del marito parte alla sua ricerca, viaggia per giorni e mesi, finché incontra una vecchia che la ospita nella sua casa e le dona tre frasi magiche che lei dovrà usare in caso di estremo bisogno. La giovane riparte e infine giunge in una...reggia? dove incontra il suo Pinco che non la riconosce, allora lei pronuncia la prima frase magica ed appare un carro d'oro pieno di pietre preziose.
La regina quando lo vede lo vuole per sé e le chiede che cosa vuole in cambio, lei risponde che desidera trascorrere una notte con suo marito, la regina si stupisce, accetta ma prende la precauzione di far bere al marito dell'oppio, così lui dorme tutta la notte mentre la giovane passa una notte terribile cercando di svegliarlo e di raccontargli tutto quanto è successo.
Il giorno dopo pronuncia la seconda frase ed appare un ...... bellissimo e ricoperto di oro e pietre preziose. La regina di nuovo quando lo vede lo vuole per sé e le chiede che cosa vuole in cambio, lei risponde che desidera trascorrere una notte con suo marito, la regina si stupisce, accetta ma prende la precauzione di far bere al marito dell'oppio, così lui dorme tutta la notte mentre la giovane passa una notte terribile cercando di svegliarlo e di raccontargli tutto quanto è successo........................


C'era una volta la giovane Betta, il cui padre ardeva dal desiderio di vederla sposata. Ma tanto che per farle trovare un giovane che le piacesse faceva di tutto per lei, organizzava feste ma Betta non si decideva a sposarsi. Finchè un giorno che il padre andava ad una fiera Betta disse che se proprio la voleva maritare allora doveva portarle dalla fiera una lista di cose: pietre preziose, acqua di rose, farina di mandorle, fili d'oro, un mattarello. Al padre sembrò strano ma l'accontentò.
Betta impastò una figura di giovane bellissimo con la pasta di mandorle, coi capelli d'oro e gli occhi di zaffiri e la bocca di rubino. Pregò la dea dell'Amore di dar vita a quel giovane bello e ottenne la grazia: la statua alitò e cominciò a respirare e parlare e poi le membra si ammorbidirono e camminò e prese a muoversi. Betta lo chiamò Pinto Smauto e lo presentò al padre dicendo che quello era il giovane che voleva sposare, secondo il suo cuore.
Si fece la festa di fidanzamento e siccome il giovane era straordinariamente bello una regina se ne invaghì e con una scusa lo fece salire sulla sua carrozza e lo rapì.
Betta cerca cerca non lo trovava da nessuna parte e capisce che lo hanno rapito e allora parte per il mondo a cercarlo, gravida. dopo mesi di cammino arriva da una vecchia a cui racconta tutta la vicenda e la vecchia ne ha compassione e vede che è gravida e allora le dona tre parole magiche:

    carimmafunzuluni schiott schiott,
    ciampulupisc ndrocchiesumma,
    pisciulenduttifanciulosiffi.

Betta accetta i doni e riparte.
Arriva alla città di Monteritondo e va al palazzo della regina cercando un luogo dove riposarsi perchè è scaduto il tempo e il parto sente vicino, e la fanno accomodare in una stanza di servizio. Betta, che è vestita da poverella, vede Pinto Smauto, già marito della traditrice, e allora usa la prima delle parole magiche. Compare un carretto meccanico preziosissimo. Le serve lo dicono alla regina che lo vuol comprare ma Betta glielo regala a patto di poter passare la notte col suo marito. La regina accetta ma oppia Pinto Smauto. Così Betta accanto a lui non può che piangere e raccontare la sua storia.



