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MN |
SMARRIMENTO |
Durante la ricerca della sposa impossibile l'attante soggetto fa naufragio in mare, o si perde nel deserto, o viene derubato. Oppure cacciando si inoltra nel bosco ed è sorpreso dalla notte. In ogni caso questo motivo descrive un soggetto privo di qualsiasi legittimazione che non ha nessun criterio per orientarsi. | Apollonio re di Tiro |
MNMf | Edipo
Giuda Edipo Papa Pietropazzo |
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MPM |
PALAZZO MERAVIGLIOSO |
L'attante soggetto, maschile o femminile, si trova in un palazzo di straordinaria bellezza e ricchezza, completamente deserto, ma riccamente dotato di quanto gli serve, cibo, abiti, talora con servitori invisibili che provvedono a ogni sua necessità. Il palazzo appartiene a una creatura magica, ultraumana (al dio Amore nella storia di Amore e Psiche, alla signora delle nevi Dona Kenina nella fiaba di Cian Bolfin o a un essere umano stregato) o a un essere umano che si trova sotto un incantesimo (alla Bestia delle favole in cui la Bella deve aiutarlo a riconquistare la forma umana, come in Belindu lu mostru e nella Regina Marmotta). Se il proprietario del palazzo è un essere soprannaturale la fiaba si conclude col passaggio dell'attante soggetto al suo ultramondo: le nozze regali implicano l'abbandono della terra. Se il proprietario è un essere umano stregato, la fiaba si conclude con le nozze regali in un orizzonte umano. Il palazzo è un passaggio verso la liberazione propria e/o dello sposo/sposa verso le nozze regali. Il palazzo meraviglioso ha caratteristiche che ricordano la descrizione della Gerusalemme Celeste nell'Apocalisse di Giovanni e ogni città che rimanda alla città divina, come Roma descritta da Al Idrisi nel Libro di Re Ruggiero. Un palazzo scintillante di gemme è nella storia di Aladino e la lampada meravigliosa; vedi, di chi scrive, Aladino e la lampada meravigliosa. Viaggio psicoanalitico [1993], in particolare il cap. IV, Diamanti, smeraldi e rubini, Il palazzo meraviglioso) Quando entra nel palazzo meraviglioso l'attante non incontra nessuno, e si stupisce del silenzio in cui si trova immerso: accade anche al principe che va a svegliare la Bella Addormentata. Il palazzo è deserto e silenzioso, eppure c'è tutto quel che può servire all'attante che vi entra. Si indica una condizione che nella letteratura religiosa descrive il perfetto benessere che precederebbe la caduta, Eden o Età dell'oro, e che immaginiamente viene proiettato nella vita intrauterina, o all'infanzia e alla giovinezza. L'ultima rappresentazione di questo Eden, che l'uomo civilizzato distruggerebbe, è il pianeta di Pandora in Avatar (J. Cameron, USA 2009): l'attante soggetto Jack Sully accede alle nozze regali, ma abbandonando la vita terrena e umana come nella fiaba di Cian Bolfin. Anche nella fabella di Amore e Psiche l'attante soggetto, Psiche, da umana diventa divina, e viene accolta fra gli dei. Nelle fiabe che contengono questo motivo il palazzo meraviglioso è connesso al tema della morte: vi giace una principessa immersa da un tempo senza tempo in un sonno simile alla morte, vi sono esseri umani trasformati in statue, c'è assoluto silenzio e mancanza di abitanti. Cian Bolfin sente il desiderio di tornare nel suo paese, ma quando ci riesce scopre che è passato un secolo da quando lo ha lasciato, mentre lui pensava fosse trascorso solo qualche anno, e nessuno lo riconosce più. L'orizzonte specifico delle fiabe è tutto umano e terreno, e l'ultraumano caratterizza aspetti pericolosi della peregrinatio, da attraversare, non da considerare come destinazioni. I riferimenti all'ultramondo religioso sono accidentali, nel senso che non concorrono a formare la struttura della fiaba, nella quale entrano come le descrizioni dei paesaggi o la morale finale. Se l'elemento religioso è determinante, si è in presenza di una forma narrativa diversa dalla fiaba |
Amore e Psiche Cian Bolfin Belindu lu mostru La regina Marmotta Il Libro di Re Ruggiero |
MSpn |
SCEGLIERE PAN NERO |
Nella fiaba La bella Caterina , quando l'attante soggetto si trova nella casa delle fate, ambivalenti in questa storia, segue le istruzioni di un vecchietto pidocchioso incontrato per via, e risponde all'offerta di cibi, monili e abiti scegliendo quelli più modesti: “Che vòi da culizione ? Pan nero e cipolle, oppuramente, panbianco con del cacio ?” “Oh ! datemi pan nero e cipolle,” arrisponde la Caterina. “Nun sono avvezza a mangiare altro.” Nella fabella di Amore e Psiche l'attante soggetto quando si trova negli Inferi, di fronte alla dea Proserpina, ...mentre la dea le offriva uno scranno si sedette ai suoi piedi, rifiutando il cibo sontuoso che le veniva offerto per contentarsi di un pezzo di pane nero. Il significato del motivo è la volontaria sottomissione a figure materne tanto più potenti dell'attante soggetto da poterlo distruggere o salvare con un solo gesto; si tratta di un passaggio che permette l'elaborazione di un materno persecutorio, senza la quale il tema non procede verso il lieto fine. La grande ininterrotta fortuna del romanzo di Apuleio, e della fabella di Amore e Psiche in particolare, diffusa attraverso tante rappresentazioni pittoriche e scultoree e tante edizioni a stampa, ha influenzato direttamente, per questo e tanti altri particolari, La bella Caterina e tantte altre fiabe? Oppure le forme simboliche nelle quali si esprime spontaneamente il sogno notturno come l'attivita mitopoietica cosciente compongono un codice coerente, di cui al momento non conosciamo le regole? La questione è vecchia ed entrambe le soluzioni sono plausibili. Ciò che possiamo sapere è che questi motivi e questi temi hanno una vitalità che, parlando di fiaba, possiamo definire magica, avvertendo che si tratta di un'espressione che non richiede alcun riferimento trascendente. I motivi fiabeschi sono di per sé dotati di una grande pregnanza morfogenetica, e questo basta per comprendere come costituiscano un fecondo campo di ricerca. |
La bella Caterina o la novella de' gatti Amore e Psiche |
MPer |
PEREGRINATIO |
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MDUI |
DOTI UMANE ILLIMITATE |
La capacità di
sopportazione di Griselda, illimitata, equivale alla sua permanenza
sotto la cucina per tanti anni: entrambe rimangono straordinariamente
belle e fedeli allo sposo. La percezione del pisello sotto i materassi
che attesta la nobiltà della principessa, la capacità
degli aiutanti settimini di sentire l'arrivo di un cavallo a distanza
di chilometri, o di colpire un bersaglio piccolissimo posto a
un'incredibile distanza, ecc., sono tutte indicazioni sulla geometria
qualitativa della fiaba, corrispondente a quella della realtà
psichica, diversa dall'ordine della coscienza. La realtà ci
offre comunque esempi di questa füsis
della vita, corrispondente alla pregnanza morfogenetica di cui
tratta René Thom,
parlando della straordinaria varietà delle parate nuziali degli
uccelli, che non è un'immagine dei sogni notturni. Basta pensare
alla gramigna che buca l'asfalto, al rampicante che si avvolge per
crescere, ai nostri repentini cambiamenti d'umore, a sintomi che
appaiono e scompaiono in un batter d'occhio, e anche a capacità
straordinarie come la mira degli arcieri zen che colpiscono il
bersaglio bendati. |
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ME persecuzione |
ENIGMA |