La fiaba di PintusMaio

In un paesino piccolo, piccolo viveva una padre con sua figlia Betta. La figlia era bella e ribelle, il padre voleva molto bene alla figlia e sperava tanto si potesse sposare con un bravo figliolo, ma nessun pretendente andava bene, i giorni passavano e il padre era triste e amareggiato. Arrivò il giorno del mercato nel paese vicino e la figlia chiese al padre di portarle: perle preziose, fili d’oro, rubini e smeraldi, seta lucente.
Il padre che non voleva deludere la sua amata figlia ascoltò le sue parole.
Tornato dal mercato portò tutto ciò che aveva chiesto. Betta prese le pietre preziose, i tessuti e iniziò a impastare, creare un uomo bello e forte con l’oro nei capelli. Finita la sua opera, bisognava darle parola e movimento cosicché a forza di preghiere e di richieste in cielo ecco che la figura si animò e prese a muoversi. Bello come il sole, forte come un toro, lucente come il sole al mattino, il suo nome era Pintus.
Il padre era finalmente felice e si organizzarono le nozze. Un gran banchetto ma la grande regina invitata alla festa si invaghì del bel giovane e con l’inganno lo rapì. Povera Betta, disperata decise di girare il mondo per ritrovare il suo amato. Piangeva e si disperava finchè una vecchina sentì i suoi lamenti e per aiutarla le donò tre parole magiche:
friccalafacca
turbinescroscia
arriscairra
Betta non sapeva a cosa le sarebbero servite ma ringraziò e continuò il suo viaggio fino in capo al mondo e giunta a Palazzo scorse il suo amore.
Friccalafacca: ecco comparire un cocchio tutto dorato, la regina invidiosa lo voleva a tutti i costi, Betta glielo avrebbe dato in cambio di una notte con Pintus. La regina accettò ma fece bere una pozione a Pintus che si addormentò tutta la notte e Betta passò la notte a lamentarsi
Turbinescroscia: ecco comparire uno scettro pieno di pietre preziose ed ecco che successe la stessa cosa della sera precedente. La regina accettò ma fece bere una pozione a Pintus che si addormentò tutta la notte e Betta passò la notte a lamentarsi
Arriscairra: ecco comparire una scarpa d’oro alla quale la regina non poteva rinunciare, ma questa volta Pintus non bevve la pozione e riconosciuta la sua amata, partirono per il paesino piccolo piccolo e vissero felici e contenti.



C’era una volta un uomo che aveva un’unica figlia che voleva maritare ma lei proprio non ne voleva sapere di uomini. Dopo tante inutili insistenze del padre, la ragazza gli chiese di andare alla fiera e portargli una serie di cose, tra cui pasta di mandorle, diamanti e oro. Il padre si meravigliò di questa strana richiesta ma accontentò la figlia. Al suo ritorno la ragazza, Betta, prese tutto il materiale a disposizione e si chiuse nella sua camera. Costruì una statua di uomo con la pasta di mandorle, occhi di zaffiro e capelli d’oro. Aveva saputo che in un altro caso una statua di tale fattura aveva preso vita e pregò, affinché ciò accadesse anche alla sua. Quando il giorno dopo si presentò dal padre con questo bellissimo giovane gli chiese di poterlo sposare, dato che tanto lui aveva insistito. Durante la festa una regina passò di lì, vide il bellissimo giovane, lo fece avvicinare alla sua carrozza, lo spinse dentro e se lo portò al castello per sposarlo. Betta, non trovando più il suo amato, era disperata. Decise di andare in giro per il mondo a cercarlo, vestita da pezzente. Giunse alla casa di una vecchina che, vedendola anche incinta, le dette tre parole magiche. Betta, pur perplessa, la ringraziò e continuò la sua ricerca. Finalmente giunse al castello e vide il suo amato. Si fece ospitare dalla regina e, chiusa nella sua camera, provò la prima parola magica (frase inventata): le comparve un carro pieno d’oro. Le damigelle lo videro e lo dissero alla padrona. La regina si recò da Betta e le chiese cosa volesse in cambio di questo carro d’oro. Betta gli chiese una notte insieme a suo marito. La regina accettò. Durante la notte l’uomo si addormentò e Betta passò tutta la notte invano a lamentarsi della sua sfortuna. Il giorno dopo la regina arrivò e si portò via il giovane marito. Betta tentò la seconda parola magica (frase inventata): le comparve un (altro carro?) pieno di gioie preziose (?). Di nuovo la regina fu avvisata dalle damigelle e le chiese cosa volesse in cambio. Betta chiese una nuova notte insieme al marito. Anche stavolta il giovane si addormentò e Betta passò tutta la notte a lamentarsi e piangere. Il giorno dopo la regina si andò a riprendere il marito. Intanto un (uomo?) aveva sentito la sua lamentela e l’aveva riferita al giovane re. Betta tentò l’ultima parola magica (frase inventata): le comparve un (carro?) pieno di panni di seta. La regina fu avvisata dalle damigelle, chiese cosa volesse in cambio e Betta richiese un’altra notte con il marito. Stavolta durante la notte Betta si disperò, dicendo al giovane: come fai a non ricordare quando io ti ho costruito e dato vita grazie all’aiuto degli dei? Il giovane, essendo sveglio, ricordò ogni cosa, l’abbracciò e la consolò nel migliore dei modi. Si intrufolò nella camera della regina, si riprese tutte le gioie date da Betta più altri averi della regina, prese con sé la sua amata e tornarono a casa. Il matrimonio stavolta si fece e nacque un bel maschio. La regina rimase senza averi e senza marito ed esclamò: …chi dorme… (??? – in realtà non ho proprio sentito la frase perché la connessione era instabile)