Nella breve fiaba di Guardia Piemontese Indovina indovinatore il motivo dell'enigma compare insieme al motivo dell'incesto attenuato, con la figlia che allatta il padre prigioniero. Il nobile che offre la liberazione di un prigioniero a chi gli pone un enigma che non sa risolvere ricorda tutti i solutori di enigmi della favole, femminili o maschili, che si sposano solo quando qualcuno scioglie i loro enigmi o quando qualcuno pone loro un enigma che non riescono a sciogliere. L'enigma, come quello della sfinge di Edipo, è il carattere duplice, irriducibilmente miserioso, della realtà psichica: solo quando l'attante soggetto riconosce di non essere in grado di risolverla può arrivare al lieto fine. Nel motivo dell'enigma è incluso il confronto fra un'attante solutore e un'attante grullo, che descrive letteralmente un evento: attento a cercare i significati nascosti il solutore fallisce. Non essendo riuscito a riusolvere un enigma postogli da alcuni pescatori giovani e ignoranti, Omero morì di vergogna. Questo motivo descrive una modalità di significazione analoga a quella del rebus, che Freud riconosceva nel sogno, modalità che non si coglie quando si applica un'ermeneutica simbolica. Il massimo grado di significazione, l'ossimoro, coincide con l'insignificanza, e blocca il discorso. Vedi anche: A. Gasparini, Il motivo dell'enigma. Trasformazioni e costanti del discorso interiore (1994). |
Indovina indovinatore Apollonio re di Tiro |
MN |
NAUFRAGIO |
Durante la ricerca della sposa impossibile l'attante soggetto fa naufragio in mare, o si perde perdendo ogni suo bene e ogni servitore. Il motivo rappresenta una condizione di sospensione di ogni legittimazione |
Apollonio re di Tiro |
MNM dono o persecuzione |
NASCITA MAGICA NASCITA MAGICA frutto |
Una fata o una strega provoca la gravidanza al termine della quale nasce l'attante soggetto: (in Straparola è il caso del Re porco e di Biancabella; vedi anche, in Basile, la fiaba nella quale viene pescato e cotto per la regina sterile un pesce magico: oltre al suo bambino nasce un bambino alla cuoca, e anche un panchetto dalle seggiole della cucina, un cassettoncino dal cassettone ecc.); oppure durante la gravidanza l'intervento di un essere magico condiziona la vita dell'attante soggetto (è il caso del Re porco toscano de Lo serpe e delle numerose Prezzemoline). Oppure una donna che si dispera perché non ha figli vede saltar fuori dalla pentola tanti bambini quanti sono i ceci che aveva messo a cuocere: allora li uccide e solo uno riesce a sopravvivere: U Sciaixettu. [Definizione provvisoria, dal file della Legenda Aurea] Confrontare con il mito di Demetra e Kore, o Cerere e Proserpina. Confrontare con la melograna simbolo di fecondità, ricordando che il figlio è chiamato sangue del mio sangue, e che nell'antica fisiologia lo sperma era sangue che attraversando tutti gli organi ne assumeva le virtù, e infine, passando attraverso il cervello, si sbanchiva, come un preparato alchemico, divenendo così il fluido più prezioso del corpo umano, dotato com'era del'lhomunculus completo, che nel grembo materno si nutriva e assumeva diverso sesso a seconda del calore dell'amplesso, nel senso che l'homunculus era dotato di genitali che nel caso della femmina, col minor calore del suo concepimento, non si estroflettevano. La coltivazione del melograno vale quindi come espressione del frutto, fatto di soli semi ciascuno dei quali è anche un frutto. che per crescere ha bsogno di uno spargimento di sangue. In questo modo si articola la volenza fra generazioni, e nello stesso momento si denuncia, si comprende, si condanna e si perdona. Sembra che Freud intuisca qualcosa di questo perdono nell'estremo Mosè, mentre prima si arresta alla parte della punizione. Gli manca poi la presenza femminile, perché mi pare che nella Bibbia la donna agisca come avatar temporaneo del maschile, quando gli attanti maschili non bastano avincere un nemico, come i Libri Sibillini nell'antica Roma. Se non ricordo male, una ricetta a base di chicchi di melograno rende possiible il riconoscimento tra un padre e un figlio considerato ingiustamente illegittimo. |
Re porco (sec. XVI) Biancabella e la biscia sua sorella Lo serpe U Sciaixettu |
MNMf | Edipo
Giuda Edipo Papa Pietropazzo |
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MTer PERSECUZIONE dono |
TERIOMORFISMO |
Il teriomorfismo è presente nel tema dell'attante soggetto femminile che per liberarsi deve umanizzare un attante che ha forma animale, che è o diventa il suo sposo (Lu re pesce; Re fendana d'aure, Belindu lu mostru, Il serpente). Si trova nel tema dell'attante maschile che per conquistare la sua futura sposa deve umanizzare uno o più attanti teriomorifici (I tre re animali, L'uomo selvatico). In certe versioni del tipo di Pelle d'Asino si può trovare un teriomorfismo nell'attante soggetto femminile, che si umanizza defintivamente quando il suo futuro sposo la sceglie e trova il modo di impedirle di tornare nella forma animale (L'orsa). |
Belindu lu mostru Il serpente Lu re pesce Re fendana d'aure I tre re animali L'uomo selvatico |
MFitpersecuzione dono |
FITOMORFISMO |
L'attante soggetto si innamora di una pianta che è una donna in certe parti del giorno (Basile: La mortella), oppure può trovare la donna che cerca solo procurandosi o aprendo un cedro o un'arancia o una melarancia (I tre cedri, La Bedda di li setti citri). |
I tre cedri La Bedda di li setti citri |
MPM |
PALAZZO MERAVIGLIOSO |
L'attante soggetto, maschile o femminile, si trova in un palazzo di straordinaria bellezza e ricchezza, completamente deserto, ma riccamente dotato di quanto gli serve, cibo, abiti, talora con servitori invisibili che provvedono a ogni sua necessità. Il palazzo appartiene a una creatura magica, ultraumana (al dio Amore nella storia di Amore e Psiche, alla signora delle nevi Dona Kenina nella fiaba di Cian Bolfin o a un essere umano stregato) o a un essere umano che si trova sotto un incantesimo (alla Bestia delle favole in cui la Bella deve aiutarlo a riconquistare la forma umana, come in Belindu lu mostru e nella Regina Marmotta). Se il proprietario del palazzo è un essere soprannaturale la fiaba si conclude col passaggio dell'attante soggetto al suo ultramondo: le nozze regali implicano l'abbandono della terra. Se il proprietario è un essere umano stregato, la fiaba si conclude con le nozze regali in un orizzonte umano. Il palazzo è un passaggio verso la liberazione propria e/o dello sposo/sposa verso le nozze regali. Il palazzo meraviglioso ha caratteristiche che ricordano la descrizione della Gerusalemme Celeste nell'Apocalisse di Giovanni e ogni città che rimanda alla città divina, come Roma descritta da Al Idrisi nel Libro di Re Ruggiero. Un palazzo scintillante di gemme è nella storia di Aladino e la lampada meravigliosa; vedi, di chi scrive, Aladino e la lampada meravigliosa. Viaggio psicoanalitico [1993], in particolare il cap. IV, Diamanti, smeraldi e rubini, Il palazzo meraviglioso) Quando entra nel palazzo meraviglioso l'attante non incontra nessuno, e si stupisce del silenzio in cui si trova immerso: accade anche al principe che va a svegliare la Bella Addormentata. Il palazzo è deserto e silenzioso, eppure c'è tutto quel che può servire all'attante che vi entra. Si indica una condizione che nella letteratura religiosa descrive il perfetto benessere che precederebbe la caduta, Eden o Età dell'oro, e che immaginiamente viene proiettato nella vita intrauterina, o all'infanzia e alla giovinezza. L'ultima