C’era una volta un mercante con una figlia che aveva sempre rifiutato di sposarsi nonostante il padre volesse che trovasse marito, perché così avrebbe esaudito un suo desiderio e l’avrebbe reso molto felice. La figlia tuttavia non ne voleva sapere. Un giorno, prima di partire per una fiera lontana, il padre chiese alla figlia che cosa volesse che le portasse di ritorno dal viaggio. Lei chiese moltissime cose, dalla frutta secca a stoffa pregiata a filo dorato, tanto che il padre si meravigliò delle richieste e della loro stranezza. Tuttavia, per far contenta la figlia che era tutta la sua vita, le portò quanto richiesto. Con queste cose la figlia realizzò una statua ed era talmente bella che pregò la dea dell’Amore che diventasse un uomo in carne e ossa così da sposarlo. Sapeva che c’erano stati altri casi del genere, in un paese del Mediterraneo, perciò sperava che la sua richiesta sarebbe stata esaudita. Alla fine fu esaudita, e la statua prese vita, diventando un giovane affascinante, come non se ne erano mai visti, e si chiamava Pintosmalto. Lo presentò a suo padre dicendo che quello era il giovane che lei voleva sposare e il padre, rimanendo stupefatto da tale bellezza e fascino, sebbene scosso dal vedere il giovane spuntare dalla camera della figlia, acconsentì, perché avrebbe reso felice la figlia e il suo desiderio sarebbe stato realizzato.
Durante la festa di nozze, però, una regina di un regno vicino si invaghì del giovane e lo convinse ad andare via con lei quella notte, lasciando la figlia del mercante da sola. Questa cominciò a camminare fino ad arrivare alla casa di una strega che, saputo cosa le era accaduto, le insegnò tre frasi magiche. Andando poi al castello della regina, riuscì a convincerla a farle passare una notte al castello, nella stanza a fianco di Pintosmalto, nella speranza che il giovane rinsavisse e tornasse da lei.


Un re aveva una figlia che desiderava maritare per avere un successore. Il fatto è che questa figlia non si mostrava interessata a trovare marito, o meglio non si accontentava di quelli che si presentavano.
Un giorno il padre dovette partire per un viaggio e le chiese che cosa avrebbe desiderato come regalo. La figlia chiese molte cose: pasta di mandorle, pietre prezione e perle. Quando il padre tornò le portò tutto ciò che aveva chiesto e lei si ritirò nella sua stanza e iniziò a modellare un bellissimo uomo, proprio come lei avrebbe voluto come marito. Finita la creazione si ricordò che a volte nelle leggende è possibile che con tanto desiderio tali creature prendano vita. E così fece lei. E vide che la sua bellissima opera si animò. E così felice lo portò dal padre e lo sposò [non ho capito come la regina di un regno vicino lo rapì]
Il fatto è che la principessa si trovò sola. Quindi decise di partire alla sua ricerca. Per la strada incontrò una vecchietta a cui raccontò la sua storia. E lei commossa e solidale le volle insegnare tre frasi magiche che avrebbero potuto aiutarla in caso di necessità. La ragazza giunse ad un regno ove la regina era proprio quella che aveva rapito il suo bellissimo giovane.
Pensò di usare la prima frase magica e pronunciata apparve una bellissima carrozza d'oro. La regina saputo dell'accaduto chiede alla ragazza cosa voleva in cambio della carrozza e lei chiese la possibilità di poter dormire con il bellissimo uomo che era stato proprio suo marito. La perfida regina fece bere a lui del sonnifero. E così la giovane principessa non riuscì a parlare con lui, o meglio lui non poté sentire la canzone che lei aveva cantato raccontando a lui la loro storia.
Così accadde anche la seconda notte. Ma la terza notte il giovane non bevve e così la ascoltò e dopo aver ripreso tutti i preziosi doni scapparono e raggiunsero il regno della ragazza che diede alla luce un bimbo.



C'era una volta un vecchio padre che aveva una figlia. L'uomo voleva in tutti i modi che la figlia si sposasse. Un giorno decise di andare alla fiera per comprare degli abiti per la figlia. Le chiese: “Cara figlia mia, cosa vuoi che ti porti dalla fiera?”
“Padre mio vorrei della pasta di mandorle, zucchero e pietre preziose, ché devo impastare il marito mio, perché non voglio altro che un bellissimo giovane come dico io”
Il padre le disse: “Va bene, figlia mia”
Al ritorno dalla fiera il padre consegnò lo zucchero, le mandorle e le gemme preziose che la bella figlia prese tra le sue mani.
Iniziò ad impastare lo zucchero con le mandorle e pian piano, come per incanto, la pasta di mandorle sotto il calore delle sue bianche mani prese la forma di un bellissimo giovane. Aveva i capelli come filo d'oro e gli occhi, le labbra e tutto il corpo ricoperto di pietre preziose. Il giovane era così bello che la ragazza avrebbe voluto fosse vero. Aveva sentito dire dal padre che una volta a Corfù una statua aveva preso la forma umana poiché erano stati pregati gli dei. La ragazza iniziò a pregare gli dei e una mattina, uscendo dalla sua camera, dov'era anche il bel giovane, disse al padre che aveva trovato l'uomo che avrebbe sposato.

C’era una volta un re che aveva una figlia da marito.
La ragazza di nome Beta era sorda alla richiesta del padre perché preferiva divertirsi e fare feste con le amiche e gli amici.
Un giorno disse al padre: “Se andate alla fiera compratemi delle mandorle, farina, zucchero bianco e un mattarello”.
Il padre andò e comprò quello che la figlia aveva chiesto.
Di ritorno dalla fiera diede le cose prese alla ragazza che corse nella sua stanza e iniziò a impastare dolci di mandorla e bontà di Dio. Con il resto della pasta plasmò una formina di un giovane e dipinse sulla sua bocca dei denti bianchi, sulla sua nuca dei capelli ricci e biondi e scolpì le sue braccia come quelle di un boscaiolo.
Uscì dalla camera e disse al padre. “Ecco l’omo che voglio sposare!”.
Il padre, ubriaco di felicità, preparò la festa di nozze.
Partecipò alla festa la regina del regno vicino che venne con una carrozza e sei cavalli.
Ella si avvicinò al giovane di nome Pinto e gli disse: “Vieni con me, ti mostrerò un posto meraviglioso”.
Pinto, dallo sguardo un po’ annacquato salì sulla carrozza della regina.
Beta non trovando più il suo sposo, disse: “Me l’hanno rubato”.
Si vestì da poverella e partì in cerca dell’omo.
Nel bosco trovò una vecchia che le disse. “Quando avrai bisogno di dire parole, parla così: ciricicì, tromptrompà, smertsmertù. Otterrai quello che desideri”.
La giovane partì e giunse al regno della regina.
Quando vide Pinto, dalla gioia sclamò: “Ciricicì”.
Dal cielo piovve smeraldi e lapislazzuli.
La regina passò di lì e disse: “Che vuoi per tutto sto bene di Dio?”.