rappresentazione di questo Eden, che l'uomo civilizzato distruggerebbe, è il pianeta di Pandora in Avatar (J. Cameron, USA 2009): l'attante soggetto Jack Sully accede alle nozze regali, ma abbandonando la vita terrena e umana come nella fiaba di Cian Bolfin. Anche nella fabella di Amore e Psiche l'attante soggetto, Psiche, da umana diventa divina, e viene accolta fra gli dei. Nelle fiabe che contengono questo motivo il palazzo meraviglioso è connesso al tema della morte: vi giace una principessa immersa da un tempo senza tempo in un sonno simile alla morte, vi sono esseri umani trasformati in statue, c'è assoluto silenzio e mancanza di abitanti. Cian Bolfin sente il desiderio di tornare nel suo paese, ma quando ci riesce scopre che è passato un secolo da quando lo ha lasciato, mentre lui pensava fosse trascorso solo qualche anno, e nessuno lo riconosce più. L'orizzonte specifico delle fiabe è tutto umano e terreno, e l'ultraumano caratterizza aspetti pericolosi della peregrinatio, da attraversare, non da considerare come destinazioni. I riferimenti all'ultramondo religioso sono accidentali, nel senso che non concorrono a formare la struttura della fiaba, nella quale entrano come le descrizioni dei paesaggi o la morale finale. Se l'elemento religioso è determinante, si è in presenza di una forma narrativa diversa dalla fiaba |
Amore e Psiche Cian Bolfin Belindu lu mostru La regina Marmotta Il Libro di Re Ruggiero |
MFM |
FRUTTI MAGICI |
Possono essere i frutti fuori stagione grazie ai quali l'attante soggetto è invitata a palazzo reale (La fola d'Ohimè); le mele d'oro del giardino di Pietropazzo, con le quali la sua sposa mostra al re padre la propria innocenza; i tre o sette cedri, arance, melarance (I tre cedri, La Bedda di li setti citri); la noce, la nocciola e la mandorla donate alla sposa del Re Porco; i frutti di del giardino del re che per magia diventano altrettante gemme (Lo serpe). Aladino nel giardino sotterraneo dove il mago lo manda a cercare la lampada magica vede alberi carichi di pietre preziose (vedi: A. Gasparini, Aladino e la lampada meravigliosa. Viaggio psicoanalitico, capitolo IV,: Diamanti,smeraldi e rubini, 1993). Sono magiche le mele d'oro delle Esperidi, e magico il giardino dei Feaci: gli alberi danno tutti i frutti in tutte le stagioni. Dopo la visita di Ulisse perde questa magia, come le navi del popolo che gli consente il ritorno da allora perdono la virtù di raggiungere la meta senza nocchiero, in assoluta sicurezza. |
La fola d'Ohimè Pietropazzo I tre cedri La Bedda di li setti citri Il Re porco (sec. XIX) Lo serpe |
MSpn |
SCEGLIERE PAN NERO |
Nella fiaba La bella Caterina , quando l'attante soggetto si trova nella casa delle fate, ambivalenti in questa storia, segue le istruzioni di un vecchietto pidocchioso incontrato per via, e risponde all'offerta di cibi, monili e abiti scegliendo quelli più modesti: “Che vòi da culizione ? Pan nero e cipolle, oppuramente, panbianco con del cacio ?” “Oh ! datemi pan nero e cipolle,” arrisponde la Caterina. “Nun sono avvezza a mangiare altro.” Nella fabella di Amore e Psiche l'attante soggetto quando si trova negli Inferi, di fronte alla dea Proserpina, ...mentre la dea le offriva uno scranno si sedette ai suoi piedi, rifiutando il cibo sontuoso che le veniva offerto per contentarsi di un pezzo di pane nero. Il significato del motivo è la volontaria sottomissione a figure materne tanto più potenti dell'attante soggetto da poterlo distruggere o salvare con un solo gesto; si tratta di un passaggio che permette l'elaborazione di un materno persecutorio, senza la quale il tema non procede verso il lieto fine. La grande ininterrotta fortuna del romanzo di Apuleio, e della fabella di Amore