Dormire con tuo marito stanotte”.
Affare fatto. Prenditelo”, disse la regina e preso un sacco ci mise dentro il tesoro.
La notte Pinto dormì accanto a Beta. Pinto si girò su un fianco e si addormentò come un bambino.

Non posso crederci, disse Beta, dorme con il pannolone!”
La mattina seguente in giardino per la tristezza Beta esclamò alla pianta davanti a sé: “Tromptrompà”.
Sulla cima della pianta comparì un uccello rosso rubino.
La regina che passeggiava nel giardino disse a Beta: “Che vuoi per quell’uccello?”.

Dormire con tuo marito”.
Contenta tu”.
E si pigliò l’uccello.
Di notte Pinto si sdraiò e si piegò come un bebè nel letto.





SESTO INCONTRO - 9 DICEMBRE 2020
LA VERSIONE COLLETTIVA
LABORATORIO

Questa sezione sarà completata entro il 13 dicembre 2020 con la descrizione della contrainte seguita nella costruzione delle due versioni collettive, già esplicitata nel corso dell'incontro (per una definizione del termine contrainte, vedi in generale nella rete; vedi anche: La regola è questa. Cinquant'anni di letteratura potenziale, Premio Capri dell'enigma 2000; o anche Oplepo: scrittura a contrainte e letteratura potenziale, Tesi di laurea A.A. 2010-2011)

PRIMA VERSIONE

La fiaba di Pintus Maio
(F)

C’era una volta un mercante con una figlia che aveva sempre rifiutato di sposarsi nonostante il padre volesse che trovasse marito, perché così avrebbe esaudito un suo desiderio e l’avrebbe reso molto felice. La figlia tuttavia non ne voleva sapere. (H)
Un giorno che doveva andare alla fiera chiese alla figlia che cosa voleva, (D)
[e] la figlia gli disse "se mi vuoi bene Padre prendimi: le mandorle di Palermo, dello zucchero dolcissimo, delle perle e degli zaffiri ed infine dei fili d'oro" (C)
Il padre si meravigliò delle richieste e della loro stranezza. Tuttavia, per far contenta la figlia che era tutta la sua vita, le portò quanto richiesto. (H)
Al rientro del padre la figlia corse ad accoglierlo, prese i suoi doni, corse in camera e vi si chiuse. Iniziò ad impastare la pasta di mandorle, e impastava e impastava, (C)
[e] sotto il calore delle sue bianche mani prese la forma di un bellissimo giovane: (L)
fece braccia, gambe, un bel busto e un viso delicato in cui mise capelli d'oro, denti di perla e occhi color zaffiro. (C)
Il giovane era così bello che la ragazza avrebbe voluto fosse vero. (L)
Decise di pregare la dea dell’Amore per farlo vivere, perché aveva sentito che a Cipro una statua aveva cominciato a vivere grazie all’intervento della dea. (A)
E ottenne la grazia: la statua alitò e cominciò a respirare e parlare e poi le membra si ammorbidirono e camminò e prese a muoversi. (E)
Appena Pintus Maio prese vita Betta corse fuori dalla sua stanza tenendolo per mano per andare a presentarlo al padre. "Padre ecco il mio sposo" (C)
Il padre era finalmente felice e si organizzarono le nozze. Un gran banchetto (F)
Pintus Maio, creato dalle mani di Betta, brillava di bellezza, ingenuità e inesperienza delle cose del mondo. Così venne concupito dalle invitate in cerca di marito (B)
tra cui una splendida regina, la quale vedendo Pintus Maio se ne innamorò immediatamente. Durante il ricevimento Pintus Maio accompagnò ogni dama dei regni lontani e vicini alla carrozza, tra cui anche la bellissima regina. Pintus Maio, ancora ignaro degli intrighi del mondo, fu ingannato dalla Regina, la quale arrivati alla carrozza lo baciò dicendogli che per quello ora lei era sua moglie, salirono sulla carrozza entrambi alla volta del regno di lei. Betta sposa non vedendo Pintus Maio tornare iniziò a preoccuparsi, (C)
[e] non trovando più il suo sposo, disse: “Me l’hanno rubato”. (M)
Decise [allora] di travestirsi da mendicante e andare a cercarlo sotto mentite spoglie per il mondo. (C)
Dopo mesi di cammino arrivò da una vecchia a cui raccontò tutta la vicenda (E)
[E lei] vedendo che era gravida (E)
ebbe pietà e le disse "Ora ti dirò tre frasi, tu ricordale e un giorno, quando ne avrai più bisogno, ripetile e riceverai un aiuto: (C)

carimmafunzuluni schiott schiott, ciampulupisc ndrocchiesumma, pisciulenduttifanciulosiffi. (E)

Betta non sapeva a cosa le sarebbero servite ma ringraziò (F)
e continuò la sua ricerca. (G)
A causa del lungo viaggio le sue vesti si sciuparono e lei sembrava a tutti una pezzente. (A)
Arrivò [infine] alla città di Monteritondo e andò al palazzo della regina cercando un luogo dove riposarsi perché era scaduto il tempo e il parto sentiva vicino, e la fecero accomodare in una stanza di servizio. Betta, che era vestita da poverella, vide Pintus Maio, già marito della traditrice. (E)
Usando le parole che la vecchia le aveva suggerito Betta per ben tre volte riuscì a materializzare dei tesori: (B)

- Carimmafunzuluni schiott schiott!

Comparve un carretto meccanico preziosissimo. Le serve lo dissero alla regina che lo voleva comprare ma Betta glielo regalò a patto di poter passare la notte col suo marito. La regina accettò ma oppiò Pintus Maio. Così Betta accanto a lui non poté che piangere e raccontare la sua storia. (E)
Il giorno dopo pronunciò la seconda frase: (D)

- Ciampulupisc ndrocchiesumma! (E)

Ecco comparire uno scettro pieno di pietre preziose (F)
La regina di nuovo quando lo vide lo volle per sé e le chiese che cosa voleva in cambio, lei rispose che desiderava trascorrere una notte con suo marito, la regina si stupì, accettò ma prese la precauzione di far bere al marito dell'oppio, così lui dormì tutta la notte mentre la giovane passava una notte terribile cercando di svegliarlo e di raccontargli tutto quanto era successo. (D)

Intanto un uomo aveva sentito la sua lamentela e l’aveva riferita al giovane re. Betta tentò l’ultima parola magica: (G)

- Pisciulenduttifanciulosiffi! (E)

Le comparve un carro pieno di panni di seta. La regina fu avvisata dalle damigelle, chiese cosa volesse in cambio e Betta richiese un’altra notte con il marito. [Anche questa volta] durante la notte Betta si disperò, dicendo al giovane: come fai a non ricordare quando io ti ho costruito e dato vita grazie all’aiuto degli dei? Il giovane, essendo sveglio, ricordò ogni cosa, l’abbracciò e la consolò nel migliore dei modi. [Poi] Si intrufolò nella camera della regina, si riprese tutte le gioie date da Betta più altri averi della regina, (G)
E dopo aver ripreso tutti i preziosi doni scapparono e raggiunsero il regno della ragazza che diede alla luce un bimbo. (I)
[Là] Trovarono il padre di Betta in ottima salute e vissero tutti felici e contenti. (A)
La regina rimase senza averi e senza marito ed esclamò: (G)

come dice il proverbio, chi la fa l’aspetti. (A)