e Psiche in particolare, diffusa attraverso tante rappresentazioni pittoriche e scultoree e tante edizioni a stampa, ha influenzato direttamente, per questo e tanti altri particolari, La bella Caterina e tantte altre fiabe? Oppure le forme simboliche nelle quali si esprime spontaneamente il sogno notturno come l'attivita mitopoietica cosciente compongono un codice coerente, di cui al momento non conosciamo le regole? La questione è vecchia ed entrambe le soluzioni sono plausibili. Ciò che possiamo sapere è che questi motivi e questi temi hanno una vitalità che, parlando di fiaba, possiamo definire magica, avvertendo che si tratta di un'espressione che non richiede alcun riferimento trascendente. I motivi fiabeschi sono di per sé dotati di una grande pregnanza morfogenetica, e questo basta per comprendere come costituiscano un fecondo campo di ricerca. |
La bella Caterina o la novella de' gatti Amore e Psiche |
MOB |
OCCULTAMENTO DELLA BELLA |
L'occultamento può essere temporaneo, determinando una ripetuta alternanza fra bellezza/splendore e bruttezza/oscurità, come accade nel tema di Cenerentola e di Pelle d'Asino (La Gatta Cennerentola, Maria d'Legna, O dente d'oo). L'occultamento può essere significato da un degrado, espresso con la prostituzione, o la schiavitù, nella quale l'attante soggetto riesce sorprendentemente a mantenersi casta (Storia di Apollonio re di Tiro, Pretty Woman [film, Gary Marschall, USA 1990]). Un particolare occultamento è quello operato da una figura materna magica, una strega, una sirena, un essere ambivalente che provvede all'educazione e alla dotazione dell'attante soggetto, che alla fine sposa la figlia del re (La ricotta janca, Fiore e Cambedefiore). |
La gatta Cennerentola Maria d' Legna O dente d'oo Apollonio re di Tiro La ricotta janca Fiore e Cambedefiore |
MIn |
INFANTICIDIO |
Di solito è un motivo dell'inizio (L'Augel Belverde), ma compare anche come sacrificio dei figli per salvare un fratello (La ricotta janca), e come minaccia di morte ai figlioletti da parte di un aiutante magico dimenticato (La fola d'Ohimè). In ogni caso l'infanticidio è solo tentato, oppure i bambini resuscitano, o l'aiutante magico non porta in fondo la sua minaccia. |
L'Augel Belverde La ricotta janca La fola d'Ohimè |
MSmo |
SONNO SIMILE ALLA MORTE O MORTE APPARENTE |
Al termine del confronto con un'attante materno persecutorio, l'attante soggetto cade in un sonno simile alla morte, e si sveglia quando l'amante semplicemente la bacia, come accade nelle versioni correnti della Bella Addormentata e di Biancaneve e i sette nani, o quando, dopo essere stata amata nel sonno, partorisce (La regina Marmotta), o solo quando il suo bambino cercando il capezzolo della madre, che continua a dormire assistita dalle fate, le succhia il dito e fa uscire la resta di lino che aveva provocato il sonno. Nella storia dei Tresgi bandius, che è una versione di Biancaneve, il principe porta a casa la cassa di cristallo con la fanciulla, ed è sua madre a svegliarla, togliendole la scarpetta stregata. Il motivo potrebbe essere l'esca di menzogna che permette di pescare questa carpa di verità: il femminile può tardare a sbocciare, può sembrare morto, ma mantiene intatta, anche per cento anni, la sua attitudine a ricevere e far crescere sia lo sposo che un nuovo essere. Questa caratteristica può essere fatta affiorare anche dal motivo dei frutti secchi che contengono oggetti prodigiosi. |
Apollonio re di Tiro Amore e Psiche Sole, Luna e Talia Is tresgi bandius La regina Marmotta Re porco sec. XIX |
MUx |
UXORICIDIO |