SECONDA VERSIONE

Ecco il mio racconto (A)
Un re aveva una figlia che desiderava maritare per avere un successore. Il fatto è che questa figlia non si mostrava interessata
a trovare marito, o meglio non si accontentava di quelli che si presentavano. (I)
La ragazza, di nome Betta, (M)
molto brava a cucinare, in particolare i dolci, (A)
era sorda alla richiesta del padre perché preferiva divertirsi e fare feste con le amiche e gli amici. (M)
Dopo tante inutili
insistenze del padre, la ragazza gli chiese di andare alla fiera e portargli una serie di cose tra cui pasta di mandorle, diamanti e oro. Il padre si meravigliò di questa strana richiesta ma accontentò la figlia. (G)
Di ritorno dalla fiera diede
le cose prese alla ragazza che corse nella sua stanza e iniziò a impastare dolci di mandorla e bontà di Dio. Con il resto della pasta plasmò una formina di un giovane e dipinse sulla sua bocca dei denti bianchi, sulla sua nuca dei capelli ricci e biondi e scolpì le sue braccia come quelle di un boscaiolo. (M)

Finita la sua opera, bisognava darle parola e movimento (F)
Aveva sentito dire dal padre che una volta a Corfù una statua aveva preso la forma umana poiché erano stati pregati gli dei. La
ragazza iniziò a pregare gli dei (L)
cosicché a forza di preghiere e di
richieste in cielo ecco che la figura si animò e prese a muoversi. Bello come il sole, forte come un toro, lucente come il sole al mattino, il suo nome era Pinto. (F)
[E] una mattina, uscendo dalla sua camera, dov'era anche il bel giovane (L)

Uscì
con lui dalla stanza e chiese allo stupito padre di poterlo prendere per marito. Il padre (D)
sebbene scosso dal vedere il giovane spuntare dalla camera della figlia, acconsentì, perché avrebbe reso felice la figlia e il suo desiderio sarebbe stato realizzato: (H)
ubriaco di felicità,
preparò la festa di nozze. (M)
[che] avvennero in gran pompa. (B)
[Al] ricevimento arrivarono tutti i reali dei regni vicini, (C)
[p]artecipò alla festa la regina del regno vicino che venne con una carrozza a sei cavalli. Ella si avvicinò al (M)
bellissimo giovane (G)
[
d]allo sguardo un po’ annacquato salì […] e gli disse:
- Vieni con me, ti mostrerò un posto meraviglioso”. (M)
[Lo] fece avvicinare alla sua carrozza, lo spinse dentro e se lo
portò al castello: (G)
[L]ui
dimenticò la vita precedente e la sposò. (D)
Betta cerca cerca non lo trovò da nessuna parte e capì che lo avevano rapito e allora (E)
povera Betta, disperata (F)
[e] gravida (E)
decise di girare il mondo per ritrovare il suo amato (F)
[c]ominciò a camminare
fino ad arrivare alla casa di una strega che, saputo cosa le era accaduto, (H)
[l]e disse. “Quando avrai bisogno di dire parole, parla così:
ciricicì, tromptrompà, smertsmertù. Otterrai quello che desideri”. (M)
[L]a principessa prestò molta attenzione e una volta finito entrambe mangiarono una zuppa calda e si coricarono per la notte. Il
mattino seguente la principessa salutò la [strega] gentile e si avviò alla volta del prossimo regno... (C)
Nel suo peregrinare Betta si presentò ad un castello, proprio quello in cui il principe aveva ormai trovato dimora come sposo di
chi lo aveva rapito. (B)
[Betta] riuscì a convincere [la regina] a farle passare una notte al castello, nella stanza a fianco di
Pintosmalto, nella speranza che il giovane rinsavisse e tornasse da lei. (H)
Quando vide Pinto, dalla gioia (M)
[U]sò la prima delle parole magiche: (E)

- Ciricicì!