L'uccisione dello sposo o della sposa nella fiaba è parte della ricerca del vero sposo o della vera sposa. Può essere solo progettato, e portare alla scoperta della natura umana dello sposo ignoto o conosciuto fino a quel punto come sposo animale, oppure agito, nel caso di Re Porco, e in questo caso le spose uccise sono da considerare come avatar dell'attante soggetto che precedono e preparano la sua entrata in scena. Riguardo all'uccisione della sposa, si osserva che il fantasma della distruttività maschile è esplicitamente presente nelle fantasie inconsce, nel linguaggio quotidiano, e nelle fobie puberali: le bambine temono che entri un ladro assassino dalla finestra o che si sia nascosto sotto al letto. I maschi rappresentano l'atto sessuale come un 'mettere sotto' la ragazza. Nell'espressione dei bambini maschi sulla fiaba di Re Porco l'uccisione delle mogli, che è la scena più disegnata, ha espliciti connotati erotici. Come in ogni fobia, l'incontro sessuale, nella misura in cui è sia fortemente desiderato e ostacolato, si rappresenta come l'incontro con un mostro, serpente come in Amore e Psiche, o maiale come nella favola di Re Porco. Una corrente sadica sembra concorrere a formare la sessualità maschile adulta, come una corrente masochistica sembra concorrere alla formazione della sessualità femminile. C'è un passaggio nel Re Porco ottocentesco che sembra brutalmente esplicito a questo proposito, come se solo con un tratto ferino lo sposo potesse fare la sua parte come la sposa desidera: ...Quando gli è in
camera,
il porco serra e gli viene un bellissimo giovinotto. Lei urla che la
voleva il porco, non voleva quello : – Ah no ! no ! io ho sposato il
porco ; voi non vi conosco...
Vedi, a questo proposito, di chi scrive, Re Porco e i bambini narratori.
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MPer |
PEREGRINATIO |
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MDUI |
DOTI UMANE ILLIMITATE |
La capacità di
sopportazione di Griselda, illimitata, equivale alla sua permanenza
sotto la cucina per tanti anni: entrambe rimangono straordinariamente
belle e fedeli allo sposo. La percezione del pisello sotto i materassi
che attesta la nobiltà della principessa, la capacità
degli aiutanti settimini di sentire l'arrivo di un cavallo a distanza
di chilometri, o di colpire un bersaglio piccolissimo posto a
un'incredibile distanza, ecc., sono tutte indicazioni sulla geometria
qualitativa della fiaba, corrispondente a quella della realtà
psichica, diversa dall'ordine della coscienza. La realtà ci
offre comunque esempi di questa füsis
della vita, corrispondente alla pregnanza morfogenetica di cui
tratta René
Thom,
parlando della straordinaria varietà delle parate nuziali degli
uccelli, che non è un'immagine dei sogni notturni. Basta pensare
alla gramigna che buca l'asfalto, al rampicante che si avvolge per
crescere, ai nostri repentini cambiamenti d'umore, a sintomi che
appaiono e scompaiono in un batter d'occhio, e anche a capacità
straordinarie come la mira degli arcieri zen che colpiscono il
bersaglio bendati. |
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MFm |
FRUTTI MAGICI |
Da una noce, una mandorla, una nocciola donate da una figura soccorrevole escono oggetti meravigliosi, capaci di cambiare la fortuna dell'attante soggetto che li ha ricevuti in dono e che li usa al momento giusto. Il motivo potrebbe significare la durata della competenza morfogenetca femminile, capace di generare piante e dare frutti anche quando sembra irrigidita e secca, come la noce o la mandorla contengono un seme che si conserva a lungo, come nutrimento, o per seminare una nuova pianta. |
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MSM |
SALVEZZA MAGICA |
Apollonio re di Tiro |
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ML |
LUTTO |
Lutto con penitenza: Apollonio re di Tiro, La treccia rossa. |