Dal cielo piovvero smeraldi e lapislazzuli. La regina passò di lì e disse:
- Che vuoi per tutto sto bene di Dio?
- Dormire con tuo marito stanotte.
- Affare fatto. Prenditelo - disse la regina e preso un sacco ci mise dentro il tesoro. La notte Pinto dormì accanto a Betta. Pinto si girò su un fianco e si addormentò come un bambino.
- Non posso crederci, disse Betta, dorme con il pannolone! (M)
[S]i disperó e pianse e pianse, e tra le lacrime raccontò tutta la sua storia. (C)
Il giorno dopo pronunciò la seconda frase
(G)

- Tromptrompà! (M)

[E] apparve una bellissima carrozza d'oro. La regina saputo dell'accaduto chiese alla ragazza cosa voleva in cambio della carrozza e lei chiese la possibilità di poter dormire con il bellissimo uomo che era stato proprio suo marito. La perfida regina fece bere a lui del sonnifero. (I)
Di notte Pinto si sdraiò e si piegò come un bebè nel letto. (M)
E così la giovane principessa non riuscì a parlare con lui, o meglio lui non poté sentire la canzone che lei aveva cantato raccontando a lui la loro storia (I)
La mattina seguente in giardino per la tristezza Beta esclamò alla pianta davanti a sé:

- Smertsmertù!

Sulla cima della pianta comparì un uccello rosso rubino. La regina che passeggiava nel giardino disse a Beta:
- Che vuoi per quell’uccello?
- Dormire con tuo marito
- Contenta tu. ù
E si pigliò l’uccello. (M)
La terza notte Pintosmalto sputò l'oppio di nascosto così, quando si coricò, sentì tutta la storia della principessa e scoperta la verità, (C)
[r]ubò tutte le ricchezze che la regina aveva sottratto alla sua prima moglie e insieme uscirono dal regno. (A)
[P]rese con sé la sua amata e tornarono a casa. Il matrimonio stavolta si fece
[e] nacque un bel maschio (G)
Trovarono il re, il padre della principessa, in ottima salute e vissero tutti felici e contenti (A)
La regina rimase senza averi e senza marito ed esclamò:

...chi dorme...

(??? - in realtà non ho sentito la frase perché la connessione era instabile) (G)

Grafico dei movimenti narrati secondo l'ordine del racconto


Grafico della quantità dei movimenti narrati per partecipanti




INDICAZIONI BIBLIOSITOGRAFICHE PER CHI DESIDERA SAPERNE DI PIÙ
R
O
S
A
S
P
I
N
A






Il narratore virtuale di classe. Lineamenti della proposta di Fairitaly ONLUS per la scuola pubblica e della sua sperimentazione ai tempi delle limitazioni imposte dall'epidemia di COVID-19. Sperimentazione di didattica a distanza nelle classi quarte della scuola primaria di Castel Mella (BS), AS 2019-2020
I disegni di Rosaspina fanno parte della stessa sperimentazione.


 Scuola all'ombra della psicoanalisi. Versioni collettive nella scuola dal 1995 al 2011

Il disegno, di un'alunna di scuola elementare, rappresenta il finale felice della fiaba di Re Porco. Fa parte della tesi di laurea in psicologia di Rossana Baralla Fiaba, psicoanalisi, apprendimento. Università degli Studi di Firenze, A.A. 2002-2003. Potrebbero essere anche Betta e Pinto nella versione re e regina.

Sull'esperienza nella scuola, vedi anche, di Adalinda Gasparini, Re porco e i bambini narratori (Pisa 1997) e L'orologio e la gemma, ovvero la cotica clamorosa (Torino 1999)





online dal 5 novembre 2020

ultimo aggiornamento:10 dicembre 2020