Apollonio re di Tiro La treccia rossa |
Archè (ἀρχή) |
Si usa qui il termine anche come analogo di aitìa: nel caso dei racconti la necessità della storia scaturisce da una condizione originaria che causa il racconto e ne costituisce l'inizio, implicito o esplicito. Vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Arch%C3%A9; consultato il 13 ottobre 2011. |
Tema, motivo |
Questo uso dei due termini corrisponde al significato che hanno nella musica. Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Tema_(musica); consultato il 13 ottobre 2011 |
Generatore |
Per il termine tecnico, nell'ambito delle trecce di Artin, vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Braid_theory; consultato il 13 ottobre 2011. Si può trovare un gioco di significanti fra il termine matematico e il suo significato nel linguaggio naturale, dove qualifica una relazione o un evento fecondi, dai quali prende forma qualcosa di nuovo. Nella realtà psichica e nella vita umana, come nella cultura che ne organizza la memoria, generare include l'accoglimento dell'eredità delle generazioni passate e la trasmissione dell'eredità alle generazioni future. Nelle fiabe questo incontro fra diversi si realizza, in ogni tema, come peripezia che a partire da una condizione di assoggettamento e di separazione porta a quella di sovrana autonomia e unione rappresentata dalle nozze regali. Ogni tema è composto da motivi che presentano all'attante soggetto ostacoli a prima vista insormontabili, viaggi indefinitamente lunghi, compiti impossibili, e il rischio di morte. Quest'ultimo va inteso come incontro con la morte, attraverso il quale l'attante soggetto integra nel suo cammino la consapevolezza della propria mortalità, ovvero della propria vitalità, incomprensibile senza il limite della morte. Il senso di questo incontro è poeticamente espresso in un'antica poesia indiana citata da Vikram Chandra : ([1995] Terra rossa e pioggia scrosciante Torino: Instar libri 1998; p. 289) : Cosa potrebbe essere mia
madre
per la tua? Che parentela esiste tra mio padre e il tuo? E come ci siamo mai incontrati io e te? Ma nell'amore i nostri cuori si sono mescolati, come terra rossa e pioggia scrosciante: mai piú separabili. Generare viene dal verbo latino geno, e a questa famiglia appartengono gente, da gens, e genere, da genus. Gente quindi come esseri umani che compongono una generazione, e genere come insieme differenziato al quale appartengono specie distinte. Il verbo greco dal quale deriva il latino geno è gignomai che significa sia essere generato che divenire. la differenziazione e la generazione appartengono alla stessa famiglia di parole, come genere e generare. C'è poi una relazione fra i verbi greci gignomai e gignoskw, che Giacomo Devoto riferisce a due radici indoeuropee distinte e omofone: GENḔ come generare, a cui si riferiscono gignomai, nascere, genio, genitore, germano, germe, e GENḔ come accorgersi, a cui si riferiscono conoscere, ignaro, nobile, ignorare. La parentela fra conoscere e generare è in ogni caso presente nell'espressione biblica che così designa il rapporto sessuale: Adamo conobbe Eva, Abramo conobbe Sara. Il termine generatore, di cui si sono indicate alcune valenze, è centrale nel nostro lavoro psicoanalitico sulla fiaba e nella sua formalizzazione geometrica, perché consideriamo il generatore, l'interazione fra due attanti, come l'elemento minimo significante nel racconto, la cui presenza conferisce movimento e senso ai diversi attanti e alle loro vicende. |
Pregnanza morfogenetica |
Per l'uso di questi termini, tratto da René Thom, vedi in questo sito Introduzione alla psicomorfologia. |
Omero morì di vergogna per l'enigma dei giovani pescatori |
Vedi Indovina indovinatore |